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Protettore d’Europa, Monaco e Santo, cercasi casa causa terremoto e ...

ecco perchè la conservazione ortodossa non conserva il patrimonio storico ma solo le macerie

Arrivano i terremoti, crollano le chiese, il nostro patrimonio di edifici storici, ma si continua a non fare prevenzione. Spesso prevalgono le cure omeopatiche, la commissione scientifica del commissario aveva predisposto un documento per gli interventi di miglioramento importanti, ma il documento è scomparso all'ennesimo cambio di commissario. E nel frattempo il santo protettore d'europa, San Benedetto di Norcia, rimane senza casa e l'Ispra crea i Caschi Verdi per la protezione del patrimonio dell'Unesco, ma senza ingegneri. Ecco le mie riflessioni.

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San Benedetto da Norcia. il simbolo dell'Europa

San Benedetto da Norcia (Norcia, 480 circa – Montecassino, 21 marzo 547) è il santo patrono d’Europa.

San Benedetto, la cui festa si celebra l’11 di luglio, è stato proclamato patrono il 24 ottobre 1964.

San Benedetto è l’uomo che ha dato vita al monachesimo occidentale: nel solco della sua Regola (Ora et labora) fu fondato l'Ordine di San Benedetto e sorsero nel continente europeo centri di preghiera, cultura e ospitalità per i poveri e i pellegrini, di cui molti sono ancora attivi. Sono molti coloro che ritengono che la rete di monasteri benedettini furono la base su cui si è costruito il concetto di Europa. Anche sua sorella è importante: è Santa Scolastica, anche lei fondatrice di un Ordine monastico.

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San Benedetto, terremotato

Il 30 ottobre 2016 è crollata la basilica di San Benedetto a Norcia a causa del terremoto. Quel giorno venne registrata la scossa più forte del terremoto del Centro Italia di quell’anno, di magnitudo momento 6.5, con epicentro tra i comuni di Norcia e Preci, in provincia di Perugia. 

La Basilica sorgeva su quella che secondo la tradizione era la casa natale dei santi Benedetto e Scolastica. Nel giugno del 1966 papa Paolo VI la elevò alla dignità di basilica minore. Dal 2 dicembre 2000 è sede della comunità monastica maschile benedettina Maria Sedes Sapientiæ. 

La Basilica si trovava al centro di Norcia.

Il terremoto ha distrutto il corpo e il campanile, e si sono salvate solo la facciata e l'abside. 

Basilica del Santo: una storia travagliata fatta di terremoti e ricostruzioni

La storia della Basilica di San Benedetto, come quella di tutta la città di Norcia, è stata segnata dagli eventi naturali. 

La chiesa risale al 1200, ma nel corso dei secoli si sono avuti rimaneggiamenti e amplamenti. 

La facciata, il portale e la base del campanile furono edificati nel Trecento, la facciata a capanna fu costruita secondo uno schema largamente diffuso nella regione e il portale a fasci di colonne venne corredato un gruppo scultoreo rappresentante la Madonna col bambino tra due angeli; ai lati della lunetta due edicole con le statue dei santi Benedetto e Scolastica, a rammentare al passante la loro sovranità sulla repubblica nursina. Un rosone, attorniato dai simboli dei quattro evangelisti, sovrastava il portale. Il biancore della facciata era spezzato da marmi policromi intarsiati.

Sulla destra della facciata della chiesa, fin dal 1570, venne aggiunto il cosiddetto Portico delle Misure, edificato dal Comune e dalle autorità ecclesiastiche per creare una sorta di mercato coperto dei cereali. L’interno della chiesa, a croce latina, con un’unica navata, venne impreziosito da affreschi e da tele del ‘600-‘700: tra queste ultime, quella prodotta da Filippo Napoletano nel 1621, pensata per raccontare una storia curiosa della vita di S. Benedetto, con il santo che riceve un fante travestito da re, inviato, al suo posto, da Totila, re dei Goti. Nella cripta, una lapide per ricordare la nascita dei santi gemelli, nel 480 d.c.

