Sicurezza e monitoraggio delle infrastrutture: applicazione delle nuove Linee Guida ai ponti ad arco in muratura

Le nuove linee guida per la gestione e la manutenzione delle infrastrutture stradali e ferroviarie hanno rappresentato un cambio epocale nel panorama italiano, contribuendo a migliorare significativamente la conoscenza e la classificazione delle opere d’arte sul territorio nazionale.

Questo progresso è stato possibile grazie alla creazione di un consorzio di atenei, enti pubblici e aziende private, che collaborano per sviluppare metodologie innovative, promuovere la ricerca e formare nuove competenze tecniche.

In occasione della Giornata Studio FABRE, tenutasi a Padova il 13 settembre 2024, il Presidente del Consorzio, Walter Salvatore, ne ha in primis presentato le attività, per poi parlare delle applicazioni delle nuove Linee Guida sui ponti ad arco in muratura.

Un Consorzio per la sicurezza delle infrastrutture: così nasce FABRE

Il consorzio FABRE è nato nel 2019 da un gruppo di professionisti universitari, mossi dall'esigenza di sistematizzare conoscenze ed esperienze accumulate nel campo della manutenzione e gestione delle infrastrutture. Dopo un anno di iter burocratici, la convenzione è stata formalizzata, coinvolgendo attualmente più di 30 università e istituzioni nazionali e internazionali.

La missione principale è la ricerca, lo sviluppo tecnologico e il trasferimento di conoscenze, lavorando in sinergia con gestori stradali, enti statali e associazioni professionali. Questo modello ha portato alla formazione di giovani ricercatori e tecnici specializzati, garantendo continuità e crescita nelle competenze del settore.

Applicazione delle Linee Guida: approcci e risultati

L’adozione delle nuove linee guida ha rivoluzionato il modo di affrontare le infrastrutture, passando da interventi d’emergenza a una gestione preventiva basata sull’analisi del rischio. L’approccio omogeneo su scala nazionale ha permesso di uniformare metodologie e classificazioni, rendendo possibile una mappatura del rischio più efficace.

L’analisi delle infrastrutture si basa su ispezioni visive, rilievi geologici e idraulici, monitoraggi e modelli predittivi che stimano la vita utile delle opere. Questo permette di allocare le risorse in modo mirato, evitando sprechi e migliorando la sicurezza complessiva.

I ponti ad arco in muratura: una sfida specifica

Un settore d’interesse rilevante è costituito dai ponti ad arco in muratura, spesso considerati vulnerabili a causa della loro età avanzata. Tuttavia, i dati raccolti dimostrano che tali strutture presentano una vulnerabilità statica generalmente inferiore rispetto ad altre tipologie, come le travi appoggiate o Gerber.

Le principali problematiche riscontrate nei ponti ad arco riguardano:

• Erosione e Scalzamento: Fenomeni idraulici che possono compromettere la stabilità delle pile;
• Frane e Cedimenti Geologici: Interazioni con il territorio circostante spesso trascurate dai gestori;
• Difetti Strutturali Multipli: Dovuti a interventi di ampliamento effettuati in epoche diverse;
• Tecnologie e Innovazioni a supporto

L’applicazione delle linee guida ha stimolato lo sviluppo tecnologico, con aziende specializzate che collaborano con il consorzio per creare strumenti di monitoraggio e gestione delle infrastrutture.

• Software di Gestione: Sistemi informatici avanzati permettono la classificazione e la gestione dei difetti rilevati, integrando dati provenienti da droni, modelli tridimensionali e rilievi fotogrammetrici;
• Piattaforme Predittive: Sistemi integrati con modelli predittivi consentono di stimare la vita utile delle infrastrutture, ottimizzando la pianificazione degli interventi.

Le competenze acquisite sono già un riferimento a livello internazionale. Il consorzio sta lavorando per estendere le collaborazioni con realtà estere, aumentando il valore scientifico e tecnologico delle metodologie sviluppate.

Il convegno biennale del 2026 a Roma rappresenterà un’occasione per consolidare le competenze e presentare ulteriori sviluppi nell’ambito della manutenzione infrastrutturale.

Le sfide restano numerose, ma il lavoro sinergico tra ricerca e tecnica operativa sta dimostrando che un approccio strutturato e condiviso può migliorare significativamente la sicurezza e la sostenibilità delle infrastrutture italiane.