Santarcangelo, cementificio Buzzi Unicem: Da fabbrica del cemento a fabbrica della cultura
A San Michele lo storico stabilimento della Buzzi Unicem, il cementificio che nel 2009 ha chiuso i battenti dopo oltre cent’anni di attività, verrà in buona parte demolito per lasciare spazio a nuove negozi, ristoranti, forse un supermercato, case e soprattutto a un polo culturale.
Siglato a Santarcangelo l’accordo tra la storica azienda e il Comune
La Giunta comunale ha approvato un protocollo d’intesa con Buzzi Unicem Spa per la redazione di un progetto di fattibilità per valutare la riqualificazione e il recupero dell’area dell’ex cementificio. Già inserito all’interno del Poc 1 approvato dall’Amministrazione comunale nel 2017, l’intervento di rigenerazione dell’intero ambito che si estende su un’area complessiva di 209.000 metri quadrati è orientato alla creazione di un "polo culturale e della produzione creativa", con il parziale riuso delle strutture esistenti.
Da fabrica del cemento a fabbrica della cultura.
A San Michele lo storico stabilimento della Buzzi Unicem, il cementificio che nel 2009 ha chiuso i battenti dopo oltre cent’anni di attività, verrà in buona parte demolito per lasciare spazio a nuove negozi, ristoranti, forse un supermercato, case e soprattutto a un polo culturale.
Accordo tra la Buzzi Unicem e il Comune di Santarcangelo. Scartata la possibilità di riconvertire il vecchio cementificio in una nuova zona industriale, la proprietà ha accettato di rivedere completamente i propri piani e ora, con l’accordo firmato martedì, si impegna a presentare entro sette mesi un progetto di riqualificazione dell’ex fabbrica e il necessario piano economico finanziario per gli investimenti necessari.
Il gruppo di lavoro per la redazione del progetto di fattibilità sarà costituito da professionisti incaricati dalla Buzzi Unicem, che provvederanno alla redazione del progetto di fattibilità sulla base delle modalità e nei tempi stabiliti dal protocollo d’intesa
Il tutto in collaborazione con il Comune di Santarcangelo, che si impegnerà a intercettare fondi e contributi per la riqualificazione dell’area, in particolare quelli europei, e a condividere passo a passo il progetto con l’amministrazione di Poggio Torriana (la fabbrica è al confine), la Provincia, la Regione e gli altri enti competenti.
L’area complessiva è enorme: 209mila metri quadrati.
Gran parte degli attuali edifici dell’ex Buzzi saranno demoliti, alcuni resteranno in piedi e saranno riconvertiti. Nel piano urbanistico l’amministrazione ha già previsto la possibilità di realizzare, nell’area, anche negozi, ristoranti, attività ricettive e turistiche e abitazioni. Ma non ci sarà una cementificazione selvaggia: i volumi dovranno essere ridotti rispetto agli attuali, e parte della zona dovrà essere destinata, come prevede l’accordo con la proprietà, alla creazione di un polo culturalee creativo.
Fonti: Il resto del Carlino, altarimini.it
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