RTV antincendio per attività commerciali: arriva il manuale dell’Inail
L'Inail ha recentemente pubblicato un manuale dedicato alla prevenzione incendi per le attività commerciali, fornendo linee guida essenziali per garantire la sicurezza antincendio. Con un caso studio basato su un centro commerciale in ristrutturazione, il manuale illustra come superare le limitazioni delle normative tradizionali, proponendo soluzioni su misura che garantiscano comunque un alto livello di sicurezza.
Progettazione antincendio, due gli approcci: quello prescrittivo e quello prestazionale
L’Inail, ente nazionale per la prevenzione e l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro, ha recentemente pubblicato il “manuale prevenzione incendi per attività commerciali”.
Per ottenere la certificazione della sicurezza antincendio nelle attività soggette al controllo dei Vigili del Fuoco si deve ridurre al minimo il rischio connesso all’innesco degli incendi e limitare le conseguenze nel caso essi si verifichino. Le norme che regolano ciò sono:
- DPR 1 agosto 2011 n. 151 ossia il regolamento recante semplificazione della disciplina dei procedimenti relativi alla prevenzione degli incendi;
- DLGS 9 aprile 2008 n. 81 e successive modifiche (Testo Unico sulla salute e sicurezza), per quanto concerne, più in generale, la sicurezza sui luoghi di lavoro si devono rispettare;
- decreti ministeriali del 1, 2 e 3 settembre 2021.
La progettazione antincendio si basa su due differenti tipi di approcci:
- prescrittivo, che prevede un insieme di norme prescrittive, che impongono al progettista di seguire rigorosamente le disposizioni stabilite, senza concedere margini di flessibilità o possibilità di modifiche nelle attività di progettazione dell'attività analizzata;
- prestazionale, che si basa sull'analisi dell'evoluzione dinamica degli incendi e sulla previsione scientifica delle prestazioni dell'attività progettata, attraverso l'impiego di adeguati modelli di calcolo per la progettazione degli ambienti e sistemi antincendio.
Secondo la normativa vigente, che vira rispetto ad un approccio prestazionale, è possibile elaborare soluzioni tecniche flessibili in base alle specifiche esigenze delle singole attività. Infatti il "Codice di prevenzione incendi" (DM. 3 agosto 2015 e s.m.i.) sostiene proprio questo approccio flessibile con l’obiettivo di garantire elevati standard di sicurezza attraverso soluzioni progettuali conformi e alternative.
Inoltre, il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco ha iniziato a implementare la Sezione V (Regole Tecniche Verticali, RTV), per passare gradualmente da un approccio prescrittivo tradizionale a quello prestazionale previsto dal Codice, ad oggi, sono state emanate le seguenti RTV:
- V.4 Uffici;
- V.5 Attività ricettive turistico-alberghiere;
- V.6 Autorimesse;
- V.7 Attività scolastiche;
- V.8 Attività commerciali;
- V.9 Asili nido;
- V.10 Musei, gallerie, esposizioni, mostre, biblioteche e archivi in edifici tutelati;
- V.11 Strutture sanitarie;
- V.12 Altre attività in edifici tutelati;
- V.13 Chiusure d’ambito degli edifici civili;
- V.14 Edifici di civile abitazione;
- V.15 Attività di intrattenimento e di spettacolo a carattere pubblico.
Risalgono al 2019 i due decreti che hanno modificato il Codice, ampliando il suo campo di applicazione e abolendo il “doppio binario”, ossia “la possibilità di scelta, da parte del progettista, tra l’applicazione delle normative tradizionali preesistenti rispetto al Codice e l’approccio prestazionale costituito da quest’ultimo” sono:
- il DM 12 aprile 2019, con il quale viene esteso il campo di applicazione delle attività progettabili previste;
- il DM 18 ottobre 2019, che sostituisce l’allegato 1 del Codice e introduce nuove misure tecniche di prevenzione incendi basate sulle esperienze di applicazione iniziali.
Recentemente l’Inail ha pubblicato un utile esempio applicativi che affronta la progettazione di un’attività commerciale, sia mediante il DM 27 luglio 2010 e sia secondo la sezione V.8 delle nuove regole tecniche verticali dei VV.F., confrontandone i risultanti.
Il caso pratico di un centro commerciale: approcci antincendio a confronto
Il caso studio fa riferimento a un centro commerciale già esistente con una capienza massima prevista di 2767 persone, attualmente in fase di ristrutturazione. Questa struttura è realizzata come un edificio isolato, e si sviluppa su due livelli piano terra e primo piano, inoltre al piano seminterrato è presente un’autorimessa a servizio delle attività commerciali, oltre ad altre attività correlate, articolate in 42 locali di piccole dimensioni
La progettazione antincendio dell’attività commerciale è avvenuta mediante:
- l’approccio tradizionale, DM 27 luglio 2010 e ss.mm.ii.;
- il Codice, comprensivo della RTV V.8 di cui al DM 23 novembre 2018 e ss.mm.ii.
Durante la progettazione della sicurezza antincendio l’Inail ha riscontrato alcune differenze, ma soprattutto delle problematiche rispetto all'applicazione delle norme della RTV tradizionale a causa dalla sua impostazione prescrittiva, superabili solo attraverso deroga, comportando oneri economici aggiuntivi.
Il Codice, invece, si è rivelato uno strumento utile per adattare le misure antincendio alle esigenze specifiche dell'attività, in quanto consente la risoluzione di alcune criticità con soluzioni alternative, richiedendo però al progettista un impegno maggiore in termini di competenze professionali e responsabilità.
In conclusione, è importante utilizzare un approccio progettuale olistico, capace di escludere soluzioni che non proteggono la vita umana in caso di incendio. Il caso studio presentato illustra, infatti, una strategia concreta per progettare la sicurezza antincendio, orientata agli obiettivi di sicurezza definiti dalle norme o all'inizio del procedimento progettuale dalla stessa stazione appaltante (qualora più restrittive).
IL MANUALE INAIL È SCARICABILE IN ALLEGATO.
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