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Rinnovabili: da Legambiente 5 proposte per abbattere le barriere all’autoproduzione

Dagli ambientalisti alcune proposte per cancellare gli ostacoli burocratici ed economici che attualmente impediscono di utilizzare energia rinnovabile autoprodotta.

Dagli ambientalisti alcune proposte per cancellare gli ostacoli burocratici ed economici che attualmente impediscono di utilizzare energia rinnovabile autoprodotta.

L’autoproduzione da fonti rinnovabili rappresenta una grande potenzialità per ’Italia per promuovere l’innovazione, creare lavoro, favorire gli investimenti, per dare quindi avvio ad un nuovo nuova stagione all’insegna della sostenibilità e dell’innovazione.

Secondo Legambiente, cancellando le barriere all’autoproduzione, che attualmente impediscono al condominio e al distretto produttivo, alle famiglie e alle imprese di utilizzare energia autoprodotta da fonti rinnovabili, sarà possibile averne riscontro direttamente sulle bollette con una riduzione dei costi.
Fra le prime osservazioni, quella sulla tassa sull’autoconsumo che accumuna una raffineria ad un impianto solare o quella sul divieto di distribuire energia elettrica autoprodotta da fonti rinnovabili.

L’autoproduzione e distribuzione locale di energia da fonti rinnovabili sono oggi al centro dell'interesse in tutto il mondo, per le opportunità che si stanno aprendo di innovazione nella gestione energetica grazie all' efficienza e alla riduzione dei costi delle tecnologie e delle reti. In Italia questa prospettiva però, ad oggi è praticamente impossibile a causa di un quadro normativo complicato e contradditorio, e addirittura penalizzante dopo la riforma delle tariffe elettriche.

Per questo Legambiente propone un’alleanza per l’autoproduzione da fonti rinnovabili, per aprire a un cambiamento del modello energetico che deve avere al centro le energie pulite e le opportunità per i territori e le comunità.

Per Legambiente è tempo di offrire un quadro normativo stabile all’autoproduzione di energie rinnovabili, tassando i vettori elettrici in base all’inquinamento prodotto per agevolare le fonti pulite. L’associazione ha sintetizzato le sue proposte in un documento che consta di 5 punti:

1 Favorire la nascita di reti private per consentire la libera distribuzione dell’energia pulita autoprodotta negli edifici, anche tra utenze domestiche;
2 Permettere lo scambio di energia pulita tra imprese limitrofe per azzerare le eccedenze immesse nella rete pubblica e ridurre i costi di sistema;
3 Permettere alle P.A. di impiegare la rete elettrica per scambiare l’energia rinnovabile autoprodotta tra edifici di proprietà;
4 Semplificare il regime di scambio sul posto per le utenze domestiche;
5 Introdurre esenzioni sugli oneri generali di sistema per l’energia elettrica prodotta in autoconsumo da fonti rinnovabili.

 

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