Sicurezza Lavoro
Data Pubblicazione:

Sicurezza sul lavoro: come migliorare la comunicazione in cantiere

L’articolo vuole evidenziare come Sicurezza e Comunicazione siano due temi inscindibili all’interno di un cantiere. Infatti, è fondamentale migliorare il processo di comunicazione della sicurezza in questi luoghi di lavoro.

Comunicare la sicurezza in cantiere e gli attori coinvolti

Comunicare efficacemente la sicurezza è l’obiettivo primario di tutte le figure coinvolte in cantiere, siano essi Operai, Responsabili dei Lavori, Direttori dei Lavori, CSE o CSP. La sfida consiste nel tentare di superare le barriere comunicative ed accorciare le distanze tra chi gestisce e chi vive il cantiere. Lo scopo è che quanto raccontato in questo breve articolo possa essere un utile spunto di miglioramento nel processo di comunicazione della sicurezza nei cantieri.

Se cerchiamo su un qualsivoglia motore di ricerca il significato della parola “comunicazione”, otterremo un risultato simile a: “scambiare informazioni, conoscenze, bisogni, percezioni tra soggetti coinvolti in un determinato contesto spazio-temporale su tematiche comuni”.

In questa semplice definizione possiamo riassumere gran parte degli aspetti che si riscontrano quotidianamente in cantiere. Ogni azione svolta racchiude al suo interno un indeterminato numero di passaggi comunicativi effettuati tra figure diverse che hanno di certo uno scopo comune, identificabile nel portare a termine le attività nel miglior modo possibile.

Chi ha la fortuna di vivere il mondo dell’edilizia “sul fronte”, avrà più volte affrontato situazioni che vedevano, come attori principali, figure con ruoli diversi e con percorsi di studi completamente differenti ed in possesso, quindi, di nozioni uniche. Inutile nascondere che in questi confronti, più spesso di quanto si possa pensare, sia difficile riuscire a parlare la stessa “lingua”. Questa analisi porta quindi alla fatidica domanda: “Come si comunica in cantiere?”

Prima di poter rispondere al quesito, bisogna immaginare il cantiere come una “comunità”: un grande insieme di individui legati da caratteristiche comuni e non, che dialogano tra loro utilizzando stili comunicativi differenti. La sicurezza nei luoghi di lavoro è uno spazio di intervento che richiama la necessità di una convivenza fra approcci differenti.

L’impostazione base è quella etichettabile come “comunicazione top-down” (dall’alto verso il basso), raffigurabile in una piramide con vertice in alto. Prendiamo una normale impresa di costruzioni impiegata in un cantiere di dimensioni medie, con le figure presenti quotidianamente in sito: avremo quindi un Project Manager, un Direttore Tecnico, un Capo Cantiere, i vari Assistenti, i Preposti e le rispettive Maestranze. La comunicazione avrà quindi questo flusso direzionale?

La risposta è ovviamente no: è un coordinamento costante tra tutte le discipline (strutturale, architettonica, meccanica, elettrica, etc.) e tutte le figure che intervengono in cantiere (Direzione Lavori, Committente, etc.). Per fare un esempio, chi effettua la lavorazione, considerati fattori quali logistica e tempistiche, potrebbe dare input fondamentali alla redazione del programma lavori, facendo così ruotare la piramide e portando la comunicazione ad essere, in certi casi, “bottom-up”.

Ciò va ad intrecciarsi, costantemente, con quella che è forse la tematica più delicata, ovvero la sicurezza in cantiere e come questa va comunicata. Parliamo di un filo che non solo collega quanto detto in precedenza, ma impone di utilizzare una prospettiva prioritaria: preservare l’incolumità di chi va a costituire questo universo.

Quando si è quotidianamente in cantiere, si entra in contatto con persone che vivono la realizzazione di qualcosa. Gli attori della comunicazione in cantiere possiedono una specifica identità sociale (modi di pensare, di sentire e di agire propri della professione che svolgono) che va rispettata e preservata. Trattare il tema della sicurezza significa, quindi, far lavorare nel modo più sicuro possibile queste persone.

