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Riqualificazione energetica anche per il settore terziario: verso il 2050

Riqualificazione energetica anche per il settore terziario

Obiettivo 20-20-20: entro il 2020, riduzione di emissioni di anidride carbonica del 20% rispetto al 1990, incremento fino al 20% della quota delle rinnovabili sul consumo finale lordo di energia (10% nei trasporti) e riduzione della domanda di energia del 20% rispetto al valore tendenziale previsto per lo stesso anno”. Questa la strategia energetica europea per contrastare il cambiamento climatico nel 2009, ponendo ai singoli Stati obiettivi vincolanti a breve e medio termine.
Nel 2011, la Commissione Europea ha posto il problema di delineare scenari energetici al 2050, oltre il 2020, per puntare ad un livello di decarbonizzazione dell’80% rispetto al 1990. Le proiezioni presentate dall’ENEA nel Rapporto Energia Ambiente 2013 mostrano quanto le attuali politiche di incremento dell’efficienza energetica e di riduzione dei consumi non siano ancora sufficienti a raggiungere questo obiettivo e quanto serva intervenire in modo più approfondito, sinergicamente, in più settori.
Una recente pubblicazione dell’IEA (International Energy Agency) mostra come l’uso dell’energia negli edifici residenziali, commerciali e pubblici al 2010 rappresenti ancora il 35% dell’utilizzo globale dell’energia nei paesi oggetto di analisi.

Fonte: “Transition to Sustainable Buildings - Strategies and Opportunities to 2050” – IEA, 2013

Il RAEE (Rapporto Annuale sull’Efficienza Energetica) del 2011 di ENEA mostra consumi di energia in aumento sia nel settore residenziale che nel non residenziale, considerando il periodo tra il 1990 ed il 2010. In particolare, i consumi del settore non residenziale (in cui sono compresi gli edifici adibiti ai servizi, al commercio e alla Pubblica Amministrazione) risultano in continua e forte crescita passando da meno di 9,5 Mtep del 1995 a oltre 20 Mtep nel 2010, con un incremento medio annuo pari al 3,4%.
L’andamento del consumo elettrico totale ha mostrato un modesto calo per il settore del commercio e dell’intermediazione monetaria e finanziaria, mentre per gli altri settori si è registrata una lieve crescita.
Nel 2010, l’intensità energetica e l’intensità elettrica nel settore dei servizi hanno registrato un incremento rispettivamente del 1,8% e dello 0,5% rispetto all’anno precedente, confermando la crescita regolare verificatasi nel periodo 1990-2010.


L’istogramma seguente (fonte: ENEA – CRESME) sintetizza il consumo specifico di diversi tipi di edifici del settore terziario: alberghi, scuole, centri commerciali ed uffici, sui quali è necessario intervenire, attuando interventi di riqualificazione energetica.
Peraltro, la recente Direttiva europea 27/2012/CE impone agli Stati Membri di promuovere l’efficienza energetica negli edifici pubblici dell’Amministrazione Centrale.

Nel caso del settore terziario, i principali consumi sono dovuti alla climatizzazione ed all’illuminazione, oltre che all’ICT (Information and Communication Technology).
Per una riqualificazione energetica è consigliabile un approccio sia di tipo gestionale sia di carattere strutturale: un intervento sia sull’ottimizzazione degli impianti presenti (ad es. una regolazione intelligente degli stessi per minimizzare i consumi), sia sulla sostituzione di elementi obsoleti (siano questi impianti di riscaldamento o di illuminazione, o di climatizzazione).
Impianti ad alta efficienza quali caldaie a condensazione, impianti di micro-cogenerazione, pompe di calore a compressione e ad assorbimento, sistemi integrati con le fonti rinnovabili, illuminazione a led sono oggi sul mercato a prezzi competitivi e consentono notevoli riduzioni nei consumi energetici. Inoltre l’utilizzo della tecnologia domotica può contribuire ad un miglioramento in termini gestionali dell’intero edificio.
In parallelo, è possibile intervenire sull’involucro: serramenti ad alte prestazioni termiche, vetri a controllo solare per la riduzione del fabbisogno di climatizzazione estiva, schermature solari esterne mobili come tende, veneziane, frangisole, lastre isolanti trasparenti in policarbonato sono tutti elementi che possono essere introdotti per minimizzare le dispersioni termiche.
Possono essere usati per l’isolamento degli edifici materiali isolanti di vario tipo: organici, naturali e di sintesi, inorganici, naturali e di sintesi, tra i quali troviamo argilla espansa, fibra di cellulosa, poliuretano espanso, polistirene espanso sinterizzato purché privo di HCFC e HFC, intonaci e malte per isolamento termico e prevenzione dell’umidità, vernici isolanti, sughero, guaine, teli e membrane per coibentazione, pannelli in fibra di legno e in fibra naturale.
L’ENEA promuove anche l’utilizzo dei cosiddetti cool materials, ovvero materiali ad alta riflettanza, che riflettendo la radiazione limitano il surriscaldamento e quindi la richiesta di energia per il riscaldamento dell’ambiente indoor; di cementi innovativi, quali i cementi autopulenti e fotocatalitici, impiegati per intonaci e pavimentazioni, che utilizzano nanoparticelle di biossido di titanio; di materiali compositi quali il biomattone, pannelli a base di legno e blocchi in laterizio porizzato isolati, che raggiungono oggi trasmittanze termiche molto basse.
Ottimale è la realizzazione di una diagnosi energetica prima di intervenire sull’edificio, per inquadrare materiali ed impianti esistenti e poter introdurre miglioramenti davvero efficaci dal punto di vista costi - benefici.
Ogni cittadino può contribuire a ridurre il surriscaldamento del Pianeta, diminuendo anche la propria spesa per l’energia, beneficiando delle detrazioni fiscali sugli interventi di riqualificazione energetica.
A tale proposito si rimanda alla Guida dell’Agenzia delle Entrate aggiornata a dicembre 2013, scaricabile gratuitamente sul sito: www.agenziaentrate.gov.it

Scarica il RAAE - Rapporto Annuale sull’Efficienza Energetica del 2011 di ENEA

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