Visto che sono un ingegnere, ogni tanto mi piace sparare qualche numero: ad oggi in Italia ci sono 56.775 edifici ad uso scolastico (sia pubblici che privati), di cui 24.260 per scuole d’infanzia, 17.702 per scuole primarie, 7.937 per scuole secondarie di 1° grado e 6.876 per scuole secondarie di 2° grado. In esse si muovono circa 8 milioni di italiani tra studenti, insegnanti e operatori. Grandi numeri; il motivo per cui vanno esaminati con attenzione è ovvio.
L'età e la situazione del patrimonio edilizio scolastico è stata ben descritta nel XV rapporto "Ecosistema scuola" a cura di Legambiente.
Nell'ultimo periodo anche lo Stato (quello con la S maiuscola) ha deciso di muoversi. Poche settimane fa è stato pubblicato il bando che finanzia le verifiche diagnostiche sui solai degli edifici scolastici, e lo fa stanziando 40 milioni.
I comunicati stampa dicono che è una delle operazioni con cui il Governo punta a stimolare attività di ammodernamento e rinnovamento del vetusto parco edilizio scolastico italiano; riprenderemo dopo questa frase.
Iniziamo guardando come verranno distribuiti i fondi a disposizione. In sostanza, i soldi di cui sopra dovranno essere spesi per indagini, distruttive o non distruttive, sugli orizzontamenti degli edifici scolastici. La “sensibilità” verso questa tematica è nata, ovviamente, dai recenti sfondellamenti, o distacchi d’intonaco, o crolli di controsoffitti, successi un po’ in tutta Italia, per fortuna senza conseguenze gravi in nessun caso.
Tra i requisiti che l’ente locale deve saper definire, per accedere a questi fondi, vi è la valutazione dell’indice di rischio sismico (IR), che può ricavarsi dall’analisi di vulnerabilità (O.P.C.M. 3274/2003 o delle NTC08) oppure incrociando l’età della struttura con la sismicità del proprio territorio.
Premettendo che non mi è chiaro il motivo per cui un problema che si manifesta in ambito statico debba essere associato al terremoto, riporto alcune considerazioni.
1- Supponendo che non tutti gli enti gestori di edifici scolastici ne facciano richiesta, e che solo una piccola parte rientrino in graduatoria, i 40 milioni stanziati diventano "centinaia" di euro dopo la distribuzione.
2 - Un'amministrazione, nel caso non l'abbia già effettuata, a fronte di qualche centinaia di euro di fondi, deve scegliere se far fare una verifica di sicurezza con tutti gli oneri e onori del caso (1) oppure cavarsela con una moltiplicazione tra la data di costruzione e l'accelerazione al suolo del sito sul quale sorge la scuola. La scelta è scontata.
3 - Viene quindi stabilito "ex lege" che vecchio è cattivo e che più vecchio significa più cattivo. Chiunque lavori un pò sugli edifici esistenti sa che non esiste regola, e che solo con una buona verifica di sicurezza ci si può (tentare di) avvicinare a un responso, a un giudizio.
4 - Analizzando poi la frase stimolare attività di ammodernamento e rinnovamento del vetusto parco edilizio scolastico trovo vi sia qualcosa di profondamente perverso. Facciamo mente locale: se riesco a entrare in graduatoria, ricevo dei fondi per verificare i solai. Più l'edificio è vecchio, più soldi ricevo, indipendentemente dal tipo di solai che mi trovo di fronte. Riesco a fare le verifiche, poi? Ho verificato i solai... Nel caso non siano sicuri, questo mi deve fare da stimolo per "ammodernare e rinnovare la vetusta scuola". Con quali soldi? E soprattutto, con quali principi?
Il riassunto è che un Preside manderà in classe più serenamente i suoi alunni, perchè conosce lo stato di salute dei solai; ma non ha misurato la febbre di tutte quelle cose chiamate "strutture", "tamponamenti", "elementi secondari", ecc...
