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Riflessioni sull'adozione dell’intelligenza artificiale nell'istruzione: la visione di Yale, le mie riflessioni

L'Università di Yale ha adottato un approccio riflessivo verso l'uso di ChatGPT nell'istruzione, evitando divieti precipitosi. Gli educatori sono incoraggiati a valutare il vero scopo dell'apprendimento e ad affrontare le cause profonde della barare. La protezione della privacy degli studenti rimane una preoccupazione chiave, ma l'interazione e il dialogo con gli studenti sono visti come essenziali nell'era dell'AI.

Su questa testata abbiamo più volte riflettuto sull'uso degli strumenti di intelligenza artificiale all'interno non solo delle attività industriali ma anche a livello scolastico.

Nel farlo abbiamo dato notizia di come in prima battuta, con la messa a disposizione di un primo strumento gratuito, ovvero Chat GPT, la reazioni iniziale sia stata quella di vietare e chiudere. Molti soggetti scolastici, in particolare in ambito accademico, hanno poi cambiato questa posizione.

Ne ho parlato nell'articolo "Chat GPT migliorerà l'istruzione o la distruggerà" in cui citavo un rapporto americano in cui si prevedeva che l’AI porterà a un incremento annuo del pil globale del 7%.

Alcune interessanti riflessioni sull'argomento sono state di recente pubblicate sul MIT Technology Review con un articolo dal titolo "How one elite university is approaching ChatGPT this school year" di Tate Ryan-Mosley e nell'articolo "Kids Are Going Back to School. So Is ChatGPT" di Pia Ceres e Amanda Hoover, WIRED, 23 agosto 2023.

Cercherò di riprenderne i passaggi fondamentali per poi fare qualche riflessione finale per i nostri lettori.

Come sta affrontando Yale questa tecnologia emergente?

L'introduzione di AI generativa ha sollevato domande fondamentali sull'obiettivo dell'istruzione.

Se una macchina può scrivere un paragrafo o fare ricerche, cosa dovrebbero imparare effettivamente gli studenti? Questo dilemma non è nuovo.

Per decenni, gli educatori hanno dovuto giustificare l'insegnamento di concetti matematici, nonostante l'esistenza di calcolatrici. La lezione qui è che gli educatori devono riflettere profondamente sul vero scopo dell'apprendimento, al di là della mera capacità di eseguire compiti.

Allora il primo passaggio da compiere è quello di imparare da ciò che le macchine possono fare e sfruttare la tecnologia, piuttosto che temerla.

Yale ha riconosciuto l'importanza di adottare un approccio ponderato nei confronti della tecnologia. Piuttosto che precipitarsi a stabilire regole rigide sull'uso di ChatGPT, l'università sta cercando di incoraggiare un ambiente di apprendimento sperimentale, riconoscendo che questo è un momento cruciale per la società.

AI: affrontare la radice del problema della "barare"

Mentre ChatGPT offre un ulteriore mezzo per barare, la vera preoccupazione dovrebbe essere su cosa spinge uno studente a prendere questa decisione.

La soluzione non sta nell'eliminare la tecnologia, ma piuttosto nell'assistere gli studenti nel gestire meglio il loro tempo e le pressioni accademiche.

Piuttosto che imporre regole dall'alto, gli educatori possono trarre vantaggio dall'esperienza e dalla conoscenza degli studenti.

A Yale, si suggerisce ai docenti di avviare un dialogo con gli studenti, per comprendere come stanno utilizzando effettivamente la tecnologia e come può essere utilizzata in modo responsabile nell'ambito accademico.

In conclusione, mentre la tecnologia continua a evolversi, è fondamentale che le istituzioni educative rimangano flessibili e aperte al cambiamento. Piuttosto che temere la tecnologia, l'approccio di Yale suggerisce che si dovrebbe lavorare con essa, sfruttandola come uno strumento per arricchire l'esperienza educativa e preparare gli studenti per un futuro guidato dall'AI.

ChatGPT nelle scuole, non solo all'università

Le riflessioni sull'uso del chatbot di OpenAI nel mondo dell'educazione riguarda ovviamente anche i livelli primari e secondari e non solo l'università.,

Ne hanno parlato Pia Ceres e Amanda Hoover su WIRED, con l'articolo "Kids Are Going Back to School. So Is ChatGPT"  che parte dalla considerazione che l'avvento di un nuovo anno scolastico possa segare un cambiamento di prospettiva. 

Secondo gli autori gli educatori hanno iniziato a vedere oltre la semplice minaccia dell'AI, riconoscendo la sua capacità di stimolare nuove conversazioni in classe e di essere utilizzato come potente strumento di ricerca.

Se da un lato, OpenAI e altre istituzioni cercano soluzioni tecnologiche per affrontare queste sfide, gli educatori come Lisa Parry, preside e insegnante del South Dakota, stanno già sperimentando modi per incorporare ChatGPT in classe, usando l'AI come uno "strumento di ricerca potenziato" per aiutare gli studenti nella fase di brainstorming degli argomenti degli elaborati.

