Robert Venturi: vita, opere e pensiero architettonico del maestro del Postmodernismo
Robert Venturi, pioniere del postmodernismo, ha ridefinito l'architettura celebrando complessità, contraddizioni e riferimenti storici. Con opere e scritti, ha sfidato i dogmi modernisti, introducendo una visione eclettica e comunicativa del costruire. Di seguito vita, opere e approccio progettuale dell'architetto statunitense.
Da "Less is more" a "Less is a bore": l'eredità di Robert Venturi nell'architettura contemporanea
Robert Charles Venturi Jr. (25 giugno 1925 – 18 settembre 2018) è stato uno degli architetti più influenti del XX secolo, riconosciuto come una figura chiave nell'emergere del postmodernismo. La sua carriera ha ridefinito il linguaggio dell'architettura contemporanea, rompendo con le rigide regole del modernismo e introducendo una visione più eclettica, ironica e comunicativa dell’arte del costruire. Ha combinato eloquenza scritta e visiva, espressa sia nei suoi scritti sia nell'aspetto delle sue opere. Venturi non era solo un architetto: era anche scrittore, insegnante, artista e filosofo.
L'architetto si laureò summa cum laude alla Princeton University nel 1947 e ottenne il Master of Fine Arts nel 1950. Continuò i suoi studi come borsista del Rome Prize presso l'American Academy in Rome dal 1954 al 1956. Dopo il suo ritorno negli Stati Uniti, insegnò teoria dell'architettura presso la University of Pennsylvania e tenne lezioni in prestigiose istituzioni come Yale, Harvard e la American Academy in Rome.
Dopo la laurea, ha collaborato con due figure eminenti del modernismo, Eero Saarinen e Louis Kahn, esperienze che hanno lasciato un'impronta duratura sulla sua formazione. Tuttavia, Venturi non si limitò a seguire i principi del modernismo; fu affascinato dall'architettura vernacolare e storica, sviluppando un approccio critico e alternativo.
Venturi rifiutava, in realtà, le categorizzazioni, opponendosi a essere definito un "postmodernista". Dichiarava di praticare ancora l'architettura moderna, ma con un'enfasi su memoria, comfort, uso umano e intrattenimento. La sua visione permise di accettare l'improvvisazione e la casualità nell'ambiente costruito.
In una delle sue riflessioni, Venturi sottolineò l'importanza della diversità nell'architettura contemporanea:
I New York Five
I New York Five erano un gruppo di cinque architetti statunitensi che si formarono negli anni '70, accomunati da un interesse per il linguaggio formale del movimento modernista e in particolare per il lavoro di Le Corbusier. Il gruppo si è fatto conoscere per una mostra del 1969 intitolata "Five Architects", organizzata al Museum of Modern Art (MoMA) di New York, e successivamente per il libro omonimo pubblicato nel 1972, che raccoglieva i loro lavori.
I New York Five erano:
Peter Eisenman
Michael Graves
Charles Gwathmey
John Hejduk
Richard Meier
Nonostante le differenze stilistiche tra i loro approcci, i New York Five erano accomunati da:
- Un ritorno alle radici del modernismo, in particolare ai principi architettonici di Le Corbusier.
L'interesse per il formalismo e l'astrazione architettonica.
- La valorizzazione della geometria pura, delle forme bianche e delle composizioni razionali.
- L’attenzione alla relazione tra spazio, luce e materiali, con particolare enfasi sulla chiarezza compositiva.
Il loro lavoro era una reazione contro il funzionalismo razionalista che aveva dominato gran parte dell’architettura del secondo dopoguerra, cercando di esplorare le possibilità espressive e poetiche del modernismo.
Sebbene inizialmente uniti da una visione comune, i New York Five si differenziarono nel tempo per i loro sviluppi personali:
Peter Eisenman si spostò verso un'architettura concettuale e teorica, diventando una figura centrale del decostruttivismo.
Michael Graves abbandonò il modernismo puro per diventare uno dei principali esponenti del postmodernismo, utilizzando colori e ornamenti nella sua architettura.
Richard Meier rimase fedele a un approccio modernista rigoroso, caratterizzato da forme bianche luminose e composizioni geometriche.
Charles Gwathmey si concentrò su progetti residenziali che combinavano l'astrazione modernista con un’intensa attenzione ai dettagli.
John Hejduk esplorò un’architettura visionaria e poetica, sviluppando una pratica più concettuale e artistica.
Arch. Venturi si contrapponeva al purismo razionalista dei New York Five andando contro ai fondamenti teorici e canonici del modernismo. La decorazione assume un ruolo espressivo e vengono promossi dei linguaggi popolari e inclusivi. Le architetture e le insegne al neon di Las Vegas, che non rispondono a nessun tipo di disegno o pianificazione rappresentano l'espressione della gente comune e sono una fusione tra pop e populismo.
