Qualità dell'aria e risparmio energetico: soluzioni per la VMC in ambito residenziale
L'importanza di un'adeguata ventilazione negli ambienti chiusi è cruciale, specialmente considerando le moderne sfide legate alla qualità dell'aria e al benessere delle persone. In questo contesto, la Ventilazione Meccanica Controllata (VMC) emerge come tecnologia chiave: esploriamo insieme le ultime innovazioni e le strategie di ottimizzazione nella progettazione e implementazione della VMC.
La VMC garantisce un'alta qualità dell'aria interna e consumi ridotti
Negli ultimi decenni, la consapevolezza riguardo all'importanza di una corretta ventilazione ha registrato un aumento significativo, alimentato da crescenti preoccupazioni per la qualità dell'aria interna e il suo impatto sulla salute umana. Inoltre, con la riqualifica energetica e l’utilizzo di infissi sempre più performanti in termini di tenuta, hanno ridotto al minimo le infiltrazioni di aria esterna. Questo, ha portato ad un degradarsi della qualità dell’aria e alla formazione di muffe anche in quegli edifici che ne erano esenti.
La
Ventilazione Meccanica Controllata
, con le sue caratteristiche di gestione e controllo preciso del flusso d'aria, si configura come un approccio innovativo per soddisfare queste esigenze e al contempo contenere i consumi energetici.
Il crescente interesse nell’ambito della ventilazione meccanica controllata (sia dal punto di vista della qualità dell’aria che dal punto di vista di contenimento dei consumi energetici) è stato da motore per la ricerca e lo sviluppo nel settore della VMC, ed hanno portato a una serie di innovazioni tecnologiche.
Dalle unità di recupero di calore all'implementazione di sensori intelligenti, il panorama della VMC si sta evolvendo rapidamente. Esploreremo le più recenti tecnologie e come queste contribuiscono a un ambiente più salubre e sostenibile. Oltre alle innovazioni tecnologiche, un focus essenziale dell'articolo sarà sulle strategie di ottimizzazione nella progettazione della VMC.
La ventilazione meccanica controllata è stata sicuramente uno degli impianti più presenti nel contesto del terziario, ospedaliero etc., mentre, solo recentemente vede un impiego su larga scala anche nell’ambito residenziale. Le soluzioni impiantistiche comunemente adottate, spesso trovano difficoltà quando applicate nel residenziale.
Quindi, il primo passo, per procedere alla progettazione di un impianto VMC in ambito residenziale, è lo studio attento dell’edifico, sia come classe di edifico (base, media, alta fascia), che dei passaggi impiantisci.
Infatti, gli impianti aeraulici sono da considerarsi tra i più ingombranti ed è buona prassi, già in fase di design definire il loro posizionamento. Con queste premesse, andiamo a fare una carrellata delle possibili soluzioni.
Per meglio analizzare le varie tipologie potremmo sezionare l’impianto in due parti:
- Per tipologia impiantistica, centralizzata condominiale o per singola unità abitativa;
- Per tipologia di distribuzione, a soffitto o a pavimento.
Tipologia impiantistica
La tipo di impianto VMC centralizzato condominiale, è una soluzione che ben si adatta su condomini di medie grandi dimensioni, sicuramente, è da prediligersi in tutti quei casi di fascia medio bassa, in quanto la manutenzione dell’unità di recupero è affidata al condominio.
Questo però non ne esclude anche l’utilizzo nell’edilizia di alta fascia. Uno dei punti di forza è la possibilità dell’utilizzo di macchine complete, ovvero, non solo unità di recupero calore, ma delle vere e proprie UTA in grado di controllare le condizioni termoigrometriche dell’aria immessa.
L’utilizzo di questa configurazione richiede lo spazio necessario per la posa delle dorsali a servizio degli alloggi. Aspetto fondamentale per chi ha intendesse di adottare questa soluzione, è l’acustica, in particolare il ponte acustico da alloggio ad alloggio e la taratura dell’impianto. Queste criticità possono essere risolte mediante semplici accorgimenti. Il ponte acustico e la trasmissione del rumore, può essere risolto mediante l’utilizzo di silenziatori (ove necessario) sulla mandata e ripresa dei singoli alloggi.
