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Recovery plan: le proposte degli archeologi

Il recovery plan può essere l'occasione per affrontare e provare a risolvere alcuni problemi strutturali del settore dei Beni Culturali.

L'Associazione Nazionale Archeologi presenta le proposte per un recovery plan dei BBCC

Proposte per il piano Nazionale di Ripresa e Resilienza Next Generation Italia 

L'Associazione Nazionale Archeologi è tra i promotori di una serie di proposte per il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza Next Generation Italia insieme ad altre sigle del settore.  Il recovery plan può essere l'occasione per affrontare e provare a risolvere alcuni problemi  strutturali del settore dei Beni Culturali.

Le proposte, che hanno trovato convergenza e condivisione, sono articolate in una serie di punti dettagliati, tra cui alcune di primaria importanza.

 

Mercato regolato

Maggiore qualificazione dei lavori pubblici comprendenti opere inerenti ai Beni Culturali. Professionisti inseriti nella composizione delle commissioni di gara. Oltre l'avvalimento è necessario vietare anche i subappalti nei lavori che riguardano i BBCC. Limitare il massimo ribasso in un settore le cui prestazioni sono di alto profilo tecnico e specialistico. Prevedere studi e pubblicazione retribuiti dei lavori eseguiti. Generalizzare la libera circolazione delle immagini.

Fiscalità

Detrazione delle spese culturali per gli operatori di settore. Applicare una fiscalità di vantaggio per i privati che sostengono costi per indagini archeologiche. Riduzione dell'aliquota IVA per lavori attinenti all'archeologia. Ingresso gratuito nei musei e parchi archeologi per gli archeologi.

Investimenti

Accessibilità e fruizione ampliata. Abbattimento delle barriere architettoniche. Incremento del contributo economico per ricostruzione post-sisma con assistenza professionale in aree di interesse archeologico. 

Digitalizzazione

Inventario digitale completo dei siti e dei ritrovamenti. Realizzare un piano di digitalizzazione del patrimonio e dei dati d'archivio. Emanare criteri univoci e nazionali per la pubblicazione della documentazione inedita e delle ricerche in concessione. 

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Rinforzare i ruoli di tutela e di controllo del Ministero

"Il documento scaturito dal lavoro dell’ANA e di altre sigle del settore dovrebbe essere tenuto in grande considerazione dal Ministro Franceschini" dichiara Alessandro Garrisi, Presidente Nazionale ANA, che prosegue: "Abbiamo lavorato per settimane a una serie di contenuti che, valutati nel loro insieme, consentirebbero all’archeologia italiana di fare un notevole passo avanti sulla strada della modernità digitale. Sono proposte pensate per rinforzare i ruoli di tutela e di controllo del Ministero e contemporaneamente offrire strumenti nuovi alla gran parte degli archeologi che, in forma libero professionale, ogni giorno tutelano, valorizzano, mettono a disposizione della comunità dei cittadini nuovi e meravigliosi elementi del nostro patrimonio archeologico".

"Le proposte attuative del recovery plan, che trovano condivisione nel mondo dei Beni Culturali italiano, sono una grande occasione per ripensare in modo sistemico ed organico al comparto dei BBCC e al ruolo delle professionalità e delle figure che operano in esso" dichiara Oriana Cerbone, Vicepresidente Nazionale ANA, che prosegue "la crisi economica, che si sta sviluppando insieme alla pandemia, si sta rivelando asfissiante per molti professionisti ed in generale per il comparto culturale del Paese, che soffre ancora di più per l'aggravarsi di problematiche pregresse. Questa crisi non deve essere l'ennesimo colpo inferto al settore e ai professionisti e lavoratori che operano in esso, ma può diventare occasione di risoluzione di problematiche e di ripartenza e miglioramento, non dobbiamo né possiamo perderla".

Il documento originale, che è anche liberamente consultabile in versione integrale su https://tinyurl.com/ybzl3kd2.