Figura 1 - Collaborazione tra maestranze di imprese diverse e di diversa estrazione sociale
Figura 1 - Collaborazione tra maestranze di imprese diverse e di diversa estrazione sociale

Coordinatore della Sicurezza e il "Method Statement"

Essere il Coordinatore della Sicurezza o l’Addetto al Servizio di Prevenzione e Protezione di uno specifico cantiere è di certo molto complesso. Essenziale è comunicare l’importanza di quanto scritto all’interno del D.Lgs. 81/08, rendendolo applicabile ed attuabile nel cantiere, in continua evoluzione. Molto spesso si affrontano tematiche nuove, mai affrontate prima, per le quali è necessario acquisire nozioni tecniche non ovvie. Per riuscire a trovare una quadra in tutto ciò esistono le riunioni di coordinamento, cuore pulsante di ciascuna fase del progetto, con l’obiettivo di individuare un “Method Statement”, affrontando ogni possibile criticità e considerando fattori quali costi e tempistiche.

Il “Method Statement” applicato alla sicurezza in cantiere è la forma di comunicazione più basilare per descrivere lo svolgimento di un’attività, con lo scopo di esplicare le modalità di esecuzione di una lavorazione, indicando, fase per fase, le migliori mitigazioni di rischio da impiegare.

Figura 2 - Un momento di condivisione di idee in cantiere
Figura 2 - Un momento di condivisione di idee in cantiere

Al di fuori dei confini nazionali esistono diverse tipologie di procedure, quali “Risk Assessment & Method Statement” (RAMS) e “Job Safety Analysis” (JSA), che puntano ad analizzare un processo od un’attività per poi identificarne i migliori steps di esecuzione. Queste, utilizzate insieme alle valutazioni di rischio, permettono di svolgere al meglio ed in sicurezza ciascuna lavorazione. In Italia, un procedimento analogo viene affrontato all’interno del Piano Operativo di Sicurezza redatto dall’impresa esecutrice, che deve comunicare in maniera precisa ma al contempo semplice, sia alle Maestranze che ai Tecnici, la procedura di esecuzione dell’attività in oggetto.

Come intuibile, la redazione di queste procedure non è banale. Per poter ottemperare al meglio ad incarichi di questo tipo sono sicuramente necessarie preparazione ed esperienza. Se per quest’ultima solo il tempo può essere d’aiuto, non si può dire altrettanto per lo studio. Diversi esponenti appartenenti agli atenei universitari portano avanti l’idea di insegnare, all’interno di percorsi tecnici quali Architettura ed Ingegneria, la materia della sicurezza in cantiere.

Il pensiero collegato al “Method Statement” potrebbe così, già nella fase embrionale del progetto, portare a valutazioni che preservano l’incolumità di chi deve realizzare l’opera. Dopotutto si può riscontrare questa visione già all’interno della Triade Vitruviana: Utilitas, Venustas e Firmitas. Infatti, se con il termine Stabilità (Firmitas) si voleva trasmettere l’importanza di una struttura realizzata con fondamenta solide e buoni materiali, non si deve altresì dimenticare il riferimento di Vitruvio alla necessità di avere architetti ed operai specializzati che, con le loro competenze, sappiano gestire tutte le varie fasi di cantiere.

Sull’importanza di utilizzare una comunicazione semplice ed efficace per divulgare le norme e le prassi di sicurezza nei cantieri, dal 2009 GAe Engineering porta avanti un progetto denominato “Sicurezza Partecipata” il cui scopo è diffondere la cultura della sicurezza sul lavoro attraverso interventi di coinvolgimento attivo e partecipazione rivolti a tutte le figure del cantiere. Per ulteriori approfondimenti, si rimanda all’articolo “Che cosa è la sicurezza partecipata? ecco com'è stata applicata al cantiere di Porta Nuova Garibaldi” dell’ Ing. Giuseppe Amaro.

A fronte di queste riflessioni, possiamo affermare che la sicurezza necessita di un vocabolario comune, seppur adattabile al singolo contesto (sociale, culturale) da cui il soggetto proviene: più la comunicazione è chiara, trasparente e diretta, tanto più il tema della sicurezza potrà essere recepito facilmente da tutte le figure coinvolte in un cantiere. Lo scopo dei professionisti addetti al coordinamento della sicurezza è quello di migliorare i propri schemi comunicativi, al fine di superare le incomprensioni che normalmente possono sorgere tra le varie figure coinvolte.

Lo studio delle modalità di comunicazione intrinseche nei diversi cantieri, oppure l’utilizzo di approcci e tecniche di ricerca quali, ad esempio, l’ascolto attivo, i focus groups, i brainstorming, potrebbero dare spunto alla creazione di nuovi protocolli operativi che migliorino quanto già presente oggi nel mondo dell’edilizia.

Sicurezza Lavoro

News e approfondimenti relativi alla sicurezza del lavoro: l’aggiornamento normativo, l’approfondimento delle problematiche e delle soluzioni...

Scopri di più

Leggi anche