Rapporto di Legambiente, Ecosistema Urbano: i 30 anni delle città italiane in ambito di prestazioni ambientali
Legambiente ha fornito il rapporto sull'Ecosistema urbano segnalando anche le città più virtuose del 2023 in ambito di performance ambientali. Al primo posto c'è Trento, seguita da Mantova e Pordenone. Il rapporto di Legambiente è in fondo all'articolo nella sezione Allegati.
Ecosistema Urbano: i 30 anni delle città italiane, i dati rilevati
In tre decenni, le città italiane hanno assistito a un aumento significativo della popolazione e delle dimensioni urbane.
Tuttavia, nonostante alcune leggere migliorie, molte sfide urbane persistenti rimangono irrisolte: dall'inquinamento atmosferico alla congestione del traffico, dallo spreco di acqua alla circolazione eccessiva di veicoli. C'è da notare che si è registrato un incremento nella raccolta differenziata dei rifiuti e nella costruzione di piste ciclabili.
Legambiente ha sottolineato la necessità di affrontare queste sfide in modo più integrato, sottolineando come negli ultimi 30 anni molti interventi siano stati compartimentalizzati e frammentati. L'organizzazione ha sottolineato l'importanza di sviluppare una strategia nazionale e un coordinamento tra il governo centrale, i sindaci e le comunità locali, oltre a garantire risorse adeguate per interventi sostenibili a lungo termine.
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Il progetto di Alfonso Femia/Atelier(s) Alfonso Femia con Proger, Magnanimo Ingegneri Associati e Land Italia consiste nella conversione di un vuoto urbano in spazio verde, rappresentando così un nuovo polo nevralgico della città. Il cantiere rappresenta uno dei primi esempi pubblici che ha adottato misure di sostenibilità e di riuso e riciclo dei materiali utilizzati.
La classifica delle performance ambientali
La classifica delle performance ambientali del 2023 vede Trento, Mantova e Pordenone ai primi posti, mentre Roma si posiziona al 89° posto. Al contrario, le città di Caltanissetta, Catania e Palermo si piazzano in fondo alla classifica.
Nel corso degli ultimi 30 anni, le città italiane hanno affrontato una crescita lenta e discontinua, con problemi ambientali ricorrenti, tra cui l'inquinamento atmosferico, il consumo eccessivo di acqua e la congestione del traffico. Nonostante alcune lievi migliorie, questi problemi rimangono pressanti.
Trento si conferma leader nelle performance ambientali, mantenendo la sua posizione di vertice dopo essere stata al secondo posto lo scorso anno e aver già vinto in passato. Il capoluogo trentino continua a garantire un'eccellente qualità dell'aria, con lievi miglioramenti nei livelli di NO2, e rimane entro i limiti per il Pm10 e il nuovo Pm2,5. Tuttavia, c'è stata una peggioramento nei giorni di superamento degli standard di ozono. Inoltre, i consumi idrici sono ulteriormente diminuiti, scendendo da 149,7 litri pro capite al giorno rispetto all'anno precedente, arrivando agli attuali 147,4 litri (anche se erano 151,3 litri due edizioni fa). La produzione totale di rifiuti è scesa leggermente, passando da 454 kg pro capite all'anno a 446 kg, mantenendo comunque una posizione di prestigio. Anche la percentuale di rifiuti raccolti in modo differenziato è leggermente calata, ma Trento si posiziona comunque al settimo posto nella graduatoria specifica.
Mantova si è piazzata al secondo posto, dopo essere stata decima lo scorso anno e terza due anni fa. Il capoluogo lombardo ha ridotto i valori medi di NO2 a 21,7 microgrammi/mc (rispetto ai 23 della passata edizione). La produzione di rifiuti è leggermente diminuita, ma è cresciuta significativamente la percentuale di rifiuti raccolti in modo differenziato, passando dall'83,2% dell'anno precedente all'attuale 84,8%. Questo ha garantito a Mantova il quarto posto assoluto, dietro a Ferrara, Pordenone e Treviso. Il servizio di trasporto pubblico ha quasi raddoppiato il numero di passeggeri trasportati, passando dai 36 viaggi pro capite all'anno della passata edizione agli attuali 66, posizionandosi al terzo posto tra le città di medie dimensioni. Mantova è anche leader per quanto riguarda la quantità di spazio dedicata ai pedoni, con 90,8 metri quadrati ogni 100 abitanti, che la colloca all'ottavo posto nella specifica graduatoria. Inoltre, è al primo posto assoluto per quanto riguarda la quantità di spazio destinato alle zone a traffico limitato, con 1.729,5 mq/100 ab.
Pordenone si è classificata al terzo posto, dopo essere stata quinta due anni fa e settima lo scorso anno. La città ha mostrato miglioramenti in vari indicatori, come i consumi idrici che sono scesi da 175,6 della passata edizione a 161,2 litri pro capite al giorno.
Inoltre, le perdite nella rete idrica sono scese al di sotto del 10%, attestandosi al 9,9%, al secondo posto assoluto dopo Pavia. Anche la produzione di rifiuti urbani è diminuita, passando da 520 kg pro capite all'anno della scorsa edizione a 493 kg, ma la percentuale di raccolta differenziata dei rifiuti è aumentata, con Pordenone che è ora al 86,9%, garantendole il secondo posto assoluto nell'indice. Il servizio di trasporto pubblico ha aumentato il numero di passeggeri trasportati di un terzo, passando da 18,06 metri equivalenti ogni 100 abitanti nella passata edizione agli attuali 19,11. Anche l'infrastrutturazione per le biciclette ha visto un miglioramento, passando da 6,5 su 10 a 7,5 nell'indice generale.
I dati chiave
- Il tasso medio di motorizzazione delle città italiane rimane tra i più alti in Europa, con 66,6 auto ogni 100 abitanti.
- La produzione totale di rifiuti è aumentata da una media di 455 kg pro capite all'anno nel 1994 a 516 kg pro capite nel 2022.
- Il trasporto pubblico nelle città italiane è ancora al di sotto delle medie europee, scendendo da 97 viaggi pro capite all'anno nel 1995 a 65 viaggi pro capite nel 2022.
- La raccolta differenziata dei rifiuti è cresciuta, passando dal 4,4% nel 1994 al 62,7% nel 2022, ma questa tendenza si osserva solo in alcune città.
Le tre azioni strategiche
Per rendere le città italiane più sostenibili e vivibili, Legambiente ha suggerito tre azioni chiave. Prima di tutto, è essenziale sviluppare una strategia urbana nazionale e coinvolgere governo, sindaci e comunità locali. In secondo luogo, sono necessari interventi innovativi a lungo termine, accompagnati da risorse finanziarie adeguate. Infine, è fondamentale replicare le buone pratiche già esistenti sul territorio.
Il rapporto Ecosistema Urbano 2023 è stato presentato a Roma in un evento che ha coinvolto esperti del settore, politici, istituzioni locali e amministratori. Il rapporto include anche storie di "cantieri della transizione ecologica" raccontate dagli amministratori locali che hanno iniziato a promuovere cambiamenti sostenibili nelle città.
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