Project Manager: i nuovi standard normativi che disciplinano la certificazione professionale
Con la pubblicazione della nuova norma UNI 11648:2022 “Attività professionali non regolamentate – Project Manager – Requisiti di conoscenza, abilità, autonomia e responsabilità”, il Project Manager assume un ruolo ancora più centrale nella gestione delle pratiche di progetto.
Project Manager: compiti, conoscenze e abilità secondo normativa aggiornata
Il processo di aggiornamento della normativa disciplinante la certificazione professionale dei Project Manager, iniziato con la revisione della ISO 21500:2021 e con la nascita della ISO 21502:2021, si chiude finalmente con la pubblicazione della UNI 11648:2022 “Attività professionali non regolamentate – Project Manager – Requisiti di conoscenza, abilità, autonomia e responsabilità”, che va a sostituire l’ormai celebre UNI 11648:20016.
La nuova norma, andando a raccogliere direttamente i compiti, le conoscenze e le abilità del Project Manager, declinati dalle ISO 21500:2021 e 21502:2021, propone una serie di miglioramenti basati sugli sviluppi più recenti della disciplina del project management, apportando diverse e sostanziali modifiche rispetto alla precedente versione del 2016.
L’opinione di Luigi Gaggeri, Componente del gruppo di lavoro UNI per il Project Management, Presidente del settore tecnologico di AICQ Nazionale per la pubblica amministrazione, Presidente della commissione Project Management dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Milano:
“Con la pubblicazione della norma UNI 11648, e le recenti edizioni delle norme UNI ISO 21500 rispettivamente “Gestione dei progetti, dei programmi e del portfolio - Contesto e concetti” del luglio 2021 e della UNI ISO 21502 del maggio 2021 “Gestione dei progetti, dei programmi e del portfolio - Guida alla gestione dei progetti”, si completa il compendio normativo di Project Management, che va ben oltre i limiti presenti nella UNI ISO 21500 del 2013, grazie ad una focalizzazione presente nelle succitate nuove norme, rappresentativa di un approccio innovativo che pone l’accento sulle “pratiche” e non sui “processi”.
"Il concetto a base delle nuove norme è infatti più ampio degli stereotipati processi, lasciando così, a tutti gli attori del progetto, l’organizzazione sponsor, lo sponsor, il Project Manager e il work package leader, specifiche responsabilità e relative declinazioni di compiti. La norma, di evidente alto profilo, appare, secondo molti, di non immediata intuizione; tuttavia, essa ha l’interessante caratteristica di accompagnare il lettore dall’inizio del concepimento del progetto (attività pre-progetto), sino alla gestione delle eventuali pendenze, presenti in occasione della chiusura del progetto (attività post-progetto). Proprio per la non facile comprensione, la norma, in sede didattica, deve essere accompagnata da schemi esemplificativi, così come previsto nello specifico corso di ICMQ sulle nuove norme di Project Management”.
Ecco allora che il Project Manager assume un ruolo ancora più centrale nella gestione delle pratiche di progetto attraverso una profonda attività di tailoring (sulla base di ben 63 pratiche elementari). In tale contesto diventano ancora più centrali gli stakeholder, oggetto di specifiche pratiche di engagement e di comunicazione per tutta la durata del progetto, con particolare focus sulle fasi di chiusura e consegna della commessa. Il Project Manager deve quindi possedere elevate competenze di risk management, una skill ormai fondamentale e richiesta ad ogni livello organizzativo e progettuale.
Questi aggiornamenti si riflettono chiaramente anche sull’iter di certificazione, per la prima volta disciplinato da una Circolare Tecnica di Accredia pubblicata il 17 febbraio 2023. Le novità coinvolgono in primo luogo i requisiti di ammissione: pur mantenendo invariati i requisiti di apprendimento informale basati sull’esperienza lavorativa del candidato, la UNI 11648:2022 introduce come requisito di apprendimento non formale la frequentazione di un corso di almeno 35h in materia di project management.
Anche i metodi di valutazione e di svolgimento degli esami presentano delle modifiche così come riportato nel prospetto seguente:
Appare dunque chiaro come questa revisione sia volta anche ad un’ulteriore selezione del profilo di certificazione del Project Manager, in risposta ad un mercato che richiede sempre più garanzie per questa figura professionale di primaria importanza; pensiamo ad esempio all’ormai imminente nuovo Codice Appalti, che andrà a rinominare il RUP quale Responsabile Unico del Progetto, a riprova delle maggiori competenze di project management richieste.
ICMQ, ormai punto di riferimento per la figura professionale dei Project Manager è già al lavoro sulla transizione dello schema di certificazione, così da offrire, come consuetudine, un servizio in linea con i più alti standard qualitativi richiesti dal mercato e dai nostri clienti.
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