Rate residue del Bonus Ristrutturazioni: si trasmettono agli eredi che conservano la detenzione del bene

Nella risposta a interpello n.192 del 6 febbraio scorso, inerente il caso di una detrazione per le spese mediche, l'Agenzia delle Entrate ha fatto chiarezza su cosa significhi e quando si verifichi la "trasmissibilità all'erede" delle rate di detrazione residua, chiamando in causa quelle inerenti gli interventi per il recupero del patrimonio edilizio (cd. Bonus Ristrutturazioni), infine chiarendo che queste rientrano tra le detrazioni che si trasferiscono agli eredi.

Ristrutturazioni Edilizie: le rate residue del Bonus passano agli eredi che detengono il bene

Nel caso specifico, il Fisco conclude precisando che l'erede del defunto che non è riuscito a beneficiare di tutte le rate della detrazione per le spese mediche sostenute, potrà indicare l'importo complessivo delle quote residue per beneficiare, in un'unica soluzione, dello sconto Irpef fino a concorrenza dell'imposta stessa.

Ciò in quanto tale agevolazione, diversamente da come funziona per le ristrutturazioni edilizie, non è trasferita per intero all’erede che conserva la detenzione materiale e diretta dell’immobile oggetto degli interventi.

L'Agenzia delle Entrate infatti spiega che una detrazione non fruita può essere trasferita agli eredi soltanto per esplicita disposizione di legge, proprio come succede per le ristrutturazioni edilizie.

In tal caso, infatti, l'articolo 16-bis, comma 8, secondo periodo, del Tuir, prevede che per le spese sostenute per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio, “..... in caso di decesso dell'avente diritto, la fruizione del beneficio fiscale si trasmette, per intero, esclusivamente all'erede che conservi la detenzione materiale e diretta del bene”.

Ciò non avviene per le spese mediche, perché non c'è nessuna norma che si è espressa in tal senso.

LA RISPOSTA 192/2023 DELL'AGENZIA DELLE ENTRATE E' SCARICABILE PREVIA REGISTRAZIONE AL PORTALE