Revisione NTC: un'opportunita' per il settore delle costruzioni in calcestruzzo

Con le Norme tecniche per le costruzioni si e’ aperto Made in Concrete 2015. L’evento del 18 marzo e’ stato l’occasione per analizzare i dettagli del lavoro di revisione avviato dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici e non ancora giunto alla conclusione formale. Produttori di calcestruzzo, laboratori, organismi di certificazione e mondo accademico hanno preso spunto dalle Norme per mettere in luce esigenze, aspettative e criticita’ soprattutto in relazione al nodo cruciale dei controlli.

L’iter di approvazione della revisione delle Norme tecniche per le costruzioni (d.m. 14/01/2008) non e' ancora concluso ma si puo’ comunque affermare che, per quello che riguarda il materiale calcestruzzo, le Norme fanno alcuni passi avanti in termini di innovazione di prodotto e di uso sostenibile delle risorse, due concetti chiave per il settore.
Delle novita’ introdotte ha parlato Marco Menegotto, Presidente dell’Aicap (Associazione Italiana del calcestruzzo armato e precompresso) il quale ha partecipato in prima persona alla revisione in qualita’ di esperto.
Per i materiali e prodotti ad uso strutturale (capitolo 11 delle Norme) l’obiettivo e’ stato principalmente l’allineamento alla normativa europea.
Dalla categoria dei laboratori, rappresentata da Pietro Cardone (Alig - Associazione Laboratori di Ingegneria e Geotecnica), e’ emersa la necessita’ che le Norme stesse favoriscano la tracciabilita’ dei provini di calcestruzzo a tutto vantaggio della certezza dei risultati delle prove e di conseguenza della sicurezza delle opere. Cardone ha auspicato anche un maggiore coinvolgimento dei laboratori a supporto dell’attivita’ di vigilanza da parte del Servizio Tecnico Centrale del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici. Cio’ e’ oggi possibile anche attraverso il canale dell’Osservatorio sul calcestruzzo e sul calcestruzzo armato (www.osservatorioca.it) che permette di segnalare casi di mancato rispetto delle norme.
Lorenzo Orsenigo, Presidente di Conforma (Associazione Organismi Certificazione Ispezione Prova Taratura) ha ricordato che sul tema della certificazione FPC del calcestruzzo sarebbe stato opportuno, in sede di revisione, chiarire alcuni aspetti. La certificazione FPC non funziona ancora perfettamente. A distanza di anni dall’entrata in vigore del d.m. 14/01/2008 che ne ha sancito l’obbligatorieta’ esistono ancora casi di impianti che producono calcestruzzo ad uso strutturale pur essendone privi. E’ ovvio che l’azione di miglioramento delle Norme, soprattutto in questo caso, dovrebbe essere orientata a favorire controlli piu’ efficaci a tutti i livelli promuovendo, ad esempio, una maggiore circolazione delle informazioni relative alla validita’ dei certificati. Un importante contributo in questo senso viene dal progetto SicurNET2 del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici che prevede, fra le altre cose, il database unico delle certificazioni.
Sempre sul tema dei controlli e’ tornato Antonio Santonocito, Presidente del Settore Costruzioni dell’Aicq (Associazione Italiana Cultura Qualita’). Le Norme tecniche sono uno strumento per verificare la conformita’ dei materiali e delle costruzioni a favore della sicurezza e della legalita’ ma senza una catena di controllo rigorosa perdono la loro efficacia. Su questo aspetto, secondo Santonocito, si poteva “osare” di piu’ in fase di revisione normativa.
Il rispetto delle Norme e la necessita’ di maggiori controlli sono stati gli argomenti centrali anche nel dibattito che ha concluso i lavori e dal quale e’ emerso l’auspicio di una maggiore responsabilizzazione di tutti gli attori.
A tal proposito il Direttore Alberto de Vizio, che ha coordinato l’evento, ha ricordato la grande opportunita’ offerta dall’Osservatorio. La possibilita’ di segnalare anomalie sul mercato, anche in forma anonima, non viene oggi sfruttata al meglio mentre potrebbe essere un importante strumento per indirizzare i controlli li’ dove sono piu’ necessari.