Sicurezza negli impianti sportivi: le novità del DM 13 Agosto 2024 in ambito antincendio

La sicurezza negli impianti sportivi è un tema di grande importanza, sia per gli atleti che per il pubblico. Garantire condizioni sicure richiede un approccio multidisciplinare, che include l'adeguamento delle strutture, la formazione del personale e il rispetto delle normative vigenti. 

In Italia, la regolamentazione della sicurezza nelle costruzioni e nella gestione degli impianti sportivi è disciplinata da una serie di leggi e decreti che puntano a garantire la sicurezza sia durante la costruzione delle strutture che nella loro gestione quotidiana, con particolare attenzione agli eventi sportivi ad alta affluenza.

Quadro normativo per la sicurezza negli impianti sportivi

La costruzione di impianti sportivi deve rispettare una serie di requisiti strutturali e di sicurezza, come previsto dalle normative edilizie e dalla legislazione antincendio. In particolare, il Decreto Ministeriale 18 marzo 1996 ha stabilito i criteri base di sicurezza, che sono stati aggiornati dal Decreto Ministeriale 13 agosto 2024, introducendo innovazioni per migliorare la sicurezza sia dal punto di vista antincendio che strutturale.

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Il DM 13 agosto 2024 riforma le normative sulla sicurezza degli impianti sportivi in Italia, aggiornando il decreto del 1996. La riforma introduce il nuovo articolo "23-bis", evidenziando la necessità di aggiornamenti alle normative tecniche con l'obiettivo di garantire strutture sportive più sicure e allineate con le ultime tecnologie e pratiche del settore.

Alcuni requisiti importanti includono:

• Materiali ignifughi: Le strutture devono essere realizzate con materiali certificati per la resistenza al fuoco. Questo aspetto è particolarmente importante nelle aree con grande afflusso di pubblico, come le tribune e le uscite di emergenza.

• Sistemi di evacuazione: Gli impianti sportivi devono essere dotati di sistemi di rilevazione incendi e allarmi ben visibili e udibili. Questi sistemi devono essere in grado di coprire tutte le aree dell'impianto, inclusi spazi interni e sotterranei.

• Accessibilità e sicurezza strutturale: gli impianti devono rispettare le norme antisismiche stabilite dalle Norme Tecniche per le Costruzioni (NTC 2018), che prevedono criteri per la resistenza ai terremoti e la protezione delle strutture.

• Piani di evacuazione: La presenza di vie di fuga ben segnalate e accessibili è fondamentale. I piani di evacuazione devono essere periodicamente aggiornati e testati attraverso esercitazioni. Il personale degli impianti sportivi deve essere adeguatamente formato su come agire in caso di emergenza.

La gestione degli impianti sportivi, soprattutto durante eventi con numerosi spettatori, è regolata dal punto di vista della sicurezza pubblica e della prevenzione degli incidenti. Le principali normative includono:

• Controlli antincendio: come stabilito dal Decreto Ministeriale 18 marzo 1996, gli impianti devono essere dotati di sistemi antincendio, estintori, idranti e uscite di emergenza. Inoltre, è necessaria una manutenzione periodica e test dei sistemi di allarme.

• Piani di emergenza e formazione del personale: devono essere predisposti piani di evacuazione per gestire eventuali situazioni di emergenza, con una formazione adeguata al personale su come utilizzare le attrezzature di sicurezza e garantire l'evacuazione sicura degli spettatori.

Aggiornamenti normativi e innovazioni tecnologiche

Il Decreto Ministeriale del 13 agosto 2024 introduce modifiche importanti al quadro normativo sulla sicurezza antincendio per gli impianti sportivi, aggiornando il DM del 18 marzo 1996.

Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 26 agosto 2024, questo decreto apporta integrazioni rilevanti, in particolare l'introduzione dell'articolo 23-bis.

Questo nuovo articolo stabilisce che il riferimento alle norme tecniche, specificatamente richiamate dal decreto, deve essere interpretato in relazione alle "regole dell'arte" vigenti, ovvero quelle più recenti e avanzate nel campo tecnico-scientifico.

Questa normativa si applica a tutte le tipologie di impianti sportivi, comprese quelle già in uso o inserite in complessi non sportivi.

È inoltre parte di un piano più ampio di revisione e riordino della normativa antincendio, come previsto dal D.lgs. 38/2021, che ha stabilito la necessità di un regolamento unico per la sicurezza negli impianti sportivi.

L'obiettivo principale del decreto è garantire che le strutture sportive, sia di nuova costruzione che esistenti, rispettino standard aggiornati per la prevenzione incendi, allineandosi alle più recenti conoscenze e tecnologie in materia di sicurezza. Ciò è fondamentale per la gestione sicura degli impianti, con un focus particolare sulla protezione dei visitatori e degli operatori.

Un ulteriore obiettivo principale è garantire che gli impianti sportivi non solo rispettino i requisiti di sicurezza attuali, ma siano anche preparati ad affrontare eventuali emergenze con le migliori risorse disponibili. Questo include l'integrazione di tecnologie avanzate di rilevamento degli incendi, sistemi di evacuazione più efficienti e formazione continua del personale per rispondere prontamente in caso di pericolo.

Le nuove classi di reazione al fuoco dei materiali

Gli aggiornamenti del DM 13 agosto 2024, in merito alla classificazione di reazione al fuoco dei materiali, hanno portato importanti novità, in linea con l'evoluzione normativa a livello europeo e con l'adozione delle Euroclassi.

In Italia, il Decreto del 14 ottobre 2022, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale, ha modificato la normativa nazionale sulla reazione al fuoco, abrogando il D.M. 26 giugno 1984 e confermando l'adozione delle euroclassi di reazione al fuoco.

Le Euroclassi di reazione al fuoco stabiliscono un sistema armonizzato per valutare i materiali in termini di sicurezza antincendio.

In questo contesto, viene fatta maggiore attenzione non solo alla combustibilità del materiale, ma anche all'emissione di fumi e gocciolamenti durante la combustione, aspetti cruciali per la sicurezza in caso d'incendio.

Tra i cambiamenti introdotti, le nuove classi di reazione al fuoco dei materiali, applicate ai prodotti da costruzione, vanno dalla Classe A1 (non combustibili) fino alla Classe F (senza prestazioni determinate). Queste norme influiscono anche sulle modalità di prova, che devono corrispondere strettamente all'uso reale dei materiali e alla loro posa in opera. Questo significa che le condizioni di prova devono essere le stesse di quelle operative per garantire una valutazione accurata del rischio.

Questi cambiamenti rendono il sistema di prevenzione incendi più omogeneo e conforme agli standard europei, migliorando la sicurezza nei cantieri e negli edifici, e semplificando anche l'importazione di materiali dall'estero.

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