Il provocatorio "storicismo eclettico" nel tentativo di recuperare l'immagine di edifici provenienti dal passato e la ricerca di una complessità è il paradigma del compromesso e della contraddizione. Viene fatta un'azione manieristica di rottura racchiuso poi nel suo motto celebre "less is bore".
Il Post-modernismo
Il postmodernismo in architettura nasce nella seconda metà del XX secolo, come una reazione al modernismo e alla sua enfasi sull'austerità, la funzionalità e la purezza formale. Il fenomeno del Postmodernismo nacque intorno al 1975 con la mostra al MOMA "The Architecture of The Ecole des Beaux" seguita dalla pubblicazione di testi come "The Language of Post-Modern Architecture" e "Post-modernism: the New Classicism in Art and Architecture" di Charles Jencks e "Collage City" di Colin Rowe.
Questo movimento critico propone un'architettura più umana, inclusiva e ricca di riferimenti storici, simbolici e culturali.
Robert Venturi è una figura centrale nella nascita del postmodernismo architettonico, considerato uno dei suoi pionieri e teorici principali. Il suo pensiero ha influenzato profondamente il modo in cui l'architettura ha reagito contro il razionalismo del modernismo. Venturi ha messo in discussione i principi del movimento modernista attraverso la sua opera teorica e progettuale.
Opere principali
Con la moglie e collaboratrice Denise Scott Brown, Venturi fondò lo studio Venturi, Scott Brown & Associates, che divenne sinonimo di postmodernismo. La coppia collaborò su progetti che univano teoria e pratica, con opere che bilanciavano la funzionalità con un linguaggio simbolico ricco di riferimenti culturali.
- Vanna Venturi House (1964, Filadelfia): considerata una delle prime opere postmoderne, progettata per sua madre. La casa esprime la complessità del suo pensiero, combinando elementi storici con una sensibilità giocosa e anti-convenzionale. Il lessico dell'architetto è populista, caratterizzato da codici noti e citazioni classiche semplificate, per evocare un'immagine domestica ed emozionale (timpano, tetto a falde, veranda e cornici).
- Guild House (1963, Filadelfia): un edificio per anziani che enfatizza l'accessibilità e incorpora dettagli ironici, come una grande antenna televisiva in facciata. Un fabbricato in mattoni sovradimensionato e facilmente identificale per la destinazione d'uso dove prevale il legame con la Pop Art, in quanto identifica con la realtà una inesauribile fonte di codici e segni.
- Seattle Art Museum (1991): un esempio del loro approccio stratificato al design, che integra elementi di monumentalità con il contesto urbano.
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"Complexity and Contradiction in Architecture" di Robert Venturi: sintesi del contenuto
Il suo primo libro pubblicato nel 1966,"Complexity and Contradiction in Architecture" (1966), pubblicato dal Museum of Modern Art, sfidava i principi del modernismo (funzionalismo, omologazione, semplicismo, purezza geometrica) promuovendo un linguaggio pop, inclusivo e ricco di significati. Venturi promuoveva una visione dell'architettura basata sulla "vitalità caotica" dell'ambiente costruito, preferendo ricchezza e ambiguità all'unità e alla chiarezza, e rivalutando la storia come una fonte di ispirazione.
La sua filosofia si concentrava sulla complessità e la contraddizione come elementi essenziali per comprendere e creare architettura.
Il libro di Robert Venturi è un manifesto contro la semplificazione estrema dell'architettura modernista. Venturi sostiene che la complessità e la contraddizione, spesso rifiutate dalla tradizione modernista, sono invece qualità essenziali per creare edifici che rispecchino la realtà contemporanea. Egli propone un approccio compositivo che abbraccia elementi dissonanti, irregolari e ambigui, valorizzando le "imperfezioni" come componenti centrali del progetto.
Un un testo fondamentale che metteva in discussione il dogma modernista del "Less is more" (Meno è più) di Ludwig Mies van der Rohe, proponendo invece il provocatorio "Less is a bore" (Meno è noioso). Venturi celebrava la ricchezza dell'ornamento, la varietà e la complessità, invitando gli architetti a esplorare il significato e il contesto piuttosto che inseguire la purezza formale.
Venturi sostiene che l'architettura non dovrebbe escludere i problemi complessi per semplificare il progetto, ma affrontarli tutti, piegando le regole alle esigenze del contesto. Secondo l'autore, questo approccio genera un’architettura che riflette la complessità della vita quotidiana e appare più vicina al sentire popolare rispetto alla purezza formale modernista.
Analisi della complessità
Venturi esplora come le contraddizioni emergano naturalmente nell'architettura:
- Contraddizioni tra pianta e volume: differenze tra gli spazi interni e la forma esterna.
