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Raggiunto un accordo USA-Cina sul Clima: impegno su energie rinnovabili e gas climalteranti (non solo CO2)

Gli Stati Uniti e la Cina hanno concordato di affrontare congiuntamente il riscaldamento globale intensificando l’uso di energia eolica, solare e altre energie rinnovabili con l’obiettivo di sostituire i combustibili fossili. L’annuncio arriva mentre il presidente Biden si prepara a incontrare mercoledì il presidente Xi Jinping della Cina per la loro prima discussione faccia a faccia in un anno.

USA, 14 novembre 2023. Il recente accordo tra gli Stati Uniti e la Cina, focalizzato sull'intensificare l'uso delle energie rinnovabili per ridurre la dipendenza dai combustibili fossili, rappresenta una svolta positiva nella lotta al cambiamento climatico.

La notizia, riportata dal *New York Times* nel suo articolo del 14 Novembre 2023, scritto da Lisa Friedman, arriva a meno di quindici giorni dall'importantissimo summit COP28 di Dubai, suscitando una nuova ondata di speranza.

 

Dichiarazione di Sunnylands

Gli Stati Uniti e la Cina riconoscono che la crisi climatica ha sempre più colpito i paesi di tutto il mondo”, afferma la Dichiarazione di Sunnylands sulla Cooperazione Rafforzata per Affrontare la Crisi Climatica

 

All’inizio di questo mese, John Kerry, inviato per il clima del signor Biden, ha incontrato il suo omologo cinese, Xie Zhenhua, nella tenuta Sunnylands in California per gettare le basi per l’accordo annunciato martedì (14 novembre 2023).

L'accordo tra le due maggiori potenze mondiali, responsabili di una larga fetta delle emissioni globali, segna un momento decisivo. Come sottolinea il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti, entrambe le nazioni hanno concordato di "pursue efforts to triple renewable energy capacity globally by 2030" (perseguire sforzi per triplicare la capacità di energia rinnovabile a livello globale entro il 2030), un impegno significativo per ridurre la dipendenza da carbone, petrolio e gas.

Tuttavia, è importante notare che, sebbene il testo dell'accordo non includa un impegno specifico da parte della Cina per eliminare l'uso intensivo del carbone, prevede che entrambe le nazioni si aspettino una "meaningful absolute power sector emission reduction" (significativa riduzione assoluta delle emissioni nel settore energetico) entro questo decennio. Questo rappresenta il primo segnale da parte della Cina verso una riduzione concreta delle emissioni in qualsiasi parte della sua economia.

 

Entrambi i paesi hanno concordato di “perseguire gli sforzi per triplicare la capacità di energia rinnovabile a livello globale entro il 2030”.

 

Un accordo cruciale in vista del COP28 di Dubai

Nel contesto del prossimo COP28 a Dubai, questo accordo assume un ruolo cruciale. Gli Stati Uniti e la Cina, come evidenziato da John Kerry, inviato per il clima di Biden, e dal suo omologo cinese Xie Zhenhua, hanno una responsabilità e un ruolo fondamentali nel dibattito globale sulle politiche climatiche.

Uno degli aspetti più promettenti dell'accordo è l'impegno della Cina a stabilire obiettivi di riduzione per tutte le emissioni di gas serra, estendendo così il suo focus oltre la sola anidride carbonica, includendo metano e ossido di azoto.

È essenziale sottolineare come il metano, che fuoriesce dalle operazioni petrolifere e dalle miniere di carbone, sia "80 percent more potent as a greenhouse gas than carbon dioxide in the short term" (80 percento più potente del biossido di carbonio come gas serra nel breve termine).

Come parte dell’accordo, la Cina ha accettato di fissare obiettivi di riduzione per tutte le emissioni di gas serra. Questo è significativo perché l’attuale obiettivo climatico cinese affronta solo l’anidride carbonica, escludendo il metano, l’ossido di azoto e altri gas climalteranti.


L'accordo, sebbene non ponga target specifici, segna una direzione chiara verso cui entrambe le nazioni intendono muoversi.

C'è un evidente riconoscimento che il cambiamento climatico è una sfida esistenziale, e l'accordo stesso si configura come un "foundation of ambition" (fondamento di ambizione), come ha affermato Manish Bapna, presidente del Natural Resources Defense Council.

In questo scenario, l'avvicinarsi del COP28 diventa un momento chiave.

L'accordo tra USA e Cina non solo stabilisce un precedente per altre nazioni, ma offre anche un barlume di speranza che le promesse fatte possano tradursi in azioni concrete.

La COP28 di Dubai

La COP28, vertice ONU sul clima a Dubai, segue la COP27 e la COP26. Questo ritorno in Medio Oriente dopo la COP18 in Qatar suscita discussioni, essendo gli Emirati un grosso esportatore di petrolio e gas. Presieduta dal CEO di ADNOC, Sultan Ahmed Al Jaber, la conferenza affronta soluzioni climatiche, emissioni e riscaldamento globale, richiedendo cooperazione tra società civile, governi e industrie. Suddivisa in “Zona Blu” e “Zona Verde,” offre piattaforme per negoziati, dialoghi, e consapevolezza climatica.

 

Una nuova speranza per il clima

La nostra speranza, dunque, è che questo accordo bilaterale si traduca in un impulso positivo per negoziati costruttivi e concreti durante il COP28.

Le ultime edizioni della COP sono stati molto deludenti, al punto che Greta Thunberg l’ha definita un “bla bla bla” inconcludente.

Tutto quello che sentiamo dai nostri cosiddetti leader, parole che sembrano altisonanti, per ora non ha portato ad alcuna azione. Ci servirebbe un dialogo costruttivo, e invece sono trent’anni che ascoltiamo dei bla bla bla.”
Greta Thunberg, Glasgow, novembre 2021

E ora, come dimostrano i dati di quest’anno sul clima, la necessità di un'intesa globale per affrontare il cambiamento climatico non è mai stata così impellente.

Ci troviamo in un momento decisivo della storia umana, dove la collaborazione e l'impegno congiunto di tutte le nazioni sono fondamentali per salvaguardare il futuro del nostro pianeta.

Ma il COP così come gli altri accordi su biodiversità ed energia servono a poco se poi ogni Paese non ha il coraggio di trasformare queste promesse in qualcosa di concreto. La storia sul metano che ho narrato nel 2021 nell’articolo “Cop26: i leader concordano un piano per riduzione emissioni metano del 30%, senza la Cina” è stata purtroppo confermata da quanto poi avvenuto: nessun provvedimento nel nostro Paese poi per raggiungere questo obiettivo.

E la manovra per il 2024 in discussione in parlamento non contiene nulla sul clima. 

Si fa presto a dire COP.

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