Schermature solari: la guida sulle norme igienico-sanitarie ed efficienza energetica, pratiche sismiche e prevenzione incendi

Tende, pergotende, pensiline, tettoie: le normative per l'analisi di ogni aspetto

Per garantire un approccio consapevole al tema delle schermature solari, considerato il profilo tecnico che si intende attribuire all’argomento, è opportuno valutare oltre al quadro complessivo delle funzioni delle strutture da installare, anche l’impatto che esse creano nel contesto in cui sono inserite.

Senza niente voler sottrarre, in termini di importanza, alle fasi valutative dei requisiti tecnici, dei materiali e delle tecniche costruttive, è tuttavia generalmente appurato che l’assessment preliminare costituisca il presupposto indispensabile per una corretta applicazione dei regimi amministrativi coinvolti ed un passaggio fondamentale per la qualità e l’efficacia dell’opera stessa.

È opportuno, quindi, prevedere una fase preparatoria, un momento di prevalutazione, di orientamento, di selezione delle informazioni, nel quale siano presenti tutte le operazioni che sono a monte del processo vero e proprio, ma che devono fornire le indicazioni essenziali per l’impostazione e la realizzazione del lavoro.

L’opera deve essere in grado di resistere con adeguata sicurezza alle azioni cui potrà essere sottoposta, rispettando le condizioni necessarie per il suo normale esercizio.

Le azioni da considerare comprendono i diversi aspetti ed in genere sono i seguenti:

• Aspetto edilizio: saper riconoscere l’impatto del singolo elemento ombreggiante e saperlo correttamente classificare all’interno dello spettro dei titoli abilitativi previsti dal Testo Unico dell’Edilizia (D.P.R. 6 giugno 2001, n. 380);
• Aspetto vincolistico: essendo elementi esterni, possono avere impatto non secondario nel caso in cui l’ambito di intervento sia soggetto ad uno dei vincoli di cui al Codice dei Beni Culturali (D.Lgs. 22 gennaio 2004, n. 42);
• Aspetto civilistico: i sistemi ombreggianti spesso impattano nei rapporti tra vicini o tra condomini, ed è opportuno sapere cosa si deve porre in essere per evitare che possano nascere contenziosi;
• Aspetto igienico-sanitario: è principalmente correlato al fatto che qualunque ostruzione fissa che viene realizzata in corrispondenza o in prossimità di una apertura verso l’esterno, comporta una riduzione della porzione di cielo visibile dall’interno dell’ambiente e, di conseguenza, incide su specifici parametri igienico-sanitari che è opportuno saper gestire;
• Aspetto energetico: esso va considerato in funzione della capacità di questi sistemi di ridurre l’apporto termico estivo e quindi di incidere positivamente sul consumo energetico in caso di presenza di impianto di raffrescamento, o comunque sono componenti essenziali dei sistemi di climatizzazione passiva;
• Aspetto sismico e prevenzione incendi: la regolamentazione sismica è rilevante in quanto in molte regioni, generalmente sono rappresentati limiti dimensionali precisi oltre i quali i manufatti non sono più considerati elementi non rilevanti ai fini della sicurezza.

Tutte le opere la cui sicurezza possa comunque interessare la pubblica incolumità sono disciplinate, oltre che dalla specifica normativa vigente per il sistema costruttivo impiegato, anche dalla normativa sismica nazionale e dalla normativa regionale in materia.

La valutazione dei materiali utilizzabili, inoltre, gioca un ruolo fondamentale sui risvolti indiretti che i sistemi ombreggianti hanno sulla prevenzione incendi.

I sistemi ombreggianti hanno quindi la particolarità di farsi coinvolgere nelle norme più disparate: possono attraversare trasversalmente l’intero Testo Unico dell’Edilizia (D.P.R. 6 giugno 2001, n. 380), hanno elementi di grande rilevanza nell’ambito della normativa tecnica finalizzata al contenimento del consumo energetico degli edifici (D.Lgs. 19 agosto 2005, n. 192 e Decreto Requisiti Minimi 20161 possono essere soggette al deposito sismico e possono facilmente incidere nei rapporti tra confinanti o anche tra condòmini di un medesimo stabile, in quanto potenzialmente pesano sulle norme del Codice civile che regolamentano affacci e distanze.

Leggi anche: Tende, pergotende, pensiline e tettoie: tra edilizia libera e titoli abilitativi
Non sempre è facile individuare la corretta autorizzazione amministrativa per installare le strutture delle schermature solari, essendo manufatti collocati a confine tra l'edilizia libera e la necessità di titolo abilitativo. Di seguito le definizioni normative e il regime amministrativo che regolano queste opere.

Regolamenti igienico-sanitari

Dal punto di vista dei regolamenti igienico-sanitari le considerazioni che si possono fare in prima analisi sono quelle dettate dalla logica per cui l’intervento, di qualsiasi tipologia si tratti, non dovrebbe andare a pregiudicare le condizioni esistenti.

A livello normativo, si farà attualmente riferimento ancora al Decreto Ministeriale Sanità 5 luglio 1975 (G.U. 18/07/1975, n. 190), in attesa della pubblicazione del nuovo regolamento predisposto dal Ministero della Salute recante definizione dei requisiti igienico-sanitari di carattere prestazionale degli edifici, attualmente al vaglio della Conferenza unificata Stato – Regioni dal 23 marzo, nonostante che sia atteso da ben sette anni.

Per approfondire: DECRETO MINISTERIALE 5 LUGLIO 1975 (G.U. 18-7-1975, N. 190)

I punti su cui fare particolarmente attenzione sono l’art. n. 5, che regolamenta l’illuminazione naturale diretta, e l’art. 6, che regolamenta la ventilazione dei locali interni.

Si può dunque osservare che l’installazione di pensiline, tende, pergotende o pergolati e tettoie non deve, osservando l’art. 5, peggiorare l’illuminazione naturale presente di tutti i locali principali interessati all’intervento, in modo tale che sia adeguata alla destinazione d’uso e sia garantito, inoltre, un valore di fattore medio di luce diurna (FLDm) non inferiore al 2%.

Medesimo discorso vale per quanto riguarda l’art. 6, ovvero non si dovranno modificare le condizioni di sicurezza per quanto concerne la ventilazione e l’aerazione delle cucine o locali in cui esistano impianti di cottura cibi o di riscaldamento a fiamma libera, con essa comunicanti. Nel caso in cui tali parametri saranno modificati, allora si dovrà prevedere un adeguamento e ripristino del requisito cogente, anche attraverso l’installazione o integrazione dei sistemi di aspirazione forzata, i quali devono necessariamente avere espulsione diretta verso l’esterno.

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• Efficienza energetica e ombreggiamento
• Possibilità di incentivo
• Aspetti strutturali e sismici
• Prevenzione incendi