La criticità relativa alla taratura dell’impianto può essere risolta già durante la posa dell’impianto, con l’utilizzo di bocchette pre-tarate autoazionate. In questa maniera, ci assicuriamo il corretto bilanciamento dell’impianto conformemente a quanto previsto a progetto. Altra difficoltà, è il posizionamento del recuperatore, questo può essere posizionato in copertura o nel piano interrato ove presente.
La configurazione della VMC centralizzata per singola unità immobiliare è assolutamente preferibile per piccoli condomini, residenze di alta fascia, oltre che alloggi singoli.
L’utilizzo di un recuperatore dedicato permette una regolazione ad hoc per l’alloggio, ad esempio, i modelli più avanzati, permettono di identificare quando la concentrazione di co2 è alta, e di regolare la portata di conseguenza. Parimenti, si ha una riduzione di portata qual ora l’aria risulti più pulita. Questo permette di avere sempre una buona qualità dell’aria e allo stesso tempo una elevata efficienza energetica.
Punto critico di questo sistema è l’alloggiamento della VMC, che necessita di una presa aria esterna ed espulsione, la manutenzione, che rimane in capo al proprietario. Infine, trattandosi di apparecchi relativamente semplici, questi sono in grado di effettuare un mero recupero ed eventualmente un post riscaldo o raffreddamento dell’aria immessa, ma non un controllo dell’umidità.
Per dovere di cronaca, è necessario segnalare che sul mercato esistono dei sistemi identificati come VMC puntuali, ovvero dei ventilatori quindi a singolo flusso, dotati di un sistema di recupero per istallazione a parete.
Tipologia di distribuzione
La tipologia di distribuzione è sicuramente una delle scelte che più impattano sull’alloggio. Infatti, una distribuzione a soffitto richiederà necessariamente un controsoffitto su porzioni più o meno ampie in base al posizionamento delle bocchette.
La distribuzione può essere realizzata mediate tubi flessibili, o veri e propri canali in lamiera. La distribuzione a soffitto è da prediligersi in quei locali dove gli spessori del massetto impianti non siano adeguate per un passaggio a pavimento. Oppure nei casi di distribuzione centralizzata dall’ingresso o corridoio, in tal caso, con il solo controsoffitto dell’ingresso è possibile mascherare i canali a servizio dei vari ambienti.
La soluzione a pavimento può essere realizzata attraverso tubazioni flessibili di materiale plastico, come anticipato, richiede grandi spessori del massetto impianti, per poter far fronte alle sovrapposizioni con gli altri impianti. Uno dei punti di forza di questo sistema è l’abbattimento acustico e la possibilità di non avere ribassamenti del soffitto. Sicuramente questo va a discapito della flessibilità ovvero una volta posizionato un eventuale riposizionamento richiederebbe la rottura del pavimento.
Nella fase di design della VMC e in particolare della distribuzione, è importante tener conto della destinazione d’uso degli ambienti, posizionamento bocchette di ripresa in tutti quegli ambienti dove vengono prodotti vapori e cattivi odori, per esempio bagni, cucine, lavanderie e inserendo le bocchette di mandata, in quegli ambienti definiti come “puliti”, camere, salotti, etc.. Il tutto deve essere progettato prevedendo il bilanciamento delle portate. Inoltre, per concludere, un posizionamento efficace deve prevedere il lavaggio completo dell’ambiente, evitando di posizionare bocchette di mandata e ripresa troppo ravvicinate.
Questi sono alcune delle principali soluzioni impiantistiche più comunemente utilizzate. Attualmente, l’attenzione riposta su questo tema ha portato allo studio di sistemi sempre più efficienti e complessi, in alcuni casi interconnessi tra di loro e remotizzabili, ad esempio la VMC integrata con l’impianto di riscaldamento controllabile da remoto. Queste soluzioni tipiche della domotica sono solo alcune delle anticipazioni di quelli che saranno gli standard futuri delle abitazioni.
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