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Si può o non si può usare il cappotto in EPS secondo la nuova normativa antincendio sulle facciate?

Nell'articolo sono riportati i cambiamenti introdotti dalla nuova RTV13 per le Chiusure d'ambito, con particolare riferimento all'isolamento termico a cappotto in EPS e all’impatto della stessa sull’utilizzo di questa soluzione.

Nuova RTV13 ed isolamento termico a cappotto in EPS 

Il 7 Luglio 2022 è entrata in vigore la nuova RTV13 – Chiusure d’ambito degli edifici civili

La nuova regola tecnica recepisce molti concetti la Linea Guida dei VVF: Guida per la determinazione dei “Requisiti di sicurezza antincendio delle facciate negli edifici civili” già in vigore da tempo e ne implementa i concetti, affiancandone anche di nuovi.

La pubblicazione di questa nuova regola tecnica ha gettato un po' di scompiglio nel mercato dei rivestimenti esterni in particolare nel mondo dei cappotti in EPS

Sono inoltre circolate informazioni non esatte sul fatto che i cappotti in EPS non possono essere più usati negli edifici soggetti a prevenzione incendi. 

Il presente articolo si propone di mettere un po' di ordine sulla tipologia di materiali che si possono utilizzare in base alla nuova RTV 13.

Si sottolinea come l’utilizzo di qualsiasi materiale e soluzione, quandanche consentito e compreso il cappotto in EPS, debba passare attraverso l’analisi del rischio da parte del progettista, così come richiesto dal Codice di prevenzioni incendi.

 

Reazione al fuoco di un materiale: ecco cos'è

Nel DM 19 Ottobre 2019 e s.m.i, la strategia per la reazione al fuoco è affrontata al capitolo S.1. Si tratta di una strategia fondamentale per ridurre il rischio di incendio e limitare la propagazione dello stesso.

Per completezza si riporta l’estratto del DM 19 Ottobre 2019 e s.m.i, riguardante la definizione di reazione al fuoco riportata al Capitolo G.1.13:

Reazione al fuoco: una delle misure antincendio di protezione da perseguire per garantire un adeguato livello di sicurezza in condizioni di incendio ed in particolare nella fase di prima propagazione dell’incendio (pre-flashover). Essa esprime il comportamento di un materiale che, con la sua decomposizione, partecipa al fuoco al quale è stato sottoposto in specifiche condizioni”.

Si sottolinea come la reazione al fuoco di un materiale debba essere certificata attraverso prove di laboratorio effettuata presso enti accreditati. Tali certificati devono essere messi a disposizione della direzione lavori per poter validare l’installazione dei materiali, secondo quanto indicato nel progetto antincendio.

 

Requisiti di reazione al fuoco delle facciate negli edifici civili secondo le nuove RTV 13

La nuova regola tecnica classifica le chiusure d’ambito in relazione alle caratteristiche dell’edificio su cui sono installate:

Prevenzione Incendi: Classificazione Attività secondo RTV13

In base alla classificazione delle attività appena esposta vengono definiti i Gruppi di materiali da poter utilizzare. Non sono richiesti requisiti di reazione al fuoco per le coperture e per le facciate di tipo SA, ma si sottolinea un’importane nota associata alla tabella V.13-1:

In relazione alla valutazione del rischio, può essere consigliato l’impiego di materiali classificati per reazione al fuoco almeno del gruppo GM3

Questa nota suggerisce indirettamente l’utilizzo di materiali del gruppo GM3, dato che la scelta di utilizzare materiali non classificati ricade sul progettista che se ne assume la responsabilità. A opinione della scrivente si tratta di una nota importate e corretta, che per un progettista antincendio consapevole, comporta la scelta di materiali almeno del gruppo GM3 e con un comportamento al fuoco certificato.

Prevenzione incendi: gruppi di materiali per la reazione al fuoco secondo RTV13

 

Prodotti da costruzione: il concetto di KIT

Per quanto riguarda la reazione al fuoco, un concetto molto importante per i prodotti da costruzione è il concetto di KIT. Si riporta la definizione di Kit come da paragrafo G.1.11: un prodotto da costruzione immesso sul mercato da un singolo fabbricante come insieme di almeno due componenti distinti che devono essere assemblati per essere installati nelle opere da costruzione.

