Qualità dell'aria: composti organici volatili, ci sono anche quelli "buoni"
Parlare di qualità dell’aria interna significa oggi, per forza di cose, cimentarsi con una serie di parametri ambientali riconducibili a diverse categorie inquinanti tra cui la vastità di sostanze chimiche potenzialmente presenti in un ambiente confinato: i cosiddetti VOC (Volatile Organic Compound), molecole molto differenziate per grado di nocività ed impatto organolettico che, facilmente evaporabili dalle superfici dell’involucro edilizio o degli arredi in esso contenuti, si disperdono nell’aria a temperatura ambiente. Tali vapori, sprigionati ed accumulati in ambienti indoor, possono essere tossici o irritanti fino a provocare nel tempo diverse patologie anche gravi e degenerative.
Sistemi diagnostici e protocolli di valutazione
Da qualche anno stanno nascendo procedimenti diagnostici rivolti al miglioramento degli standard qualitativi di un’abitazione che valutano la concentrazione degli inquinanti aerodispersi al loro interno. I risultati di tali misurazioni vengono comparati con precisi limiti tossicologici ormai assunti univocamente a livello europeo ed utilizzati come riferimento per la valutazione dell’emissione chimica di un ambiente costruito.
Sulla base di un principio di prevenzione e salubrità ambientale si comincia a perseguire il generale abbassamento del carico inquinante presente nei luoghi confinati e si tende a premiare gli edifici caratterizzati dalla minor concentrazione possibile di composti volatili. Si confermano sul mercato realtà come Sentinel Haus, con le sue classi emissive di merito, o CasaClima, con i propri protocolli di sostenibilità (School, Hotel e Nature); si assiste inoltre alla nascita di nuovi marchi di salubrità, come il GBC Well, che sostengono e ribadiscono la suddetta tendenza certificativa basata sulla minima presenza ambientale di sostanze aerodisperse.
Mix terpenici
Non tutte le molecole volatili presenti in un ambiente indoor risultano però dannose o nocive per la salute e “distillare” completamente l’aria da ogni molecola non la rende necessariamente più salubre, anzi: inalare alcuni vapori potrebbe essere salutare, innescando addirittura effetti rilassanti, lenitivi e balsamici. Come accennato in precedenza (vedi altro approfondimento), esistono in natura dei composti chimici che, nelle giuste dosi, possono addirittura rivelarsi utili alla prevenzione di alcuni stati infiammatori: i cosiddetti terpeni, sostanze volatili emesse soprattutto dalle resine delle conifere ed utilizzate dalle specie arboree come biocida naturale nei loro processi di cicatrizzazione.
Queste molecole potenzialmente positive vengono indistintamente inserite, assieme a tutte le altre, nella categoria dei VOC dannosi. I protocolli di certificazione (come quelli sopra citati) che definiscono il proprio concetto di salubrità ambientale sulla totale assenza di sostanze chimiche, tendono a bandire questi terpeni dai rispettivi protocolli di qualità. La giusta strada da intraprendere consiste invece nell’incentivare e premiare la presenza di tali composti all’interno dei luoghi confinati: i terpeni, contenuti nel legno, si diffondono nei luoghi boschivi ed incontaminati in diverse concentrazioni regolate da precisi rapporti di miscelazione. Esiste in tali habitat un delicato equilibrio di parametri chimici, organolettici, luminosi e sonori che determina una serie di positivi effetti sulla salute umana; tutti questi preziosi elementi possono essere studiati come approccio curativo ed introdotti all’interno delle abitazioni.
Parametri di salubrità
Oggi è diventato possibile portare nei luoghi confinati le caratteristiche chimiche ed organolettiche degli ambienti naturali. Tale opportunità si concretizza analizzando le sostanze benefiche presenti negli ambienti incontaminati e riproponendole al chiuso attraverso l’applicazione di specifici protocolli procedurali (come avviene nello schema Biosafe®): la costruzione o la ristrutturazione di un edificio può essere seguita fin dall’inizio nei minimi dettagli scegliendo materiali, impianti e tecniche costruttive capaci di mantenere al minimo tutti i livelli inquinanti e di rispettare le concentrazioni benefiche dei terpeni naturali.
Ricerche condivise
Un primo importante tentativo in questa direzione è stato fatto già nel 2015 quando furono pubblicate da Trentino Sviluppo le prime linee guida ARCA per la salubrità dell’aria indoor: un lavoro eseguito dal sottoscritto con il coordinamento tecnico dell’editore e la revisione del CNR-Ivalsa. In questa occasione fu sviluppata una tabella prestazionale con i limiti di concentrazione ambientale legati ai luoghi confinati da certificare; la tabella è tuttora utilizzata nei processi volontari di asseverazione ARCA e suddivide ogni edifico in due classi di merito a seconda del quantitativo di sostanze rilevate al suo interno (a fine cantiere) attraverso metodi di misurazione indiretta, sia attivi che passivi (Vedi questo altro approfondimento).
Nella stessa tabella viene specificato come la presenza di quattro terpeni (α-pinene, β-pinene, 3-carene e limonene) non possa essere considerata dannosa per l’individuo; tali sostanze vengono quindi scorporate dal calcolo dei TVOC definiti pericolosi per la salute e inserite all’interno di un nuovo parametro VOCterpeni costituito dalla somma di sostanze complessivamente innocue.
Bosco dei Violini
La ricerca sui benefici effetti dei terpeni, come già descritto nel mio libro “Progettare l’Aria” edito da Maggioli, è stata recentemente ripresa e sensibilmente ampliata da Biosafe® attraverso un approfondimento analitico di screening ambientale e l’inserimento di nuove sostanze all’interno di questa famiglia: nell’estate del 2018 sono state eseguite una serie di analisi chimiche nel mezzo dei luoghi alpini più incontaminati e ricchi di conifere; le misurazioni sono avvenute in piena Val di Fiemme e si sono focalizzate nel raccogliere le caratteristiche del Bosco dei Violini: luogo magico nel quale Stradivari, dal suono dei tronchi, sceglieva le tavole di abete rosso per la creazione delle sue opere. La campagna di misurazione ha permesso di individuare i composti volatili presenti distinguendoli tra aldeidi e idrocarburi ma soprattutto isolando i benefici terpeni. In affiancamento alle analisi chimiche, eseguite con metodologie differite (canister e cartucce adsorbenti), sono state rilevate anche le polveri sottili fino al diametro aerodinamico di 0,3 µm.
I risultati delle misurazioni hanno permesso di ottenere un primo termine di paragone su cui impostare nuovi principi di salubrità per ridefinire le caratteristiche emissive degli involucri edilizi: il contesto naturale analizzato ha evidenziato la presenza di 7 terpeni proporzionati secondo determinate forbici percentuali calcolate in funzione dei VOC totali (cfr. Tabella 01).
La presenza assoluta di tali sostanze non è molto alta (qualche µg/m3) e si presuppone che l’effetto fitochimico non sia dato dalle quantità misurate ma dai giusti rapporti presenti tra i terpeni. L’aria di un ambiente confinato, pensata secondo tali proporzioni fitoterapiche, può caratterizzare un luogo rilassante nel quale poter essere avvolti da una consapevolezza di comfort sensoriale trasmesso assieme ad una sensazione di salute: tutte le attenzioni progettuali, costruttive ed impiantistiche possono essere rivolte all’individuo, si possono spostare cioè dall’oggetto al soggetto ovvero non più orientarsi solamente verso un concetto di efficienza energetica ma implementarsi per offrire la possibilità allo spazio di plasmarsi con la luce, il suono e l’aria pura.
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