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Rilievo del danno post sisma Turchia: le analisi delle tecnologie costruttive e dei danni su edifici rinforzati

Il terremoto, quello in Turchia, ha scosso anche i rilevatori di agibilità post sisma più esperti. Attraverso quest’intervista rivolta a Davide Bellotti (Eucentre) si analizzano le diverse tecnologie costruttive ed il contesto ambientale in cui le scuole sono inserite: isolate o in aggregato, solai rigidi o flessibili. Molte variabili che confermano che gli interventi di rinforzo negli edifici in c.a. hanno funzionato.

In merito al rilievo del danno, Eucentre insieme a ReLUIS rappresentano i centri di competenza per eccellenza.

Un’esperienza maturata negli anni, partecipando a diverse missioni, ultima in termini di tempo quella scientifica in Turchia. Un coordinamento ed una pianificazione sia da remoto che in sito.

Tra i diversi gruppi, vi è la squadra costituita dagli ingegneri di Eucentre Davide Belotti, Stefano Bracchi, e Numan Eren affiancata dal professore Cem Akgüner del TEDU - Turkish Education Association University di Ankara. Il gruppo ha operato principalmente nella provincia di Hatay, in particolare nelle città di Alessandretta (Iskenderun), Hassa, nel distretto di Erzin e ad Antakya (Antakya).

Numan Ernen, Davide Bellotti e Stefano Bracchi.
Numan Ernen, Davide Bellotti e Stefano Bracchi.


Abbiamo intervistato l’ingegnere Davide Bellotti, esperto nei rilievi post danno a seguito di terremoti, partecipando alle missioni a L’Aquila (2009), Emilia-Romagna (2012) e Centro Italia (2016-2017).

Nel caso della missione in Turchia, il rilievo ha interessato gli edifici scolastici in c.a.. In particolare, l’attenzione era rivolta al confronto in termini sia di danno sia di risposta tra i fabbricati rinforzati e quelli non consolidati.


La posizione della scuola rispetto agli altri fabbricati

Ad Erzin, Hassa ed a Alessandretta gli edifici scolastici erano isolati, mentre ad Antakya abbiamo avuto modo di rilevare una scuola (Figura 1) che presentava le seguenti caratteristiche:

  • Tecnologia costruttiva mista: con scheletro esterno in c.a. e muratura in pietra;
  • Assenza di telai interni in c.a.;
  • Orizzontamenti in c.a.;
  • Inserito nell’aggregato urbano;
  • Con un danno era estremamente severo ed infatti non vi siamo potuti accedere.

Antakya si è rivelata essere una delle aree più colpite dallo sciame sismico dello scorso febbraio. Gli altri edifici, invece, avevano un danno meno severo e le caratteristiche erano le seguenti:

  • La configurazione dei fabbricati era solitamente composta da blocchi;
  • Gli interventi di rinforzo corrispondevano per lo più all’inserimento di setti in c.a.;
  • I solai erano per lo più in c.a. e laterocemento (Figura 2), quindi riconducibile ad un solaio rigido.
  • Travi sporgenti e mai a spessore.
  • Copertura in legno o in acciaio.
Figura 1 – Scuola ad Antakya: struttura mista ed inserita nell’aggregato urbano
Figura 1 – Scuola ad Antakya: struttura mista ed inserita nell’aggregato urbano
Figura 2 – Tipologia di solaio riscontrato
Figura 2 – Tipologia di solaio riscontrato


Rilievo del danno post sisma: la risposta degli edifici rinforzati

La particolarità della missione era puntuale, ovvero i fabbricati oggetto di rilievo erano le scuole, il nostro gruppo ne ha rilevate 23, ed in particolare il ruolo rivestito dagli interventi di rinforzo operati in tempi recenti, ovvero a partire dal 2010.

Pertanto, si è trattato di una missione estremamente specifica e circoscritta, a livello di obiettivi da raggiungere.