Una concezione spesso troppo “letteraria” del restauro

Antonio Borri: "Ricordare quei crolli è importante, perché ci mostrano quello che ci riserva il futuro più o meno prossimo. Certo, la stabilità delle chiese è un tema complesso e difficile, tant’è che moltissime sono collassate facendo talvolta molte vittime. Nel passato però spesso si interveniva, aggiungendo presìdi e rinforzando efficacemente le strutture, anche tenendo bene in conto le esperienze di danneggiamenti già occorsi. Negli ultimi anni, invece, si deve registrare una concezione spesso troppo “letteraria” del restauro, accompagnata da una visione ideologica della conservazione, che ci ha allontanato dalla concretezza e dalle esigenze strutturali instaurando la politica del NON intervento, o dell’intervento minimo strutturalmente insufficiente."

Il terremoto del 1703 distrusse la parte superiore del campanile, che fu ricostruita in dimensioni più modeste. In seguito al terremoto del 1859, la facciata venne sottoposta ad un intervento di restauro nella parte superiore. Il sisma del 1997 danneggiò la struttura portante, che fu sottoposta a restauro e riaperta in occasione del Giubileo del 2000. In quel progetto sembra, sottolineo sembra perché non abbiamo informazioni certe, ci dovessero inserite delle catene, ma la soprintendenza non volle perché non avrebbero trasformato e non conservato. Ripeto, è un si dice, ma non sappiamo nulla dell'indagine della procura successiva al crollo. Va avanti ? ci sono degli indagati ? non sappiano nulla

Le scosse tra il 24 agosto e il 30 ottobre 2016 hanno comportato il crollo quasi totale della struttura. La facciata si è salvata perché era stata oggetto di un importante intervento di consolidamento con iniezioni a base di malta cementizia e non solo.

Ricostruzione post sisma basilica di San Benedetto di Norcia: nella commissione nessun ingegnere

Ricostruzione post sisma della Basilica di San Benedetto di Norcia, Borri: l’ “ingegnerofobia” del MiBACT

Commissione Norcia e ricostruzione della basilica - Della Torre: «la questione sicurezza è fuori discussione»

Terremoto: crollati gli edifici storici religiosi, hanno retto le case

A Norcia non è crollata solo la Basilica di San Benedetto.

Crollata anche la chiesa Santa Maria Argentea, che all'interno conservava altre preziose opere d'arte. Gravi le lesioni alla chiesa di sant'Antonio, nel centro storico, custode di affreschi importanti che testimoniano episodi della vita del Santo e di Santa Scolastica, sventrata la chiesa della Madonna Bianca ad Ancarano, nel comune di Norcia. Crollata anche la chiesa di San Francesco sempre a Norcia. Una bellissima testimonianza di arte gotica della Valnerina, con affreschi risalenti al XV e XVI secolo.

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Conoscenza – prevenzione – sicurezza. Qualche ulteriore riflessione di Antonio Borri

Chiesa di San Salvatore a Campi di Norcia: Prime analisi del crollo definitivo della facciata a seguito del sisma del 27.10.2016 

La chiesa di San Filippo (Madonna dell'Addolorata) ha subito le terribili conseguenze del sisma, danneggiata anche Sant'Agostino. Transennata la chiesa di Santa Rita a Cascia. 

Come fa osservare Massimo Mariani nei suoi incontri con i Professionisti di tutta Italia "hanno retto gli edifici residenziali. Quindi il terremoto si può affrontare. Quanto riportato nel regolamento di Luigi Poletti nel 1860 aiuta. Gli interventi di miglioramento funzionano. Occorre applicarli". E agli edifici vincoli evidentemente non si applicano, prchè sono gli unici a crollare.

