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Protezione Civile: nuove strategie di microzonazione e gestione delle risorse

L'analisi dei danni sismici e la microzonazione sono strumenti essenziali per comprendere l'impatto di un terremoto su un territorio e migliorare la resilienza delle aree colpite. Recentemente il Dipartimento della Protezione Civile ha emanato delle disposizioni che mirano a razionalizzare la gestione delle risorse per la riduzione del rischio sismico, garantendo un uso efficace dei fondi disponibili.

L’analisi dei danni e gli studi di microzonazione sismica

L’analisi dei danni alle costruzioni dopo un terremoto è un tassello essenziale per evidenziare differenze significative nei centri abitati: infatti è possibile riscontrare crolli e danni consistenti in località che si trovano a notevole distanza dall'epicentro. Queste osservazioni, unite agli studi geologico-tecnici, sono fondamentali per comprendere la motivazione di un danneggiamento anomalo a distanze crescenti e per mitigare in futuro l'impatto sismico, migliorando la resilienza delle aree colpite.

L’individuazione di zone stabili, di zone stabili suscettibili di amplificazione locale e di zone soggette a instabilità, quali frane, evidenze di faglie in superficie e liquefazioni dinamiche del terreno è l’oggetto degli studi di microzonazione sismica.

Microzonazione sismica

Microzonazione sismica è lo studio dettagliato di un territorio, solitamente a scala comunale o sub-comunale, per individuare zone con caratteristiche geologiche, geomorfologiche e geotecniche omogenee e valutare come queste influenzino la propagazione delle onde sismiche.

  

Nuove disposizioni per la gestione efficace delle risorse

Lo scopo di tali studi è quello di razionalizzare la conoscenza sulle alterazioni che lo scuotimento sismico può subire in superficie, restituendo informazioni utili per il governo del territorio, per la progettazione, per la pianificazione del territorio, per i piani di emergenza e per la ricostruzione post-sisma.

Recentemente il dipartimento della Protezione Civile ha emesso una serie di nuove disposizioni relative alla gestione delle risorse destinate alla riduzione del rischio sismico, ritenendo necessario adottare alcune modifiche per garantire un uso più efficace dei fondi disponibili.


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Tali misure nascono da un attento esame normativo che comprende vari decreti e ordinanze, tra cui:

  • decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267 riguardante l’unione dei comuni e l’esercizio associato di funzioni e servizi;
  • decreto legge 28 aprile 2009, n. 39, istituzione di un fondo per la prevenzione del rischio sismico;
  • ordinanza del capo del dipartimento della Protezione Civile 780/2021 che disciplina l'utilizzo dei fondi disponibili per l'annualità 2019, 2020 e 2021.

 

Proroga di 18 mesi per l'utilizzo dei fondi regionali

In seguito alla nuova ordinanza, Ocdpc n. 1.098 del 9 settembre 2024 - Attuazione dell’articolo 11 del decreto legge 28 aprile 2009 n. 39, convertito con modificazioni dalla legge 24 giugno 2009, n. 77, rifinanziato dalla legge 30 dicembre 2018, n. 145 in corso di pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale, è prevista una proroga di 18 mesi per l'utilizzo delle risorse da parte delle Regioni.

Ciò offre una maggiore flessibilità nella gestione e nell'assegnazione dei fondi, facilitando la continuazione di tutti quei progetti che richiedono ulteriori finanziamenti.

Inoltre, il comma 5 dell'articolo 20 dell'ordinanza n. 978/2023 ha subito modifiche importanti, consentendo l’utilizzo delle economie generate dalla conclusione degli studi e interventi. Queste risorse possono essere reinvestite in altre iniziative in corso, con l'obiettivo di ottimizzare i costi e massimizzare l'efficacia nell'impiego delle risorse disponibili.

Tutte queste nuove disposizioni si inseriscono in un contesto normativo più ampio, progettato per rafforzare la sicurezza in caso di eventi sismici. L’obiettivo è garantire strutture più resilienti e sicuri per la popolazione e queste misure assicurano una gestione responsabile e innovativa delle risorse.

La proroga dei termini e la possibilità di modifica delle modalità di utilizzo dei fondi è fondamentale per migliorare l’efficacia delle azioni per la protezione della popolazione e del patrimonio infrastrutturale.

Tali disposizioni sono estremamente importanti per l'Italia, paese caratterizzato da un significativo rischio sismico.

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