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Pubblica amministrazione, aperto il confronto con Fantinati. Cosenza: Digitalizzazione appalti prima sfida

Venerdì 20 luglio, convegno alla Camera di Commercio di Napoli, sul tema "Professionisti e imprenditori al servizio della Pubblica Amministrazione". La manifestazione è stata promossa dal Consigliere dell'Ordine degli Ingegneri Ettore Nardi e co-organizzata dagli Ordini napoletani degli Ingegneri, degli Avvocati, dei Dottori Commercialisti e dal Gruppo Giovani della Confapi.


camera-di-commercio_dibattito-con-fantinati.jpgObiettivo efficienza. Esponenti del mondo delle professioni e del mondo delle imprese sono pronti a mettere a disposizione le proprie esperienze e competenze per definire un'idea di pubblica amministrazione più vicina ai cittadini, moderna, funzionale, agile, snella, senza pesi morti e zavorre.
Il concetto è stato ribadito venerdì 20 luglio,  in un convegno alla Camera di Commercio di Napoli, sul tema "Professionisti e imprenditori al servizio della Pubblica Amministrazione".
La manifestazione è stata promossa dal Consigliere dell'Ordine degli Ingegneri Ettore Nardi e co-organizzata dagli Ordini napoletani degli Ingegneri, degli Avvocati, dei Dottori Commercialisti e dal Gruppo Giovani della Confapi.

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NARDI: SOPRATTUTTO CONCRETEZZA
"L'idea alla base di questo incontro - spiega Ettore Nardi, che ha anche moderato il dibattito – era quella di sviluppare un confronto con le istituzioni da cui vogliamo far scaturire proposte soprattutto concrete. Non a caso - aggiunge Nardi – ai lavori ha accettato di partecipare il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio con delega alla PA, Mattia Fantinati, un collega ingegnere, già consigliere dell'Ordine di Verona, con cui abbiamo condiviso anche esperienze nel network nazionale dei Giovani Ingegneri".

I lavori si sono aperti con i saluti del Commissario dell'Ente Camerale, Girolamo Pettrone, e dei presidenti degli Ordini degli Ingegneri e dei Dottori Commercialisti (rispettivamente Edoardo Cosenza e Vincenzo Moretta). Si sono susseguti poi gli interventi di Domenico Falco (Vice Presidente dell'Ordine dei giornalisti della Campania e  Presidente del Corecom Campania), Ciro Verdoliva (Manager dell'Azienda Ospedaliera Cardarelli, Commissario dell'Ospedale del Mare e consigliere dell'Ordine degli ingegneri di Napoli), Matteo De Lise (Consigliere dell'Ordine dei Commercialisti di Napoli), Raffaele Marrone (Presidente della Confapi Giovani di Napoli), Barbara Del Duca (Vice Presidente Confapid), Ciro Cozzolino (Presidente Confapi Napoli).

INNOVAZIONE, DEVE ESSERE UNA COSTANTE

In un'epoca in cui l'innovazione è sempre più rapida ed è precondizione di qualsiasi attività produttiva o di servizio, è indispensabile che anche la Pubblica amministrazione si innovi. Un caso tipico è rappresentato dalle esigenze connesse alla digitalizzazione degli appalti, come ha evidenziato il Presidente dell'Ordine degli Ingegneri, Professor Edoardo Cosenza.
"La digitalizzazione degli appalti - ha detto infatti - rappresenta una sfida per la Pa che richiede a tutti i livelli adeguate competenze per essere gestita e attuata. Sarebbe davvero un peccato - ha proseguito Cosenza - se una riforma così rilevante, che inizierà ad essere applicata dal gennaio 2019, finisse magari nel Milleproroghe per l'impossibilità di poterla concretamente attuare a causa di un gap di formazione. Su questo versante l'Ordine degli ingegneri di Napoli ha istituito una Commissione Speciale con molti e qualificati componenti, e siamo pronti per fare istituzionalmente la nostra parte". Va ricordato che Edoardo Cosenza ha fatto parte come tecnico della commissione del Ministero per le Infrastrutture e i Trasporti per la messa a punto della normativa sulla digitalizzazione degli appalti.

FANTINATI: PA E' INFRASTRUTTURA DI BASE
Il Sottosegretario Fantinati ha tracciato uno scenario a 360 gradi delle esigenze che bussano alla porta del Paese. “L’Italia – ha esordito - è ricca di persone che ci mettono la faccia, privati, ordini e imprese, che sono il motore del Paese, ma ci serve uno Stato che li metta in condizione di fare. Bisogna tagliare lacci e lacciuoli. Dobbiamo passare da uno Stato-caserma che presume che i privati siano evasori a uno che riconosce che sono onesti fino a prova contraria. Ricostruiamo dunque la fiducia tra fisco e contribuenti e d'altro canto non si deve continuare a pensare che tutta la Pa sia inefficiente. Da sottosegretario voglio che la Pa sia la prima infrastruttura del Paese, vicina ai privati. L’ho fatto nella scorsa legislatura, facendo approvare la legge su compensazioni crediti-debiti fra imprese e Pa. Sui bandi pubblici, potremmo pensare a bandi per le Pmi, spesso tagliate fuori dai grandi gruppi. Semplificare la Pa significa togliere le leggi, non aggiungerne altre: stiamo lavorando alla riforma Codice appalti. Serve vera valutazione dirigenti pubblici, con nuclei esterni e coinvolgimento cittadini: la ratio deve essere premiare i migliori, non solo punire”.
Sul versante dell'innovazione, Ettore Nardi ha sottolineato come proprio il sistema ordinistico abbia fatto grandi passi in avanti, per esempio estendendo a tutte le categorie – con la riforma del 2013 – la formazione permanente obbligatoria, di cui spesso si avvalgono anche le pubbliche amministrazioni poiché i dipendenti iscritti agli Albi sono anch'essi tenuti a questi periodici aggiornamenti per le proprie competenze e conoscenze. 

L'ingegner Ciro Verdoliva, come manager del Cardarelli, ossia la maggiore Azienda Ospedaliera del Mezzogiorno, ha raccontato la sua sfida vinta sul fronte del debito “storico”, azzerato nel 2017, così che ora “dobbiamo far fronte solo alla spesa corrente”. Inoltre, con procedure concorsuali a rigor di legge, il Cardarelli ha colmato tutte le caselle vuote in organico, richiamando anche vere e proprie eccellenze mediche nei propri ranghi.
Domenico Falco si è soffermato sulle difficoltà – strutturali e non contingenti - in cui versa il settore dell'editoria e quindi le enormi difficoltà vissute dai giornalisti. E a proposito del “decreto dignità” ha sottolineato come oggi molti giornalisti, anche non giovanissimi, devono accontentarsi di compensi ridicoli, dell'ordine di pochi euro, per articolo. E anche questo è un fronte su cui agire per ridare dignità alle persone – anzitutto - e poi a un sistema fondamentale per il Paese come quello dell'informazione.