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Sicurezza cantieri: attenzione all’assenza della recinzione

La recinzione nei cantieri edili è uno degli elementi fondamentali nella sicurezza e nell'organizzazione dei lavori ed è regolamentata dal d.lgs. 81/2008. La sentenza della Corte di Cassazione n. 35525 del 23/09/24 sottolinea come l’eventuale assenza di recinzione dell’area comporti una grave mancanza sull’incolumità di persone interne ed esterne ai lavori, con la conseguente attribuzione di severe sanzioni per i responsabili del cantiere, quindi bisogna mantenere standard elevati di sicurezza.

Testo unico sicurezza e l’importanza della recinzione in cantiere

Quando si parla di cantiere edile si intende un luogo (generalmente all’aperto, ma in taluni casi anche al chiuso) in cui avviene lo svolgimento di lavori edili o di ingegneria civile per la realizzazione di un progetto, infatti all’interno di un cantiere si svolgono numerose attività, supervisionate da tecnici specializzati, i quali presentano compiti ben delineati secondo la legge.

Il cantiere edile è un luogo molto caotico e ha bisogno di un’organizzazione precisa, nonché di una comunicazione chiara ed immediata per la buona riuscita del progetto. Se ciò non avviene si possono avere delle ripercussioni sulla tempistica e la qualità della realizzazione dell’opera, oltre che relativamente alla sicurezza delle maestranze.

Il cantiere non è un qualsiasi luogo di lavoro in quanto i rischi che si riscontrano sono molteplici rispetto ad altri ambienti lavorativi, perché le lavorazioni sono spesso molto diverse tra loro e variano nel tempo, senza considerare spesso la presenza di maestranze afferenti ad imprese differenti, con diverse organizzazioni interne. Non a caso gli accessi al cantiere sono regimentati e controllati.

Difatti, secondo il legislatore, la sicurezza è un requisito imprescindibile per il buon funzionamento di un cantiere e occorre pianificarla adeguatamente. La norma che disciplina la sicurezza di un cantiere è il d.lgs. 81/2008.

Uno degli elementi fondamentali quando si parla di cantiere è senza dubbio la recinzione di cantiere, ossia un sistema di delimitazione utilizzato per individuare l'area in cui si svolgono le attività lavorative, essa delimita il perimetro in cui operano i lavoratori, dove si trovano i materiali stoccati e dove circolano i mezzi utilizzati. Inoltre con la recinzione si evita l'accesso al sito di lavoro a persone non autorizzate, garantendo così la sicurezza, sia per gli operai e sia per i non addetti ai lavori.

L’art. 109 del d.lgs 81/2008 sancisce che “il cantiere, in relazione al tipo di lavori effettuati, deve essere dotato di recinzione avente caratteristiche idonee atte ad impedire l’accesso agli estranei alle lavorazioni”, inoltre identifica nelle figure del datore di lavoro, i dirigenti e i presposti, la responsabilità di predisporre “l’accesso e la recinzione del cantiere con modalità chiaramente visibili e individuabili” (art.96, comma 1, lettera b).

La recinzione del cantiere non deve essere omessa o non adeguatamente manutenuta durante l’intera durata del cantiere. Essa deve, infatti, restare in perfetta efficienza per l’intera durata dei lavori.

Se le disposizioni sulla sicurezza in merito alla perimetrazione del cantiere non sono rispettate, i tecnici che ne hanno la responsabilità possono incorrere in sanzioni anche molto importanti, a chiarire ciò è la sentenza della Corte di cassazione n. 35525 del 23/09/24.

 

Conseguenze della violazione sicurezza sul lavoro

La Corte di Cassazione si è recentemente, con sentenza n. 35525 del 23/09/24, espressa riguardo al ricorso presentato dal titolare di un’impresa edile, condannato dal Tribunale di Bari al pagamento di una multa di 1.200 euro per violazione delle norme sulla sicurezza sul lavoro. Una decisione, quest’ultima, arrivata in quanto il ricorrente non ha predisposto la recinzione di sicurezza in un cantiere posto in aree accessibili da flussi pedonali, contravvenendo a quanto stabilito dall’articolo 109 del decreto legislativo n. 81/2008.

Il ricorso in Cassazione è basato su un difetto di motivazione, in quanto il Tribunale di secondo grado non aveva considerato la causa di non punibilità, per via del successivo ravvedimento, con l’inserimento della recinzione di sicurezza contestata.

La Corte di Cassazione ha ritenuto infondato il ricorso e a nulla è valso far leva su ulteriori fattori, come l'assenza di sanzioni precedenti per la sua ditta o la condizione di incensurato da parte del titolare. La Corte, riaffermando l’importanza di una valutazione complessiva della condotta del ricorrente, sostiene infatti l'applicabilità della causa di non punibilità, in quanto la stessa richiederebbe di considerare non solo la condotta tipica, ma anche le modalità di attuazione della stessa e il disvalore penale del fatto. La sentenza ha ribadito che, per configurare una causa di esclusione della punibilità per particolare tenuità, è necessario valutare le peculiarità del caso concreto e, in questo specifico contesto, la Corte ha concluso che il Tribunale di Bari abbia correttamente fatto emergere il pericolo per la sicurezza pubblica derivante dalla violazione, negando così la qualificazione del fatto come di particolare tenuità.

Questa decisione sottolinea l'importanza della responsabilità nella gestione dei cantieri in capo al datore di lavoro, il quale ha l’obbligo di adottare di presidi di sicurezza adeguati per garantire la protezione di tutti gli utenti. La Corte di cassazione e più in generale la giurisprudenza italiana dimostrano, quindi, l'impegno del sistema giudiziario nel mantenere standard elevati di sicurezza sul lavoro.

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