Siccità e grande secca del fiume Po: 2022 un anno record preannunciato
La lunga serie di dati sulla sezione di Pontelagoscuro mostra che le portate del Po del mese di giugno 2022 non sono state semplicemente “ le più basse degli ultimi 70 anni” bensì hanno segnato il minimo assoluto da oltre due secoli.
La grande secca del fiume Po: a giugno 2022 il minimo assoluto
Forse mai come in questo inizio estate il fiume Po è stato al centro dell’attenzione pubblica. La sua secca estrema, che rende possibile camminare in alveo da sponda a sponda, fornisce una nitida immagine della siccità che da mesi affligge il parmense e l’intero bacino padano.
Detto che la ‘siccità meteorologica’ consiste in una significativa e duratura carenza di precipitazioni il cui risultato finale è comunemente una ‘siccità idrologica’ che si manifesta con prolungate magre, le portate del Po del mese di giugno 2022 hanno segnato il minimo di sempre.
Per un apprezzamento visivo del fenomeno in atto è stato costruito il grafico sotto delle portate del fiume Po con l’andamento di alcune grandezze caratteristiche riferite alla sezione di Pontelagoscuro convenzionalmente considerata come la chiusura idrologica del bacino del grande fiume. L’asse verticale riporta le portate in metri cubi al secondo mentre l’asse orizzontale riporta i mesi del “calendario idrologico” che inizia il 1° ottobre e termina il 30 settembre dell’anno successivo*.
Dall’insieme delle curve di portata delle ultime 17 annualità, sono state estratte la curva nera delle portate giornaliere dell’anno in corso 2021/2022 e la curva rossa delle portate giornaliere del 2005/2006, il più siccitoso dei 16 anni precedenti. Inoltre, sono state rappresentate con la spezzata verde le medie storiche (periodo 1972-2012) delle portate medie mensili e con la spezzata arancione i minimi storici (periodo 1923-2020) delle portate medie mensili il cui valore più basso ricorre nel mese di luglio (2006) con portate pari a 237 mc/sec.
La spezzata verde delle portate medie mensili storiche illustra efficacemente il regime del fiume Po, con deflussi maggiori, vicini ai 2000 mc/sec, a novembre e maggio quando si verificano le ben note piene autunnali e primaverili. Inutile dire dell’importanza per l’agricoltura della piena tardo-primaverile che le popolazioni rivierasche da sempre chiamano “piena del grano” per la sua ricorrenza nel mese di giugno.
Per quanto i dati di portata 2022 siano provvisori e suscettibili di variazione in sede di validazione, dal confronto tra la spezzata verde e le curve nera e rossa risalta il notevole deficit idrico tardo-primaverile degli anni 2005/2006 e 2021/2022 con portate di aprile-maggio rispettivamente pari alla metà e a un quarto della media storica. Oltretutto, la minima crescita delle portate primaverili mostrata dalla curva rossa del 2005/2006 è risultata ancora meno marcata nel 2021/2022 che fin dall’ottobre-novembre 2021 presenta una curva delle portate sempre al di sotto della media storica.
Come spiegato dalle autorità preposte, le portate del fiume Po dell’annus horribilis 2021/22 sono lo specchio delle poche piogge primaverili e delle poche precipitazioni nevose invernali, precocemente fuse a causa delle temperature superiori alla norma della primavera, in linea con il ben noto riscaldamento climatico.
Si poteva quindi prevedere che, stante la limitata copertura nevosa invernale, una primavera 2022 senza significative piogge avrebbe causato una forte diminuzione delle portate del Po che infatti per tutto il 2022 sono rimaste sotto la curva rossa dell’anno siccitoso record 2005/2006.
Siccità idrologica del 2022 peggiore di quella del 2006
Focalizzando sulle portate della seconda parte di giugno 2022, dal grafico risulta che esse risultano dell’ordine di un decimo della media storica del mese, pari a 1770 mc/sec. Le portate, scese quest’anno sotto i 300 mc/sec, assegnano al giugno 2022 il record della siccità idrologica che supera in negativo i minimi delle grandi siccità precedenti con i 320 mc/sec del giugno 2006, 444 mc/sec del giugno 2005 e 521 mc/sec del giugno 2003.
Le autorità preposte hanno comunicato che la siccità del 2022 è la più grande degli ultimi settant’anni basandosi sulla serie di dati misurati a Pontelagoscuro che copre l’ultimo centennio, una serie che mostra siccità ripetute negli anni quaranta del secolo scorso. È tuttavia possibile allungare ulteriormente la serie storica utilizzando le portate ricostruite da Tomasino e altri (2004)** in base ai livelli idrometrici misurati a Pontelagoscuro che si spingono al 1807 e che ci restituiscono una serie di oltre 200 anni.
L’acutizzazione delle magre estive qui descritte in base ai dati dell’ultimo ventennio risulta già ben pronunciata nella serie storica ultrasecolare studiata da Tomasino e colleghi che scrivono “L’analisi delle portate medie mensili per i singoli mesi nel periodo 1808-2003 indica tendenze significative per i mesi di marzo (+), giugno (-), luglio (-) ed agosto (-). Alla progressiva estremizzazione dei mesi di magra (giugno-agosto) si associa pertanto una anticipazione delle piene primaverili, il cui picco è anticipato a marzo. Il sistema Pianura Padana è dunque costretto ad affrontare un periodo estivo siccitoso mediamente più lungo”.
* https://www.arpae.it/it/temi-ambientali/siccita
* https://www.arpae.it/it/temi-ambientali/meteo/report-meteo/annali-idrologici
**Tomasino M., Zanchettin D. e Traverso P., 2004. Analisi del periodo siccitoso dell’estate 2003 in riferimento alla magra eccezionale del Po misurata a Pontelagoscuro. Bollettino Geofisico, 27 (1-2) p. 11-22.
Renzo Valloni, 2022. Siccità e grande secca del fiume Po: 2022 un anno record preannunciato. CEA-Parma edizioni digitali, giugno 2022, 2 p.
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