Rigenerazione urbana di Napoli: la rinascita di Scampia, progetto firmato Settanta7 e Piloda Building
Scampia cambia volto con il progetto ReStart Scampia, che prevede la costruzione di 145 nuovi alloggi, asili, un civic center e un ecoquartiere. Un investimento da 50 milioni di euro per trasformare l’area con edilizia sostenibile e servizi per la comunità.
La nuova Scampia prende forma: case, scuole e spazi pubblici per una città più inclusiva
Un intervento da 50 milioni di euro: previsti in 24 mesi 145 nuovi alloggi nel Lotto M, rispetto ai 433 totali del progetto Re Start-Scampia, oltre a asili nido, un civic center e un intero quartiere ecosostenibile.
A Scampia, uno dei quartieri simbolo della città di Napoli, Piloda Building/Operazione Srl si appresta a realizzare il più grande progetto di rigenerazione urbana di Napoli firmato da Settanta7, studio di architettura internazionale.
L’intervento, la cui cantierizzazione è cominciata alla fine del 2024, rientra nel più ampio Progetto "ReStart Scampia" che comprende nel suo complesso la demolizione delle Vele Gialla, il cui abbattimento è già in corso, e Rossa, la riqualificazione della Vela Celeste e la costruzione di 433 nuovi alloggi energeticamente autosufficienti.
L’insediamento sarà arricchito da spazi dedicati all'agricoltura urbana, un parco pubblico, una fattoria didattica, un mercato di prossimità, una scuola per l’infanzia e un centro civico per attività sociali e culturali.

La Scampia del futuro sta già nascendo. L’area del Lotto M prenderà vita entro due anni. Al posto dell’edificio sorgeranno 145 alloggi nuovi: 97, suddivisi nei tre edifici del Lotto A; 48 nel lotto L, con asili nido, Civic Center, spazi comunitari e un intero ecosistema urbano. L’ecoquartiere immerso nel verde sarà realizzato, su progetto di Settanta7, secondo standard di massima efficienza energetica: NZEB – edifici a energia quasi zero—e prevede l’impiego di 100 unità lavorative, 25 ditte specializzate e 50, tra architetti e progettisti del Piloda Building.
Finanziato con 159 milioni di euro provenienti da Fondi PNRR, PON METRO e Periferie, "ReStart Scampia" rappresenta un impegno concreto per migliorare la qualità della vita dei residenti, promuovendo la sostenibilità ambientale e sociale, l'integrazione della comunità e lo sviluppo di infrastrutture moderne e accessibili.

Re Start non è solo un progetto di rinnovamento urbano, ma un processo di riflessione sul passato che plasma il futuro. La perimetrazione del cantiere sembra essere stata pensata in modo da lasciare uno stretto varco, una frattura visibile che simbolicamente separa ciò che è stato da ciò che sarà. I graffiti che adornano la celebre Vela Celeste raccontano, come un grido, il disagio di chi vi ha vissuto. Immagini di numeri e parole incise sulle pareti, come “303” e “506”, non sono solo segni di identificazione, ma testimonianze di una vita vissuta tra speranze e difficoltà. La foto di Maradona, simbolo di un tempo che segna le radici della città, e il nome “Simona”, un ricordo che invita a non perdere mai di vista l’aspetto umano, il legame emotivo che rende ogni luogo un pezzo di vita.
Tra questi messaggi, emerge una scritta che non può non far riflettere: “non siamo noi il problema”. Un monito, un invito a vedere oltre gli stereotipi e le difficoltà, a riconoscere la dignità e il coraggio delle persone che hanno resistito, giorno dopo giorno, in un contesto di estrema complessità.
Nell’ambito del più ampio Progetto ReStart Scampia Piloda Building costruirà nell’ex Lotto M (suddiviso in due lotti: Lotto A, Edifici A1, A2, A3 e Lotto L) un ecoquartiere che non cancella, ma integra, che non dimentica, ma valorizza il passato.
Il progetto porta la firma di Settanta7, studio di architettura internazionale, per la ricostruzione di Scampia e non nasce come un'operazione di mero restyling, ma come un atto di profonda attenzione sociale, capace di restituire dignità e identità a un luogo che troppo spesso è stato relegato a simbolo di abbandono della città.
"Re Start non è solo un progetto di riqualificazione urbana, ma un ponte tra memoria e futuro” dichiara Emanuele di Palo, CEO della Divisione Building di Piloda Group. “La trasformazione di Scampia non significa cancellare, ma dare nuova vita, restituendo dignità a un quartiere che ha sempre avuto una forte identità per la nostra città. Siamo orgogliosi di poter offrire il nostro contribuito alla rinascita di Scampia. Stiamo dedicando al cantiere molte risorse in attrezzature, oltre due milioni, per far sì che proceda con la massima celerità ed è in piena attività. Allocheremo al progetto, per un fatto di vicinanza alla sede storica, tutte le risorse finanziare di cui necessiterà per il pieno rispetto dei tempi e che l’opera sia compiuta nel più breve tempo possibile. La conoscenza profonda della nostra città, le criticità ad essa legati e la determinazione di voler restituire a Napoli un nuovo modo di vivere Scampia, ci riempie di orgoglio e ci spinge ad affrontare le sfide che incontreremo nella realizzazione del progetto. La storia e le voci di chi ha vissuto anni difficili a Scampia rimarranno scolpite nel nuovo paesaggio urbano, come monito e speranza per le generazioni future”, aggiunge Emanuele di Palo.
L’insediamento delle gru ha finalmente sostituito il degrado, la presenza delle istituzioni segna l’inizio di una nuova storia. "Re Start" diventa un modello di rigenerazione urbana e sociale che vede le forze dell’ordine e le istituzioni al fianco dell’impresa: Insieme per una nuova Scampia.
ReStart Scampia trasforma il quartiere con un ecoquartiere innovativo
Un progetto visionario per una nuova comunità
Settanta7, in qualità di progettista insieme a Studio Perillo e Studio Valle Progettazioni, ha l’ambizione di portare il design e l’intelligenza nel più ampio quartiere d’Europa con uno sguardo internazionale che ha l’obiettivo di trasformare un territorio particolarmente vulnerabile in smart city e realtà sostenibili.

