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Riduzione della CO2. Solo il 4% delle politiche climatiche sono efficaci

Uno studio pubblicato recentemente su NATURE, intitolato “AI analysed 1,500 policies to cut emissions. These ones worked”, utilizza il machine learning per analizzare l’efficacia di 1.500 politiche climatiche, scoprendo che solo 63 di queste hanno prodotto riduzioni significative delle emissioni di carbonio.

Efficienza delle politiche climatiche: uno studio rivoluzionario analizza 1.500 interventi

Nel panorama delle ricerche ambientali, un recente studio ripreso da un articolo su NATURE ha portato alla luce dati significativi sull’efficacia delle politiche climatiche a livello globale.

Intitolato “AI analysed 1,500 policies to cut emissions. These ones worked”, lo studio sfrutta il machine learning per analizzare circa 1.500 politiche implementate tra il 1998 e il 2022 in 41 paesi, tra cui i maggiori emettitori di gas serra: Cina, Stati Uniti e India.

Analizzando i dati della Organisation for Economic Cooperation and Development (OECD), lo studio mostra una tendenza marcata verso l’incremento sia nel numero che nella diversificazione degli strumenti di politica ambientale. Questa crescita è accompagnata da un ampliamento della gamma degli strumenti di politica utilizzati, che spaziano da misure dirette di regolamentazione a strumenti basati sul mercato.

  • Politiche di Tipo Command-and-Control: Con 270 casi registrati, queste misure includono standard di emissione obbligatori e mandati tecnologici. Tali strumenti sono stati i più adottati in tutti i settori tranne che nei trasporti, dove le politiche di mercato hanno avuto un ruolo predominante.
  • Politiche di Mercato: Focalizzate principalmente nelle economie sviluppate, queste politiche includono sussidi e meccanismi di prezzatura del carbonio. Nonostante la prevalenza dei sussidi, i casi di prezzatura del carbonio sono stati relativamente pochi, contando solo 116 episodi, di cui 88 in paesi sviluppati.

Ma la ricerca ha evidenziato che solamente 63 interventi in 35 paesi hanno portato a una riduzione media delle emissioni del 19%, con un taglio complessivo di emissioni che varia tra 0.6 e 1.8 gigatonne (Gt) di CO2 equivalente (12.6% nel trasporto al 26% nell’elettricità).

Le riduzioni rilevate si distribuiscono in modo non uniforme tra i settori e i paesi:

  • Settore Edilizio: il maggior numero di breaks, con 24 casi
  • Trasporti: 19 casi
  • Industria: 16 casi
  • Elettricità: 10 casi

Queste riduzioni significative sono state principalmente collegate all’adozione di più politiche contemporaneamente.

Molti strumenti regolatori e schemi di sussidio, come le etichette e le riforme dei sussidi ai combustibili fossili, risultano efficaci solo quando inseriti in un contesto di politiche combinate. Altri strumenti popolari, inclusi divieti, codici edilizi, mandati per l’efficienza energetica e sussidi, mostrano dimensioni di effetto più elevate quando sono parte di un mix piuttosto che quando vengono impiegati singolarmente.

Per esempio, nel settore edilizio, il divieto e le politiche di eliminazione progressiva, quando integrati in un mix di politiche, hanno mostrato una dimensione di effetto media del -32%, contro il -13% se implementati da soli.

In contrasto, la tassazione è eccezionalmente efficace anche come strumento singolo, ottenendo riduzioni significative delle emissioni in tutti i settori.

Annika Stechemesser, coautrice dello studio e ricercatrice presso l’Istituto di Potsdam per la Ricerca sugli Impatti Climatici in Germania, sottolinea l’importanza di un approccio integrato.

Ad esempio, nel Regno Unito, la fase di eliminazione delle centrali a carbone è stata efficace quando combinata con meccanismi di prezzo, come un prezzo minimo per il carbonio. In Norvegia, il divieto delle auto a combustione ha ottenuto i migliori risultati quando accoppiato con incentivi per l’acquisto di auto elettriche, rendendole economicamente più vantaggiose.

L’analisi ha rivelato che in termini di riduzione delle emissioni associate alla produzione di energia elettrica, interventi di prezzo come le tasse energetiche sono stati particolarmente efficaci nei paesi ad alto reddito, mentre hanno avuto un impatto minore nei paesi a reddito medio e basso.

Jan Minx, economista ambientale presso l’Istituto Mercator per la Ricerca sui Beni Comuni Globali e il Cambiamento Climatico a Berlino, riconosce che l’approccio potenziato dall’AI ha permesso ai ricercatori di valutare per la prima volta l’efficacia di un vasto numero di politiche climatiche da un set globale di inventari di emissioni.

Le politiche per il cambiamento climatico
(By INGENIO)

 


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