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Recinzioni in aree agricole: tipologie, permessi e regolamentazioni secondo le NTC aggiornate

Le disposizioni normative che regolamentano le recinzioni nelle zone agricole secondo le NTC aggiornate con il Decreto 9 marzo 2023 del MIT. Come possono essere applicate alcune linee guida generali e come, nei casi più complessi, le recinzioni possono configurarsi come vere e proprie opere di sostegno che necessitano di accorgimenti rigidi e precisi.

Recinzioni in campo agricolo: tipologie e disposizioni normative

Chi possiede un appezzamento di terreno sa quanto sia importante delimitarne il perimetro per assicurare una protezione adeguata. In campo agricolo, per esempio, la recinzione ha il compito fondamentale di salvaguardare la proprietà dalla possibile intrusione di animali esterni che possano mettere a repentaglio la sua incolumità, ma anche quello di proteggere le coltivazioni che essa ospita. Vediamo insieme come sono regolate queste recinzioni nelle NTC aggiornate.

Il motivo per cui il proprietario di un terreno decide di recintarlo deriva non solo dalla volontà di tutelare la zona da ingressi indesiderati, ma anche di sancire i limiti della proprietà stessa fungendo da vera e propria recinzione di confine.

Per definire la tipologia di recinzione più consona da installare e quali materiali preferire, è necessario valutare due aspetti fondamentali:

  • Le specie animali presenti nella zona interessata. È bene considerare quali siano gli elementi che la recinzione deve circoscrivere e i comportamenti tipici che gli animali assumono al fine di adottare la barriera più efficace.
  • Le caratteristiche morfologiche dell’area da recintare. L’area può essere infatti caratterizzata da diverse pendenze e irregolarità, da una tipologia di terreno in senso granulometrico e di resistenza alla lavorabilità e da un’esposizione ad agenti atmosferici che possono determinarne temperatura e consistenza.

La consistenza dell’opera

Le modalità di costruzione di muri di cinta e recinzioni spesso possono comportare un impatto visivo, architettonico o paesaggistico-ambientale nel contesto in cui insistono. A tal proposito, porre attenzione sulle diverse caratteristiche costruttive, materiche, strutturali ed estetiche, risulta un passaggio di grande importanza prima di adottare le corrette linee guida nella scelta dei tipi di recinzioni da utilizzare. Alcuni fattori rilevanti da considerare includono:

  • Materiali: è importante scegliere materiali resistenti, duraturi e adatti all'uso previsto. I materiali comuni utilizzati per le recinzioni agricole includono filo spinato, legno, metallo, plastica e in casi particolari muratura. La scelta dipende dalle esigenze specifiche dell'agricoltura locale, dalla durabilità richiesta e dai costi.
  • Altezza: L'altezza della recinzione dipende dall'uso previsto. Ad esempio, una recinzione per il bestiame potrebbe richiedere un'altezza maggiore rispetto a una recinzione per delimitare un campo coltivato. È importante considerare i requisiti locali, la sicurezza e le necessità specifiche dell'attività agricola.
  • Stabilità strutturale: Le recinzioni devono essere progettate e costruite in modo da garantire la stabilità strutturale. È importante considerare fattori come la resistenza dei materiali, la solidità delle fondamenta e la capacità della recinzione di resistere a condizioni ambientali avverse come vento e neve.
  • Installazione: seguire le migliori pratiche di installazione per garantire la solidità e la durabilità della recinzione è fondamentale. Ciò può includere l'uso di supporti adeguati, ancoraggi al terreno e l'installazione corretta dei materiali.

Sulla base di queste caratteristiche, può configurarsi un intervento a basso impatto, privo dunque di rilevanza edilizia (come le recinzioni realizzate senza opere murarie, staccionate in legno o in rete con sostegni semplicemente infissi al suolo), oppure ad alto impatto (come muretti con fondazioni e soprastante rete inferriata, oppure muro a tutta altezza).

Le recinzioni secondo la normativa

I materiali usati, le caratteristiche strutturali e le dimensioni delle recinzioni sono i fattori che determinano l’esigenza o meno di un provvedimento concessorio da parte dell’amministrazione comunale di riferimento.

La corretta disciplina da applicare deve essere individuata caso per caso, avendo cura di valutare la natura e la funzione dell’intervento e di tenere conto degli aspetti legali e urbanistici.

Disciplina generale

Il Testo Unico Edilizia D.P.R. 380/01, purtroppo, non individua chiaramente delle disposizioni per recinzioni e muri di cinta e, non definendone una categoria di intervento, non aiuta il cittadino e i tecnici a scegliere il relativo titolo edilizio.
Per soccombere a questa mancanza, diverse regioni si sono dotate di regolamenti sul governo del territorio con i quali hanno individuato le diverse tipologie di opere, ossia quelle comportanti trasformazioni urbanistiche e edilizie del territorio, quelle di minore rilevanza e quelle che ricadono in edilizia libera.

La normativa italiana, da numerose sentenze emesse dai Tribunali amministrativi regionali, mette in luce il concetto generale che l’installazione di una nuova recinzione necessita di permessi dedicati in alcuni specifici casi e più in dettaglio:

  • del permesso di costruire se la recinzione modifica irreversibilmente l’assetto urbanistico;
  • dell’autorizzazione paesaggistica se la recinzione ha un impatto significativo sul paesaggio circostante.

Le proprietà ubicate in zone di particolare pregio artistico, paesaggistico e storico sono tutelate dalla legge italiana attraverso il vincolo paesaggistico con il duplice obiettivo di preservarle e limitare nuove opere edilizie che possano danneggiarle.

La disciplina diventa inevitabilmente ancora più rigida quando la recinzione costituisce opera di carattere permanente, incidendo dunque in modo durevole e non precario sull’assetto edilizio del territorio, come ad esempio la realizzazione di una recinzione caratterizzata da un muretto di sostegno in calcestruzzo e rete metallica o inferriata sovrastante.

In questo caso dimensioni e materiali scelti per l’intervento determinano una modifica notevole dell’assetto urbanistico e territoriale. La recinzione viene dunque classificata come nuova costruzione e tendenzialmente necessita di permesso.


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Gli aggiornamenti e le modifiche avute con il Decreto 9 marzo 2023 del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti sulle "Norme Tecniche per le Costruzioni – NTC 17 gennaio 2018", i criteri progettuali come vengono classificati in maniera sintetica i muri di sostegno e le paratie, opere normalmente utilizzate in zone agricole.

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