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Roberto Marino: cambiare i controlli del calcestruzzo per riqualificare il settore

Ho letto l'ottimo articolo da parte dell'ing. Andrea Dari: "Il male occulto del calcestruzzo non è la carbonatazione".
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Una radiografia spietata della situazione presente, e storica, del calcestruzzo preconfezionato. Settore da considerarsi da sempre tipicamente artigianale, privo di una organizzazione tale neanche per promuoverlo al rango di settore semi-industriale.
 
Le motivazioni addotte dall'articolo sono arricchite di dati statistici che fotografano bene la perenne precarietà del settore. Nemmeno certi passaggi azionari, a cominciare dalla fine degli anni '90, a fornitori ben più “robusti“ dal punto di vista organizzativo e finanziario, hanno permesso una promozione del settore, settore che invece si aspettava, ma anzi... L'FPC venne introdotto con grandi speranze. Certamente voleva dare una procedura modulata della produzione e con essa una fase importante del ciclo produttivo riguardante il controllo.
Le aspettative sono andate presto deluse, avendo visto l'iniziativa più sotto gli aspetti commerciali di tipo concorrenziale che tecnico scientifico. E, così, è mancato sia l'uno che l'altro.
 
L'aver permesso, come ricorda l'ing. Dari, l'aumento sconsiderato degli Istituti di Certificazione dell'FPC è stato un ulteriore errore di cui paghiamo le conseguenze a tutt'oggi. Bisognava rivederla già una decina anni fa.
 
 
Oltretutto, c'era un punto fondamentale da rivedere, soprattutto alla luce delle NTC. Si devono assolutamente adeguare i controlli di produzione ai criteri di conformità della UNI EN 206. Del resto, le imprese firmano capitolati nei quali è richiesto che la produzione del calcestruzzo dopo deve essere conforme alla UNI EN 206: si firma senza sapere cosa si firma. Sono del tutto d'accordo, in stile TAV, cosa che accade in Europa, alla certificazione degli impianti da parte di clienti e Committenze. È in questa fase che la selezione dell'offerta può avvenire in forma oggettiva e trasparente. Altro argomento interessante dell'articolo è sempre l'argomento dei controlli in corso d'opera. Come ho spesso, anche recentemente, scritto e proposto, i Controlli di Accettazione sono obsoleti, non rispondenti alle realtà normative: in poche parole..vecchi!! Speriamo che, almeno, saranno effettuati in futuro dai Lab Ufficiali come si prescrive nell'aggiornamento delle stesse NTC.
Infine, mi si permetta di ripetere ancora ciò che ho già scritto. Se non si scindono le figure dei progettisti da quelle della Direzioni Lavori non miglioreremo mai!! La Direzione lavori deve essere pagata dalla Committenza!!! Questa è una delle ragioni per le quali la DL nei cantieri è praticamente assente. Insomma, molta strada deve essere ancora compiuta. ma senza opportuni interventi normativi credo che non si concluderà niente ed è del tutto inutile indire conferenze e simposi dove si parla sempre delle stesse cose: intenti ma niente di proposte strutturali.

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