Non ci preoccupiamo della prevenzione, conserviamo solo le macerie

E’ ormai la storia di tutti i terremoti. Sono gli edifici vincolati quelli a subire i maggiori danni. La Cattedrale di Modena, la Basilica di Collemaggio, la Basilica di Assisi, la Basilica di Norcia … e questo accade perché nelle soprintendenza prevale – quasi sempre – il principio della salvaguardia a ogni costo della Conservazione e si intende ogni intervento di miglioramento sismico come una trasformazione. Così alla fine, al termine di ogni terremoto la priorità è la Conservazione delle Macerie. 

Se molti edifici storici di importanza culturale infinita non fossero quello che sono dovrebbero riportare il cartello edificio pericolante.

Il Mibact continua ad assumere figure professionali che tra le caratteristiche che devono possedere di è quella di non possedere una laurea in ingegneria. Basta guardare tutti gli ultimi concorsi. Pochi quelli che protestano, perché poi sono messi all’indice.

“Conservare“ è l’opposto di “non fare per non alterare il bene“. 

Massimo Mariani: "«Conservare» vuol dire «intervenire» con una prevenzione, equilibrata, non alterante, colta. La rinuncia ha portato e continuerà a portare, come è sempre stato, alla «ruderizzazione» del nostro patrimonio monumentale che, terremoto dopo terremoto, accumula «memoria del danno», «delle deformazioni subìte». Ormai abbiamo chiaro che terremoto dopo terremoto le strutture murarie sono alterate nel proprio intimo, perdono identità fisica. Tutti noi che abbiamo la fortuna di operare in questo àmbito dottrinale dobbiamo cercare di convergere verso una cultura comune e di ricorrere a metodi e a tecniche che rivitalizzino le strutture e, al contempo, rispettino il bene da riconsegnare al futuro così come l’abbiamo ricevuto."

Perchè torno a parlarne ?, perché sono nati i caschi verdi

“Arrivano i 'caschi verdi'. Costa: Siamo i primi al mondo"

“Il Ministro dell’Ambiente Sergio Costa ha incontrato ieri, presso la sede del Ministero, i ‘Caschi verdi per l’Unesco’, task force ambientale frutto di un protocollo di collaborazione sottoscritto con l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA). Si tratta di un gruppo di 22 esperti tra geologi, biologi, architetti, fisici, che fornirà supporto nelle aree protette e nei territori italiani riconosciuti in ambito internazionale, con l’obiettivo di garantire salvaguardia e valorizzazione dei siti Unesco.”

Mi sono riletto più volte il comunicato … esperti tra geologi, biologi, architetti, fisici … non manca una figura professionale, quella che con le sue competenze dovrebbe forse, dico forse, più di altri la capacità di salvaguardare la sicurezza di queste opere: sicurezza strutturale, in particolare in ambito sismico, sicurezza idraulica, sicurezza geotecnica … eppure tra questi caschi verdi non ci sono ingegneri. Forse verranno chiamati in futuro, ma ora non sono neppure citati.

Rettifica (AD): in una intervista di ADN KRONOS il direttore dell'Istituto parla anche del coinvolgimento di Ingegneri. Non sono quindi nel comunicato ufficiale, ma dovrebbero essere stati coinvolti.

E quando ho letto questa notizia ho pensato a quei politici che ci dicono essere più europeisti e meno nazionalisti, e poi ogni giorno dimenticano l’esperienza della casa crollata del nostro santo patrono europeo. Poi penso al Ponte Morandi, e a un Paese che si è posto il problema del ponte solo dopo il suo crollo. Poi penso al Sisma Bonus, la tela d’Arianna di chi pensa più ai manifesti, che di giorno introduce cessione del credito, sconto in fattura, … e di notte poi limita i passaggi, elimina lo sconto, … tanto bla bla, meno sostanza ...

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Il terremoto: il cretto che segna nostra vita

L’ingegneria può fare molto per la sicurezza di questo Paese. Basta coinvolgerla. Sul serio.