Quest’informazione ha rappresentato un po’ la novità rispetto alle missioni precedenti a cui ho preso parte, in quanto difficilmente era data la specifica se il fabbricato fosse o meno stato interessato da interventi di consolidamento. Aggiungo inoltre, che nelle altre missioni la destinazione d’uso del fabbricato non era unica, bensì diversificata, in questo caso, invece, l’obiettivo erano esclusivamente gli edifici scolastici (classe d’uso III, secondo la normativa italiana).

Pertanto, le finalità erano le seguenti:

  1.  Riscontrare o meno la presenza di un intervento.
  2. Su quali elementi era posizionato l’intervento (Figura 3)
  3. Valutare in modo speditivo, il ruolo del rinforzo nei confronti della risposta globale del fabbricato.
  4. Valutazione del danno (Figura 4)
  5. Efficacia dell’intervento e stato di consistenza a seguito delle scosse sismiche.
  6. La presenza di giunti (sismici o meno).
  7. Indicare in planimetria la posizione dell’intervento rinforzo ed il danno riscontrato nei diversi punti del fabbricato.
Figura 3 – Individuazione dell’intervento di rinforzo operato nella scuola
Figura 3 – Individuazione dell’intervento di rinforzo operato nella scuola
Figura 4 - Doppia fessurazione diagonale ai maschi murari.
Figura 4 - Doppia fessurazione diagonale ai maschi murari.

Per gli edifici che la nostra squadra ha visionato i danni che abbiamo riscontrato negli edifici con interventi di rinforzo sono i seguenti (Figura 5, Figura 6):

Figura 5 - Danno a un giunto - Scuola ad Hassa
Figura 5 - Danno a un giunto - Scuola ad Hassa
Figura 6 - Danneggiamento della copertura - Scuola ad Hassa
Figura 6 - Danneggiamento della copertura - Scuola ad Hassa
  1. Danno limitato se messo a confronto con gli edifici limitrofi, che molto spesso o erano collassati o erano stati già demoliti o avevano un quadro severo di danno (Figura 7).
  2. Sui setti (Figura 8)
  3. Cerniere plastiche (Figura 9)
  4. Tamponature (Figura 10)
  5. Coperture (Figura 11).

Per il rilievo del danno abbiamo utilizzato in prima battuta la scheda fornitaci di ReLUIS (una scheda elaborata “ad hoc” che consiste in una sintesi della scheda AeDES e della scheda utilizzata nella campagna “Diamoci una scossa”) che ci ha consentito di mappare in modo più esteso il danno riscontrato. Poi, visto che la missione era stata organizzata anche dalla corrispondente protezione civile turca (AFAD) ci è stata fornita una loro applicazione, su cui era presente una scheda di rilievo, da loro sviluppata, dove oltre ai dati dell’edificio ed al suo danneggiamento, permetteva di caricare alcune immagini di danni più di rilievo.

CONSULTA IL REPORT FINALE DELLA MISSIONE
Sisma Turchia: il report finale della prima missione italiana di ricognizione dei danni su edifici in c.a.
Si è chiusa l’attività sul campo del team di 24 ricercatori di Reluis ed Eucentre che ha previsto ispezioni speditive su edifici in c.a. realizzati tra gli anni ’50-’70, interessati da interventi di adeguamento sismico prima del 6 febbraio 2023, ma anche su edifici che rispondono alle ultime normative tecniche turche.


Che cosa ti ha colpito di più della tua missione in Turchia?

È stata una missione veramente forte e giorni impegnativi: sicuramente il livello di danneggiamento nelle zone più colpite, con un’estensione ragguardevole, è l’aspetto che più mi ha colpito. Difficilmente, anzi forse mai, nelle precedenti missioni avevo riscontrato un danno simile caratterizzato da crolli, piani deboli e deformazioni residue di interi fabbricati.

Immagini

Figura 7 - Danneggiamenti e demolizioni di edifici ad Antiochia
Figura 8 - Edifico ad Alessandretta - Figura 9 - Edificio ad Antiochia - Cerniere plastiche sulle travi in edifico di nuova costruzione
Figura 10 - Danneggiamenti alle tamponature - Antiochia
Figura 11 - Danneggiamento alle tegole di copertura

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