Calcestruzzo Armato
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Rapporto ATECAP 2015: istantanea di un nuovo mercato

La presentazione del Rapporto Atecap 2015 ha dato l’avvio ad una serie di riflessioni, anche sulla filiera del cemento e del calcestruzzo armato e sull’intero comparto delle costruzioni, che hanno portato ad una conclusione unanime: è necessaria una forte spinta al cambiamento.

 

Oltre ai numeri sul settore del calcestruzzo preconfezionato, prodotti dalle elaborazioni degli uffici dell'Associazione, emergono quali nuove opportunita' si stanno delineando: dalle nuove applicazioni del calcestruzzo all'impiego di materiali riutilizzabili, passando per l'esposizione creditizia.


In questo nuovo volto del mercato, seppur usciti dalla fase economica strettamente regressiva e che spinge ad anticipare una inversione di tendenza, i numeri del passato non possono però più essere gli indicatori delle odierne previsioni produttive.
Importante obiettivo dell'Atecap è quello di fornire annualmente le analisi sull'andamento della produzione di calcestruzzo quale strumento fondamentale per la conoscenza delle dinamiche economiche in corso e per sostenere le imprese a scegliere le risposte strategiche maggiormente corrispondenti alle sfide provenienti dal mercato.
Le analisi del Centro Studi di Confindustria suggeriscono che per l'economia italiana il 2015 sarà l'anno spartiacque quale termine della prolungata e profonda recessione iniziata nel 2008. Questo cruciale passaggio è da riportarsi, seppur con pesi diversi, a tre ordini di fattori, quali la congiuntura favorevole di elementi esterni (crollo del prezzo del petrolio, svalutazione del cambio dell'euro, accelerazione del commercio mondiale, diminuzione dei tassi di interesse a lungo termine, etc.), le strategie maggiormente orientate alla crescita e forti della nuova flessibilità politica conquistata a Bruxelles e gli indicatori della stabilizzazione della domanda interna di produzione, validi a individuare finalmente una base più concreta per la ripartenza economica.
Anche per il 2015, inoltre, all'interno del Rapporto Atecap, è stata inserita un'aggiornata analisi SWOT, utile a mostrare opportunità e rischi provenienti dalle osservazioni e analisi del mercato. I profili emergenti da queste rinnovate elaborazioni mostrano aspetti che non si erano mai presentati nel passato, anche più recente. Dalle dinamiche qualitative del mercato l'osservatorio privilegiato dell'Atecap ha riscontrato che, mentre restano pressochè invariati nella percezione degli operatori i punti di forza e i punti di debolezza del settore, rispetto invece alle minacce percepite accanto all'illegalità è emersa per il settore l'insidia dell'esposizione creditizia poichè, come già avvenne per il tema del concordato preventivo in bianco e in continuità, è innegabile la necessità di contenere i potenziali effetti "distorti" derivanti dall'applicazione di nuove disposizioni. Ne è un esempio più recente lo Split Payment introdotto dalla Legge di Stabilità per il 2015 che impone alle Amministrazioni di pagare l'Iva non al fornitore ma direttamente all'Erario, privando di fatto così le imprese della possibilità di raccogliere liquidità, con evidenti ripercussioni anche sui fornitori di calcestruzzo preconfezionato aggravando le condizioni già di forte crisi del settore. I segnali provenienti dal mercato sembrano identificare un mix di tre tipi di atteggiamenti da parte di questi soggetti. Da una parte il mantenimento dei presidi territoriali, anche sostenendo perdite economiche in attesa di una presunta ripresa. Partendo dalla consapevolezza che il mercato delle costruzioni del futuro è un altro mercato e che le aree tradizionali sono in fortissima contrazione, altro atteggiamento che si registra è quello di ricercare nuovi spazi di mercato per "nuove applicazioni", almeno in Italia, per il calcestruzzo. Non a caso all'interno del Rapporto il capitolo dell'approfondimento è stato quest'anno dedicato alle pavimentazioni in calcestruzzo in galleria. Altro segnale proveniente dal mercato riguarda, infine, la razionalizzazione della struttura produttiva in termini di numero degli impianti, numero di imprese, grado di utilizzo dell'impianto. Il respiro generale è quello di un condiviso "stato di frustrazione" legato proprio ad una potenzialità produttiva che non riesce a trovare una foce adeguata all'interno delle richieste di questa nuova fisionomia del mercato.
Al seguente link è possibile scaricare, in formato .pdf, il Rapporto Atecap 2015 dove sono presenti tutte le analisi svolte dall'Associazione, nonchè, più dettagliatamente illustrate, le impressioni riportate nel presente articolo.


 

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