Per quanto riguarda i cappotti in EPS, il KIT è rappresentato da tutti i componenti e i materiali del ciclo di posa, dalla lastra alla finitura finale. Si sottolinea come, nei certificati dei produttori che commercializzano il KIT e che hanno effettuato i test di reazione al fuoco necessari, tutto il KIT sia testato e inserito nel report della prova e nel certificato stesso.

Per questo motivo è strettamente necessario, che per non far decadere la certificazione, siano utilizzati tutti i materiali e il ciclo di posa indicati nel KIT certificato.

In definitiva la nuova RTV13 rimarca la differenza tra cappotti non in KIT e cappotti in KIT. 

Per completezza si riportano le descrizioni contenute nel paragrafo V.13.4.1:

a. isolanti termici (es. cappotti non in kit, …);

b. sistemi di isolamento esterno in kit (es. ETICS, cappotti in kit, …).

 

Codice prevenzioni incendi e caratteristiche dei materiali: focus sul rivestimento a cappotto in EPS

Nel capitolo S1 del Codice di prevenzioni incendi si trovano le tabelle di riferimento per la scelta della reazione al fuoco dei materiali. Per quanto riguarda il rivestimento a cappotto in EPS si sottolinea la presenza di una nota al paragrafo V.13.4.1 che impatta notevolmente sul mercato e sulla scelta dei materiali. 

Prevenzione incendi e isolamento termico facciate: il concetto di cappotto in KIT

La nota riprende il concetto di cappotto in KIT e sostanzialmente indirizza la scelta della reazione al fuoco in funzione che il cappotto sia un KIT certificato nel suo insieme o un insieme di prodotti.

La differenza è evidenziata nelle tabelle di seguito riportate. 

COLORE VERDE = Cappotti in KIT

COLORE ROSSO = Cappotti non in KIT

edilteco-cecchinato-cappotto-eps-rtv13_08.JPG

 

Importanza e la responsabilità della posa in opera del cappotto

In base alla definizione di KIT e dell’obbligo di corrispondenza in opera con quanto indicato nel certificato di reazione al fuoco, è evidente che la posa in opera ricopre un ruolo importante e che comporta l’assunzione di responsabilità da parte del posatore.

A titolo esemplificativo, in Figura 5.1, viene riportato l’estratto di un certificato riguardo un ciclo di finitura. Per garantire la certificazione dovranno essere utilizzati tutti i prodotti indicati nella colonna “Product”.

 

Esempio di un certificato di reazione al fuoco di un cappotto in KIT

Esempio di un certificato di reazione al fuoco.

 

Oltre a posare in opera i materiali indicati nel certificato, occorre seguire scrupolosamente quanto indicato nel manuale di posa dell’azienda, che di fatto, sono le istruzioni per garantire il risultato ottenuto nel test di reazione al fuoco. Esistono sul mercato sistemi prefiniti, che scaricano di responsabilità il posatore e forniscono maggiori garanzie al progettista e alla direzione lavori.

 

Cappotti in EPS: le prescrizioni secondo la nuova RTV13 in sintesi

Il presente articolo ha voluto affrontare i cambiamenti introdotti dalla nuova RTV13 con particolare riferimento ai cappotti in EPS e all’impatto della stessa sull’utilizzo di questa soluzione.

In definitiva si possono trarre le seguenti conclusioni:

  1. Sostanziale differenza tra il cappotto in KIT (ETICS, cappotti in kit…) e non in KIT. Un cappotto in KIT può essere applicato in tutte le attività classificate (ad esclusione della copertura). La stragrande maggioranza dei cappotti in KIT, infatti, raggiuge la classificazione B-s1,d0 richiesta nel gruppo GM1 dalla Tabella S-1.6.
  2. Il cappotto non in KIT, quindi sostanzialmente i capotti assemblati in opera con materiali di produttori diversi, sono soggetti a forti limitazioni. Possono per essere protetti con materiali non metallici del gruppo GM0 oppure prodotti di classe di resistenza al fuoco K 10 e classe minima di reazione al fuoco B-s1,d0.

In base a quanto esposto si può inoltre concludere che il normatore ha dato ragione a quei produttori virtuosi che negli anni hanno certificato i loro prodotti come sistema, riconoscendogli una produzione di qualità.

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