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Restauro: "indirizzi e criteri di metodo condivisi secondo il D.Lgs. 42/2004 e del Codice Appalti"

In occasione del III Convegno SIRA (Napoli, 15-16 giugno 2023), abbiamo avuto l'opportunità di intervistare il prof. Pietro Petraroia, direttore della rivista "Il Capitale Culturale" e A.D di Cultura Valore Srl, per avere il suo parere sulla necessità di stabilire indirizzi e criteri di metodo condivisi per la qualità nel progetto di restauro, con un’attenzione particolare a quanto previsto dal D.Lgs. 42/2004 e dal Codice Appalti.

Conservazione: necessarie linee di indirizzo come previsto dal D.Lgs. 42/2004

Obiettivo del III° Convegno SIRA è stato quello di mettere in luce l'importanza di stabilire linee guida condivise, così come specificato nel comma 5 dell'articolo 29 del Codice dei Beni Culturali (D.Lgs. 42/2004).

D.Lgs. 42/2004, art. 29 “Conservazione” - comma 5
5. Il Ministero definisce, anche con il concorso delle regioni e con la collaborazione delle università e degli istituti di ricerca competenti, linee di indirizzo, norme tecniche, criteri e modelli di intervento in materia di conservazione dei beni culturali.

Il prof. Petraroia ha spiegato il significato di questa previsione contenuta nel D.Lgs. 42/2004, sottolineando che essa "consente alla pluralità dei soggetti che operano per la conservazione e la salvaguardia del patrimonio culturale di avere un terreno comune di confronto e comprensione."

Questo aspetto è fondamentale nel rapporto tra conservazione del patrimonio e comunità, fra conservazione e valorizzazione, poiché unisce enti istituzionali e soggetti di ricerca in un approccio condiviso con chi convive con i beni culturali, a partire dal riconoscimento di valore di essi.

Il concetto di conservazione programmata introdotto dal Codice degli Appalti

Le norme attuative del Codice dei Contratti Pubblici del 2016 hanno introdotto il concetto di conservazione programmata per interventi sui beni culturali.

Petraroia ha chiarito che questo approccio, prescritto sin dalla fase iniziale di progettazione e conoscenza dell'oggetto di intervento, promuove il concetto di continuità negli interventi di conservazione. Questo significa che il restauro non è più visto come un intervento eccezionale, ma come un processo continuo di "cura", che si sviluppa sin dalla fase iniziale del progetto arrivando ad includere la continuativa gestione futura del bene.

Superare la separazione tra queste fasi è una sfida complessa, ma Petraroia ha sottolineato l'importanza di mantenere e migliorare questo principio nelle norme di attuazione operativa del nuovo Codice dei Contratti Pubblici. In questo modo, si può costruire un approccio più sostenibile e consapevole al restauro architettonico, garantendo la sua integrità nel tempo.

"Restauro dell’architettura. Per un progetto di qualità"
Leggi il report della due giorni del III° Convegno Sira
(Napoli, 15-16 giugno 2023)

GLI ESITI DEL CONVEGNO

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Restauro: "indirizzi e criteri di metodo condivisi secondo il D.Lgs. 42/2004 e Codice Appalti"

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