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Servizi di ingegneria e architettura: nel 2024 un calo del 18.3%. Finito effetto incentivi, si torna a livelli pre-pandemia

Il mercato dei servizi di ingegneria e architettura (SIA) ha registrato un calo del 18,4% nel 2024, segnando un'inversione di tendenza dopo la crescita legata al PNRR e ai Bonus Edilizi. La situazione è critica per i liberi professionisti, con ribassi elevati e difficoltà nell'aggiudicarsi gare significative.

Valore gare di appalto integrato scese drasticamente da 2.6 mld a 1.6 mld

Il mercato dei servizi di ingegneria e architettura (SIA) ha registrato nel 2024 una significativa battuta d’arresto, segnando un’inversione di tendenza rispetto alla crescita degli anni precedenti. Dopo un periodo di espansione legato al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e ai Bonus Edilizi, il settore si trova ora ad affrontare sfide che mettono a dura prova i professionisti italiani. Secondo i dati del Centro Studi del Consiglio Nazionale degli Ingegneri (CNI), i bandi pubblicati per i servizi SIA nel 2024 hanno raggiunto un valore complessivo di circa 1,4 miliardi di euro, segnando un calo del 18,4% rispetto al 2023, ritornando ai livelli pre-pandemia.

Nel 2024, il valore totale delle somme poste a base d’asta, considerando sia i servizi di ingegneria che le gare di appalto integrato, è sceso drasticamente da 2,6 miliardi di euro del 2023 a 1,6 miliardi di euro. Nonostante il peso dei bandi legati al PNRR si sia mantenuto stabile al 13%, gli importi destinati ai SIA sono diminuiti in tutte le tipologie di gara, evidenziando un quadro preoccupante per il futuro del settore.

Un elemento significativo è la contrazione delle gare per i servizi di ingegneria “tipici” (escludendo accordi quadro e bandi con esecuzione dei lavori), che hanno registrato un calo del 27,3%, passando da 965 milioni di euro del 2023 a 701 milioni nel 2024. Inoltre, circa il 49% dei bandi per servizi di ingegneria presenta importi inferiori a 140.000 euro, una soglia che potrebbe consentire l’affidamento diretto senza procedura, ma che limita ulteriormente le opportunità per i liberi professionisti.

La situazione appare particolarmente critica per i liberi professionisti, che vedono ridursi sia la quota delle gare aggiudicate (dal 42% nel 2023 al 33,4% nel 2024) sia la quota degli importi aggiudicati (dall’11,4% al 6,6%). Nella fascia di importi superiori a 215.000 euro, il loro ruolo è quasi marginale: solo il 3,1% delle gare e lo 0,8% degli importi vengono assegnati a questi operatori.

L’importo medio di aggiudicazione per i liberi professionisti è sceso a 51.700 euro, un calo significativo rispetto alla media di 78.000 euro registrata negli ultimi cinque anni. Questo dato riflette un deterioramento delle condizioni economiche per i professionisti, aggravato dalla tendenza al ribasso nelle aggiudicazioni, con riduzioni medie del 21,5% e picchi di ribassi che raggiungono il 90%.

 

 

Angelo Domenico Perrini, Presidente del CNI, sottolinea la necessità di valorizzare la figura dei professionisti e di garantire una corretta applicazione del principio di equo compenso, sia nel settore pubblico sia in quello privato. “Non possiamo accettare bandi che sviliscono il lavoro dei progettisti” afferma Perrini, richiamando l’attenzione sulla necessità di criteri di valutazione qualitativi e sull’utilizzo di parametri normati per evitare distorsioni di mercato.

Anche Marco Ghionna, Presidente del Centro Studi CNI, esprime preoccupazione per il calo degli importi destinati ai servizi SIA, che rappresentano un’importante fonte di lavoro per i professionisti. Ghionna auspica che le recenti modifiche normative, come quelle previste dal Correttivo del Codice dei Contratti, possano contribuire a una maggiore equità nella distribuzione degli importi e a una normalizzazione del mercato.

Con l’avvicinarsi della fine del PNRR e la riduzione progressiva dei Bonus Edilizi, il settore dei servizi di ingegneria e architettura è chiamato a riorganizzarsi per affrontare un futuro incerto. Il ruolo delle istituzioni sarà cruciale per garantire che i professionisti italiani possano operare in un contesto equo e valorizzante, evitando che la pressione economica e le politiche di ribasso penalizzino ulteriormente il settore.

Il 2024 rappresenta un anno spartiacque per il mercato dei SIA, con dati che evidenziano una contrazione preoccupante ma che offrono al contempo l’opportunità di riflettere su politiche più sostenibili per il futuro.

 

IL REPORT INTEGRALE DEL CNI È SCARICABILE IN ALLEGATO.

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