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Ricostruzione post-sisma 2016, si accelera: l'erogazione di CDP per i privati aumenta del 31%

Otto anni dopo la devastante sequenza sismica del 2016, la ricostruzione nel Centro Italia ha mostrato significativi progressi, ma resta ancora molto da fare. Collaborazione istituzionale e innovazione sono fondamentali per completare la rinascita dei borghi più colpiti. Nell'articolo i dati riguardanti sia la ricostruzione privata sia la pubblica.

Otto anni fa, il Centro Italia veniva colpito da una delle sequenze sismiche più devastanti della sua storia recente. Dal 24 agosto 2016 al 18 gennaio 2017, quattro terremoti si abbatterono sulle regioni di Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria, devastando un'area di 8.000 chilometri quadrati e coinvolgendo 138 comuni. Il bilancio fu tragico: 299 vittime solo nella scossa del 24 agosto. Oggi, a otto anni di distanza, il ricordo di quella notte è ancora vivo, e la ricostruzione procede tra sfide e ritardi, ma anche con segnali di speranza.

 

Ricostruzione privata: approvato il 64% delle richieste e concessi poco meno di 9 mld di euro

La ricostruzione, sia privata che pubblica, è stata un percorso lungo e complesso. Al 31 luglio 2024, sono state presentate 31.786 richieste di contributo per la ricostruzione da parte di privati, con un valore complessivo di 14,5 miliardi di euro. Di queste, il 64% è stato approvato, con la concessione di quasi 9 miliardi di euro e la liquidazione di 4,8 miliardi. Negli ultimi due anni, c'è stata una sensibile accelerazione: tra il 2022 e il 2024 sono state presentate quasi 9.000 nuove richieste, per un valore di circa 7 miliardi di euro. Tuttavia, la distribuzione delle richieste mostra un'ampia disparità: il 57% proviene dalle Marche, seguite da Abruzzo, Umbria e Lazio.

La Cassa Depositi e Prestiti (CDP) ha giocato un ruolo chiave nel finanziamento della ricostruzione privata, con erogazioni che nel solo periodo tra luglio e agosto 2024 hanno raggiunto 76 milioni di euro, segnando un incremento del 31,3% rispetto allo stesso periodo del 2023. Complessivamente, le erogazioni di CDP nel mese di agosto sono arrivate a 4,769 miliardi di euro, con un aumento significativo rispetto agli anni precedenti.

 

Ricostruzione pubblica: avviato il 95% delle opere

Anche la ricostruzione pubblica ha mostrato progressi: il 95% delle opere è stato avviato, con il 66% in fase di progettazione, il 25% approvato e il 12% concluso. Anche l'emergenza abitativa ha visto segnali positivi, con una riduzione del numero di nuclei familiari che ancora necessitano di assistenza abitativa.

 

Il cambio di passo e le sfide ancora aperte

Guido Castelli, Commissario straordinario alla ricostruzione, ha sottolineato l'importanza di ricordare le vittime e le loro famiglie, riconoscendo al contempo i ritardi accumulati negli anni. Tuttavia, ha evidenziato un cambio di passo nell'ultimo anno e mezzo, con significativi progressi nella ricostruzione. "Il cambiamento deve essere tangibile anche nei luoghi più colpiti, come Amatrice, Accumoli e Arquata" ha dichiarato Castelli, esprimendo la volontà di vedere i borghi più devastati dal terremoto finalmente rinascere.

Manuela Rinaldi, Assessore alle Politiche di Ricostruzione della Regione Lazio, ha ribadito l'importanza di una ricostruzione che rispetti l'identità e la storia dei luoghi, ma che al contempo guardi al futuro con innovazione e sostenibilità. Nei borghi più colpiti, come Amatrice, Arquata del Tronto e Accumoli, si iniziano a vedere i primi segni di rinascita grazie alla collaborazione tra le istituzioni e agli ingenti investimenti economici.

Le tre "case histories" della ricostruzione: Amatrice, Arquata e Accumuli

Ad Amatrice, dopo anni di ritardi, la ricostruzione ha finalmente preso una direzione chiara e integrata. Il super cantiere del centro storico, che mira a una ricostruzione totale e coordinata, è un esempio di questa nuova visione. Sono stati avviati lavori su numerose opere pubbliche, tra cui la ricostruzione del Municipio, della Chiesa di Sant’Agostino e del Nuovo Centro Professionale. Anche la ricostruzione privata ha visto progressi, con lavori in corso su diversi edifici storici.

Arquata del Tronto rappresenta un punto di svolta nell'approccio alla ricostruzione post-sisma. Il progetto esecutivo per la ricostruzione del centro storico, approvato a giugno 2024, prevede un intervento unitario e innovativo che include la messa in sicurezza della collina e la realizzazione di infrastrutture sotterranee visitabili.

Ad Accumoli, un altro borgo gravemente danneggiato, è stata recentemente approvata un'ordinanza speciale per la ricostruzione unitaria del centro storico, che prevede un unico grande cantiere per la messa in sicurezza e la ricostruzione degli edifici.

Otto anni dopo il sisma, il percorso di ricostruzione è ancora lungo e complesso, ma non mancano segnali di speranza. La collaborazione tra le istituzioni, l'uso di tecnologie avanzate e un rinnovato impegno verso la sicurezza e la sostenibilità stanno finalmente portando risultati tangibili. Tuttavia, come ha ricordato il Commissario Castelli, "molto resta ancora da fare". La sfida ora è garantire che queste comunità, ferite ma resilienti, possano non solo ricostruire i loro borghi, ma anche ritrovare la forza di guardare al futuro con fiducia e determinazione.

 

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