- Contrasti tra interni e prospetti: dissonanze tra ciò che un edificio mostra all'esterno e ciò che contiene.
- Elementi fuori scala o fuori contesto: dettagli apparentemente "sbagliati" che, se ben gestiti, arricchiscono il progetto.
Questi aspetti non devono essere nascosti o eliminati, ma evidenziati e trasformati in punti di forza. Venturi analizza esempi di architetture non convenzionali, incluse opere rurali o non progettate da architetti famosi, che dimostrano come le soluzioni apparentemente dubbie possano essere funzionali e significative.
Caratteristiche dell’architettura complessa
L’autore elenca alcune caratteristiche che ammira e che considera fondamentali per un’architettura complessa:
- Logica "e-e": accogliere elementi contrastanti e metterli in relazione, piuttosto che scegliere tra uno o l'altro.
- Ambiguità funzionale: elementi che servono a più scopi o che non hanno un significato univoco.
- Sovversione dell’ordine: utilizzo di regole compositive che vengono poi infrante con elementi fuori scala o estranei.
- Adattamento al contesto: non forzare le regole progettuali ma piegarle alle necessità del luogo e del momento.
Venturi sottolinea l'importanza di un tipo di unità che emerge dalla correlazione di elementi disparati, contrapposta all'unità "facile" dell'esclusione perseguita dal modernismo. Quest'unità "difficile" richiede che tutti gli elementi, anche quelli apparentemente in contrasto, trovino una loro coesione.
Applicazione pratica
Il libro si conclude con una descrizione delle opere dell'autore stesso, in cui Venturi mostra come ha applicato i suoi principi:
- Edifici con volumi frammentati e prospetti asimmetrici.
- Spazi che riflettono le contraddizioni tra interno ed esterno.
- Elementi tradizionalmente trascurati o considerati ignobili (come un'antenna TV) elevati a protagonisti del progetto.
Robert Venturi, Denise Scott Brown e Steven Izenour collaborarono a un altro libro, pubblicato nel 1972, "Learning from Las Vegas", che rappresenta un’ulteriore esplorazione della diffusione urbana e delle periferie in relazione alle loro teorie architettoniche. Una raccolta dei loro scritti fu pubblicata successivamente nel 1984 con il titolo "A View from the Campidoglio: Selected Essays, 1953-1984".
In uno dei saggi presenti in quest’ultima raccolta, Robert Venturi confessò:
"Il lavoro di Alvar Aalto è stato per me il più significativo tra quello di tutti i maestri moderni. È, per me, il più commovente, il più rilevante, la fonte più ricca da cui imparare, in termini di arte e tecnica. Come tutte le opere che vivono oltre il loro tempo, quella di Aalto può essere interpretata in molti modi. Ogni interpretazione è più o meno vera per il suo momento, perché opere di tale qualità hanno molte dimensioni e strati di significato." Con il suo tocco umano e ironico caratteristico, aggiunse: "Ma la caratteristica più adorabile di Aalto, per me, mentre fatico a completare questo saggio, è che non ha mai scritto di architettura."
Eredità e influenza
Venturi fu un grande ammiratore di Alvar Aalto, definendolo una fonte di ispirazione per la sua arte e tecnica. Con il suo umorismo caratteristico, riconosceva di apprezzare anche il fatto che Aalto non scrisse mai di architettura.
Premi e riconoscimenti
Robert Venturi ha ricevuto numerosi riconoscimenti durante la sua carriera, tra cui il prestigioso Pritzker Prize nel 1991. Tuttavia, la decisione di non includere Denise Scott Brown nel premio scatenò un dibattito sulla disuguaglianza di genere nell'architettura, dato il ruolo cruciale di Scott Brown nel successo dello studio.
Robert Venturi ha lasciato un segno indelebile nell'architettura, dimostrando che il design può essere al contempo funzionale, simbolico e ironico.
Robert Venturi ha lasciato un'eredità duratura, ridefinendo il significato dell'architettura attraverso il dialogo tra storia, innovazione e umanità.
Il suo lavoro continua a ispirare generazioni di architetti, ricordando che l'architettura non è solo una questione di estetica, ma anche di cultura, storia e comunicazione.
Fonti:
- The Pritzker Architecture Prize/Robert Venturi
- wikipedia/Robert Venturi
- Virgili M.C., Istant Architettura Contemporanea- Dalla rivoluzione industriale al fenomeno delle archistar per capire il passato, il presente e il futuro del mondo che ci circonda, Gribaudo, 2022
- Biblioteca condivisa - Robert Venturi "COMPLESSITÀ E CONTRADDIZIONI NELL’ARCHITETTURA"
- Venturi & Scott Brown Foundation
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