Ruolo della digitalizzazione nel progetto di restauro

Patrimonio culturale e digitalizzazione: stato dell'arte e prospettive future

Il tema chiave della gestione continua e condivisa dei dati è stato ed è oggetto di rilevanti attività di ricerca, ed è oggetto attualmente del Piano Nazionale di Digitalizzazione, che sembra poter offrire all’obiettivo della conservazione programmata il necessario e orientato supporto tecnologico.

Per questo motivo le metodologie digitali per la gestione degli interventi hanno trovato spazio di confronto e di dibattito all’interno di una sessione dedicata nel terzo Convegno SIRA “Restauro dell’architettura. Per un progetto di qualità” tenutosi a Napoli il 15 e 16 giugno 2023.

Durante l’evento, abbiamo avuto l’occasione di realizzare un'intervista al prof. Marco Pretelli, Ordinario di Restauro presso l’Università di Bologna, sul ruolo della digitalizzazione negli interventi di restauro sul patrimonio storico costruito.

“Per digitalizzazione si intende quella serie di operazioni che tendono a trasformare dati di carattere empirico sensibile, in dati digitali – afferma il prof. Pretelli. Il progetto di restauro attraverso la digitalizzazione può pensare di acquisire dati qualitativi, dati quantitativi ed informazioni da inserire in un processo progettuale, che abbia al suo centro non l'informatizzazione ma la digitalizzazione, così da migliorare sostanzialmente la qualità del progetto. Pensare di potersi sottrarre a questo trend è anacronistico e soprattutto dannoso per chiunque si occupa di restauro.”

Sulla base delle esperienze che sono state presentate durante il convegno, abbiamo chiesto al prof. Marco Pretelli qual è lo stato dell'arte e la prospettiva che aperto il Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) sul tema del restauro e della digitalizzazione.

“Lo stato dell'arte, soprattutto con riferimento al settore del restauro, non è particolarmente incoraggiante se parliamo di professionismo, anche se la normativa ha già previsto di estendere alcune degli aspetti della digitalizzazione, o meglio l'utilizzo di strumenti informatici e digitali, anche al progetto del restauro” dichiara il prof. Pretelli.

Se guardiamo invece al futuro, il passaggio in avanti sarà estremamente significativo sottolinea Pretelli, in quanto “questo passaggio in avanti è legato al fatto che il PNRR ha imposto di considerare l'aspetto della digitalizzazione nell'intero suo percorso, da quello dell'acquisizione del dato a quello dell'elaborazione e non ultimo quello della conservazione del dato digitale”.

Sul fronte della digitalizzazione del patrimonio, come sottolinea il prof. Pretelli, decisivo è stato il contributo dato dall'architetto Laura Moro con l'avvio dell’Istituto Centrale per la Digitalizzazione del Patrimonio, conosciuto anche come Digital Library. Nato nel 2020, l’Istituto cura il coordinamento e promuove programmi di digitalizzazione del patrimonio culturale di competenza del Ministero della Cultura. La missione della Digital Library è accompagnare le istituzioni e i luoghi della cultura nell’attuare la propria trasformazione digitale: migliorare la gestione dei beni conservati, ridisegnare le modalità di interazione con il patrimonio culturale, sviluppare nuovi modelli di creazione del valore in una logica di ecosistema. Dirige l'Istituto l'arch. Laura Moro.