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Prysmian Group HQ: architettura trasparente, sostenibile ed energeticamente efficiente

Il progetto del Prysmian Headquarters a Milano, dello studio Maurizio Varatta Architetto e DEGW, ha previsto una riconversione dell’ex stabilimento Pirelli presente in zona Bicocca. Nel corso della progettazione sono stati seguiti i più innovativi criteri architettonici, ponendo particolare attenzione agli aspetti energetici e alla sostenibilità.

Il progetto del Prysmian Headquarters a Milano, dello studio Maurizio Varatta Architetto e DEGW, ha previsto una riconversione dell’ex stabilimento Pirelli presente in zona Bicocca. Nel corso della progettazione sono stati seguiti i più innovativi criteri architettonici, ponendo particolare attenzione agli aspetti energetici e alla sostenibilità.

Il Progetto

Il progetto di riconversione dell’area e il suo riutilizzo e recupero come sede degli uffici e dei laboratori della Prysmian ha fatto sì che venisse conservata vocazione produttiva, gli ingombri e le geometrie iniziali dell’intero complesso, rivisitando opportunamente gli spazi per le differenti esigenze d’uso, anche in funzione delle nuove esigenze energetiche e ambientali.

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Figura 1 – Vista prospettica (render) del progetto.

La struttura è costituita da quattro corpi di fabbrica separati tra loro da due serre bioclimatiche, per un totale di circa 22.000 mq. Le serre sono costituite da spazi vetrati a tripla altezza e sono caratterizzate dalla presenza di aree verdi, luoghi di relazione e sistemi di collegamento orizzontali e verticali, che permettono di connettere tra loro i vari corpi destinati agli uffici.

I tre corpi di fabbrica connessi dalle serre si sviluppano su tre livelli: i primi due sono suddivisi in uffici openspace, sale riunioni e aree relax, mentre all’ultimo piano sono stati previsti gli archivi e le aree impianti. In uno dei tre blocchi è stata inoltre prevista una sopraelevazione parziale, dove sono stati collocati gli edifici dell’alta direzione. 

Il quarto blocco, di dimensioni inferiori a quelli precedenti, è posto sul lato nord-est e separato dal complesso principale tramite un elemento di collegamento vetrato, che occupa anche i primi tre livelli della ex torre di filature dismessa. In questo volume trovano posto le attività legate ai congressi, alla comunicazione e alla formazione con altre sale riunioni e spazi di supporto.

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Figura 2 – Gli uffici openspace.

Le serre

Le serre bioclimatiche hanno permesso di ottenere numerosi vantaggi, riguardanti l’illuminazione naturale, la regolazione microclimatica e le prestazioni energetiche complessive, oltre a rappresentare un contributo significativo per il miglioramento della qualità della vita e del lavoro dei dipendenti.

La loro copertura, costituita da una struttura a falde inclinate tamponata con serramenti in alluminio, è stata attentamente studiata per evitare fenomeni di surriscaldamento e, anzi, migliorare le prestazioni energetiche globali dell’edificio. Infatti la falda posta a nord permette una maggiore illuminazione naturale, senza apporti di calore, dei blocchi ufficio che si affacciano sulla serra stessa, i quali sono dotati di parti apribili per favorire nella stagione estiva il raffrescamento naturale. Sulla falda posta a sud sono invece presenti delle lamelle frangisole orientabili, controllate meccanicamente, tali da favorire l’illuminazione naturale interna e da impedire l’irraggiamento solare diretto e il rispettivo apporto di calore.

Inoltre è presente una tenda a rullo avvolgibile meccanicamente, posta all’intradosso delle falde vetrate, in modo da schermare e regolare la luminosità e l’abbagliamento.

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Figura 3 – Le serre bioclimatiche.

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