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Protocollo Envision: strumento ideale per misurare i 6 obiettivi DNSH

Grazie al protocollo Envision i progettisti hanno a disposizione uno strumento per progettare infrastrutture sostenibili. Sono già molti i progetti che hanno adottato il protocollo ed ottenuto la certificazione.

Nell’articolo l’intervista a Lorenzo Orsenigo, presidente ICMQ, che ci racconta tutti i vantaggi di Envision.


Infrastrutture: misurare e rendicontare i risultati di sostenibilità con Envision

Lo scorso 26 maggio si è svolta a Roma la seconda edizione della Envision Conference, dal titolo "Misurare la sostenibilità delle infrastrutture - La Next Generation EU e il protocollo Envision". L’evento, organizzato da ICMQ, con il patrocinio di AIS, Ance, Diligentia e OICE e arricchito dalla presenza di numerosi relatori in rappresentanza dei prestigiosi partner Envision, è stato l’occasione per fare il punto sulla sostenibilità delle infrastrutture in Italia e non solo.

Al centro del confronto il contributo offerto dal protocollo alla rendicontazione dei risultati di sostenibilità a fronte dell’evoluzione degli indirizzi e delle norme europee e nazionali.

A introdurre e moderare l’evento Lorenzo Orsenigo, Presidente ICMQ S.p.A., organismo di certificazione accreditato negli schemi di sistema di gestione qualità, ambiente ed Emas, ma anche per la sicurezza, per la sostenibilità di prodotto come nel caso dell’Epd, leader nel settore delle costruzioni.

 


Envision Conference 2022: l’intervento di Lorenzo Orsenigo

Orsenigo, nel suo speech ha esordito illustrando i sei obiettivi del principio DNSH:

  1. la mitigazione dei cambiamenti climatici,
  2. l’adattamento ai cambiamenti climatici,
  3. l’uso sostenibile e la protezione delle acque e delle risorse marine,
  4. la transizione verso un’economia circolare,
  5. la prevenzione e la riduzione dell’inquinamento,
  6. la protezione e il ripristino della biodiversità e degli ecosistemi.

Per poi evidenziare il contributo puntuale del protocollo Envisionper misurare lo stato dei sei obiettivi e ottenere una certificazione di sostenibilità che soddisfi anche le richieste dell’UE, con un’integrazione fondamentale: in quanto tiene conto oltre degli aspetti ambientali anche della parte economica e delle ricadute di carattere sociale, soddisfacendo così i tre fattori ESG della sostenibilità.

Per Orsenigo, il fascicolo sul DNSH costituisce uno strumento importante per favorire la diffusione del protocollo in Europa: “Il 2023 sarà l’anno nel quale l’impegno di ICMQ sarà massimo per favorire la diffusione di Envision in altri Paesi oltre l’Italia. Abbiamo iniziato a operare in Spagna insieme a Enel Green Power e in Germania con alcune società di progettazione. Il ruolo di ICMQ all’interno di importanti organismi europei di attestazione sta favorendo l’interesse e l’attenzione su uno strumento che proprio alla luce dell’evoluzione degli indirizzi e della normativa europea può contribuire a misurare i risultati della sostenibilità rispetto ai progetti infrastrutturali che caratterizzeranno i prossimi anni nel continente”.

 


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