Con questo intervento, essendo di edilizia residenziale pubblica, Settanta7 ha puntato a soluzioni impiantistiche di facile gestione e manutenzione e a materiali duraturi mantenendo comunque e sempre l’obiettivo di fornire un progetto innovativo e di qualità.
L’obiettivo è quello di puntare su un’architettura iconica che possa rilanciare l’intero quartiere, un’architettura vista come strumento di rilancio e riqualificazione attraverso degli edifici che siano contestualmente sostenibili e rappresentativi della contemporaneità e iconicità per cui tutti abbiamo conosciuto oggi il quartiere di Scampia per vicissitudini differenti.

Gli edifici, ad alta efficienza energetica, si caratterizzano a livello di prospetti e materiali di facciata in modo differente al fine di creare un gioco interessante di fabbricati, che si relazionano tra di loro senza mai copiarsi. Questa scelta è stata intrapresa e condivisa con la Stazione Appaltante per rompere la ripetitività e monotonia che gli edifici originari (le Vele) hanno sempre caratterizzato tale area.
Pur mantenendo quindi la stessa soluzione tecnologica – a livello strutturale, edile e impiantistico – la diversa cromia delle facciate e il differente sviluppo dei balconi, ha reso ogni edificio un corpo unico e caratteristico.
“Crediamo che questo progetto di riqualificazione sia un esempio virtuoso di come l’architettura possa dialogare con il patrimonio storico di Napoli, dando alla città un nuovo e contemporaneo quartiere che arricchisca al tempo stesso il contesto urbano” ha dichiarato l’architetto Daniele Rangone, cofondatore e chief vision officer di Settanta7.
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Profilo Piloda Building
Piloda Building, divisione di Piloda Group, è un’azienda leader nella riqualificazione e conservazione del patrimonio storico e culturale, con interventi specializzati su edifici storici e siti archeologici di grande valore, in collaborazione con enti di conservazione. Ci occupiamo dello sviluppo di infrastrutture e costruzioni sostenibili, integrando innovazione, qualità e rispetto per l’ambiente in progetti residenziali, commerciali e industriali. Grazie a un approccio visionario, trasformiamo idee ambiziose in strutture che ridefiniscono il modo di vivere e lavorare. Collaboriamo con enti pubblici per realizzare infrastrutture strategiche, alloggi sociali e spazi commerciali, contribuendo attivamente alla crescita sostenibile delle comunità. Per Piloda Building, costruire significa lasciare un’eredità duratura, coniugando tradizione e innovazione per un futuro più sostenibile e responsabile. Tra i lavori realizzati il restauro di Palazzo Cellamare gioiello dei XVI secolo ubicato nel quartiere San Ferdinando a ridosso di via Chiaia a Napoli; Palazzo Mannajuolo, splendido edificio di architettura liberty con influenze provenienti dalle più prestigiose esperienze neo – barocche, Palazzo Lascaris a Torino sede del consiglio regionale del Piemonte, Villa Baragiola a Varese. Nell'edilizia civile e commerciale, l’ampliamento dell’Aeroporto di Napoli, l’adeguamento degli ospedali di Roma, Cagliari, Bari, Taranto Mantova, Novara, Rimini e Sassari la costruzione di nuove scuole a Sarzana (SP), Busca (CN), Fino Mornasco (CO), Sant’Arpino (CE) Casatenovo (LC), Bibbiena (AR) ampliamenti sedi universitarie di Brescia, Pisa, Cagliari.
Profilo Settanta7
Settanta7 è uno studio di architettura fondato nel 2009 da Daniele Rangone ed Elena Rionda, che oggi conta 12 soci e oltre 130 collaboratori distribuiti in cinque sedi: Milano, Torino, Tirana, Lione e Lisbona. Lo studio ha all’attivo numerosi progetti in Italia e all’estero, promuovendo un’architettura inclusiva e accessibile sempre con l’obiettivo di creare spazi che lasciano un impatto positivo nel mondo. L’organizzazione orizzontale e la libertà decisionale dei team consentono allo studio di affrontare con successo le sfide dell’innovazione e del cambiamento, condividendo le proprie esperienze in numerose conferenze e convegni in tutta Europa. Settanta7 ha vinto numerosi premi – nazionali ed internazionali – come The Plan Award, Big See e OICE che ne testimoniano l’impegno.
Tra i progetti principali si annoverano la Cittadella Scolastica di Castel Volturno, il Bosco della Musica di Milano, l’Hub d’Ingegneria dell’Università di Padova e l’ex Scalo Ravone di Bologna.
Fonte: comunicato
Architettura
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