Infine, c'è un riconoscimento crescente che, mentre la tecnologia può automatizzare alcune attività, non può sostituire il pensiero critico e l'apprendimento umano. Come sottolineato da Bill Selak, direttore della tecnologia alla Hillbrook School in California, l'AI può amplificare la creatività umana e permettere agli studenti di esplorare argomenti complessi in modi innovativi.

Come utilizzare ChatGPT in classe: un suggerimento di ChatGPT

A fronte di questi due interessanti articoli che girano intorno all'argomento con riflessioni interessanti ma senza fare esempi concreti ho provato a chiedere direttamente ChatGPT come potrebbe essere utilizzato in un contesto scolastico di una classe delle medie.

Ecco l'esempio dettagliato.

Progetto di Storia: Antiche Civiltà

Scenario: Gli studenti stanno studiando le antiche civiltà come gli Egizi, i Romani, i Maya e i Greci.

Obiettivo: Creare un progetto multimediale che combina ricerca, scrittura e presentazione.
Passi per utilizzare ChatGPT:


1. Ricerca Preliminare: Gli studenti possono iniziare facendo domande a ChatGPT sulle specifiche civiltà che stanno studiando. Ad esempio: "Quali erano le principali divinità dell'Antico Egitto?" o "Come funzionava la democrazia nell'Antica Grecia?"

2.Scrittura Creativa: Dopo aver ottenuto le informazioni, gli studenti possono essere sfidati a scrivere un breve racconto o una scena immaginaria situata in una delle civiltà. Se bloccati, possono chiedere a ChatGPT suggerimenti su come proseguire la storia.

3.Verifica delle Informazioni: Una volta scritto il racconto, gli studenti possono utilizzare ChatGPT per verificare la correttezza storica delle informazioni che hanno incluso. "I Romani avevano davvero gladiatori donne?" o "Qual era il ruolo delle donne nella società Maya?"

4.Preparazione della Presentazione: Mentre preparano una presentazione PowerPoint o un poster, gli studenti possono chiedere a ChatGPT di fornire ulteriori dettagli, immagini o suggerimenti su come organizzare le loro slide.

5. Pratica della Presentazione: Gli studenti possono 'raccontare' la loro presentazione a ChatGPT e ottenere feedback su coerenza, chiarezza o dettagli mancanti.

6. Discussione in Classe: Dopo la presentazione, gli studenti possono utilizzare ChatGPT per approfondire qualsiasi argomento o domanda sollevata dai compagni di classe. Questo può promuovere una discussione interattiva e stimolante.

7. Riflessione: Al termine del progetto, gli studenti possono essere incoraggiati a riflettere sul loro apprendimento, chiedendo a ChatGPT di fornire risorse aggiuntive, libri o siti web per esplorare ulteriormente la civiltà di loro interesse.

Incorporando ChatGPT in questo modo, non solo gli studenti avranno accesso immediato a informazioni e risorse, ma saranno anche incentivati a pensare in modo critico, a verificare le informazioni e a esplorare la storia in modi nuovi e interattivi.

Si tratta ovviamente di un possibile esempio su come utilizzare un chatbot come ChatGPT o Bard, ma non l’unico.

Una preoccupazione sulla capacità di analisi critica

Il sistema moderno delle comunicazioni ha portato a una diminuzione del tempo di concentrazione che un individuo può mantenere su una specifica attività.

I film sono sempre più iperattivi, cercando di assomigliare più a un videogioco che a un racconto di una storia, i giornali prediligono sempre più articoli brevi, quasi delle news, piuttosto che degli approfondimenti, il successo dei social nasce anche dalla brevità dei messaggi.

Questa tendenza è ulteriormente alimentata dalle continue interruzioni delle notifiche degli smartphone.

Insomma siamo sempre meno in grado di concentrarci con continuità sull’analisi di un documento o di un testo.

In questo scenario, strumenti come i chatbot non solo offrono un'interfaccia digitale, ma diventano anche strumenti di redazione, spostando il focus umano verso attività che richiedono alta attenzione come l'analisi e la correzione.

Nell’esempio costruito da ChatGPT e che ho sopra riportato la funzione umana è proprio quella di interlocutore critico, di analisi e verifica, di collazione, selezione e riordino di concetti. Un ruolo complesso, ancor più di quando viene chiesto alla persona di essere l’autore dei contenuti. Non a caso nelle scuole riservato agli insegnanti

La crescente tentazione sarà quindi, per evitare questo sforzo sempre più oneroso, di fidarsi e affidarsi, arrivando ad affidare al chatbot una funzione non solo di interfaccia e confronto ma di vera fonte produttiva.

La sensazione è che se oggi Wikipedia è diventato la fonte da cui copiare i testi di una ricerca, domani con meno fatica si farà direttamente il copia incolla da testi costruiti da un chatbot.

E il rischio è che si possa fare la stessa cosa con un esercizio di matematica, una versione in latino, la scrittura di un tema.

La sfida per la scuola del futuro è quindi quella di evolversi per utilizzare questi strumenti avanzati, ma anche di rafforzare le capacità umane di ragionamento critico e analisi, passando da un approccio basato sul nozionismo a uno incentrato sulla valutazione critica e sulla visione analitica.

Questa è la sfida principale per rendere l'uomo più forte nell'era della tecnologia avanzata.

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