La sensazione che l'operazione sia esclusivamente politica è forte; dal mio punto di vista ritengo anche pericoloso associare la sicurezza di un edificio scolastico a quella dei suoi solai, soprattutto quando si parla agli utilizzatori di questi edifici, che non sono tecnici. Durante la riunione dell’Osservatorio per l’Edilizia Scolastica è stata scelta come data per la Giornata Nazionale della Sicurezza nelle Scuole, prevista dalla Buona Scuola (Legge 107/2015), il 22 novembre, per "ricordare" il giorno (22 novembre 2008) in cui in un'aula del liceo Darwin di Rivoli, perse la vita lo studente Vito Scafidi a causa del crollo di un controsoffitto.
Per fortuna però si avanza, e lo Stato raddoppia gli stanziamenti. Il 19 novembre viene pubblicato sulla GU n° 270 il Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri contenente l’elenco degli interventi che saranno finanziati per l'adeguamento strutturale ed antisismico degli edifici scolastici e la costruzione di nuovi Istituti che andranno a sostituire quelli esistenti a rischio sismico. La somma è di 46 milioni (2) per le annualità 2014 e 2015 e deriva in parte da stanziamenti già elargiti a partire dal 2011 ma per quali i lavori non sono ancora partiti.
Il Decreto elenca impunemente i contributi passati la cui concessione viene annullata, poi elenca i 94 interventi con i quali si spenderanno i 46 milioni. 94 interventi.
Purtroppo mi vengono pensieri cattivi. Anzi, tristi.
Penso che tutti questi numeri, formule, modalità sono state scritte da qualcuno che deve necessariamente avere una qualche competenza. Penso sia rischioso dare l'illusione della sicurezza senza spiegare bene di cosa stiamo parlando: se io ho una macchina senza freni sto attento a come la uso, ma se chi mi dovrebbe controllare mi regala un freno dicendomi che poi mi darà anche gli altri, magari mi viene voglia di cominciare a fare qualche discesa. E la responsabilità rimane mia.
Mi viene in mente anche la revisione delle Norme Tecniche, nella sua versione approvata dal C.S.LL.PP. a Novembre 2014 (è passato un anno e ancora non si sa nulla!). Se andate a leggere la definizione del miglioramento (§ 8.4.2), vedrete che per le scuole (costruzione di classe III) la sicurezza a seguito di un intervento è sufficiente se si raggiunge il 10% (DIECIPERCENTO) di quella che si avrebbe con un nuovo edificio. Perchè perdere l'occasione di dire qualcosa di più, durante la stesura di una nuova norma? Chi ha deciso di non decidere?
Penso allora che nella battaglia tra terremoto e edifici esistenti qualcuno abbia scelto di arrendersi con consapevolezza, sparando qualche colpo a caso solo per salvare le apparenze, solo perchè sensibilità e coscienza stanno crescendo nelle comunità ed "è necessario dare risposte".
Purtroppo sono finiti i tempi di Sant'Emidio, o di San Francesco che sostiene la Basilica del Laterano (3); ma sarebbe stato bello averli a fianco assieme ai 40 milioni.
(1) Occorre qui ricordare che, nel 2010 la Presidenza del Consiglio dei Ministri, mediante il Dipartimento di Protezione Civile, ha emanato una nota di chiarimenti (prot. DPC/SISM/0083283) sulla gestione degli esiti delle verifiche sismiche.
In essa si ribadisce, dandogli maggiore valenza "giuridica", quanto riportato nella Circolare 617 esplicativa delle NTC08: I provvedimenti sono necessari e improcrastinabili nel caso in cui non siano soddisfatte le verifiche relative alle azioni controllate dall’uomo, ossia prevalentemente ai carichi permanenti e alle altre azioni di servizio.
(2) http://italiasicura.governo.it/site/home/news/articolo937.html
(3) Benozzo Gozzoli. Il sogno di Papa Innocenzo III; al Papa appare in sogno San Francesco mentre sostiene la Basilica del Laterano. Montefalco, 1447