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Progetto Urbanscope, per conoscere Milano attraverso i Big data

Urbanscope è una piattaforma che utilizza tecnologie d’avanguardia per osservare e interpretare le tracce digitali rilasciate ogni momento nella città di Milano. Mediante l’analisi macroscopica delle informazioni diffuse attraverso telefoni cellulari e social network, il progetto coordinato dal Politecnico di Milano si propone di accrescere la conoscenza sulle dinamiche della città e sulle sue trasformazioni, per migliorare i processi decisionali.

Urbanscope è una piattaforma che utilizza tecnologie d’avanguardia per osservare e interpretare le tracce digitali rilasciate ogni momento nella città di Milano. Mediante l’analisi macroscopica delle informazioni diffuse attraverso telefoni cellulari e social network, il progetto coordinato dal Politecnico di Milano si propone di accrescere la conoscenza sulle dinamiche della città e sulle sue trasformazioni, per migliorare i processi decisionali.
 
Al fianco degli edifici, delle strade e delle infrastrutture che la compongono, ogni città ha una propria “identità digitale” rappresentata dalle centinaia di migliaia di dati che i cittadini rilasciano ogni istante attraverso telefoni cellulari, tablet o computer. Una mole di informazioni immensa, che può contribuire in maniera determinante a definire le dinamiche, le trasformazioni e le difficoltà di un ambiente metropolitano e dei suoi cittadini.

Il progetto Urbanscope – da poco avviato a Milano – si propone di raccogliere e analizzare in tempo reale le tracce digitali rilasciate dai cittadini attraverso una piattaforma digitale altamente tecnologica, per fornire una visione globale della città in tempo reale. Al progetto prende parte un gruppo di ricerca interdisciplinare formato da docenti e ricercatori del Dipartimento di Elettronica, Informazione e Bioingegneria (DEIB), del Dipartimento di Design, del Dipartimento di Ingegneria Gestionale e del Dipartimento di Matematica del Politecnico di Milano.

“Urbanscope raccoglie la sfida di affrontare la complessità delle nostre città attraverso il monitoraggio, l’integrazione e l’analisi di dati provenienti da multiple sorgenti” spiega Marco Brambilla, docente di Ingegneria del Software al Dipartimento di Elettronica, Informazione e Bioingegneria. “Ciò è reso possibile oggi grazie a tecniche di integrazione e analisi di grandi quantità di dati (big data), che provengono da flussi continui (stream) di informazione”.

Il cuore di Urbanscope è rappresentato da un motore che monitora e integra dati eterogenei effettuando estrazioni ed aggiornamenti continui, interrogando in modo massiccio una serie di servizi web. Tali dati sono poi resi disponibili su database moderni per l’analisi e l’estrazione di informazioni aggregate. “L’integrazione di grandi insiemi di dati eterogenei e l’estensione delle possibilità di accesso e fruizione ad utenti non necessariamente esperti – due obiettivi chiave di Urbanscope - richiedono la progettazione di interfacce in grado allo stesso tempo di preservare la complessità del fenomeno osservato, trasferire rapidamente informazioni significative, motivare e guidare l’utente nella esplorazione del dato” afferma Paolo Ciuccarelli, docente di Design della Comunicazione al Dipartimento di Design del Politecnico di Milano.
L’analisi delle chiamate telefoniche da cellulare effettuate dai cittadini milanesi, ad esempio, ha portato a osservare che le chiamate estere sono rivolte principalmente ai Paesi dell’Unione Europea, mentre le chiamate intercontinentali verso Russia e Cina sono più numerose di quelle da e per gli Stati Uniti. Esplorando le migliaia di tweet scambiati ogni giorno a Milano e la lingua in cui sono scritti, è emersa invece una triplice natura di Milano, in cui i “cinguettii” possono essere rivolti ai propri cittadini in lingua italiana, al resto del mondo in lingua inglese, oppure alle nuove comunità cittadine o a quelle di origine in lingua originale.

“Il progetto Urbanscope rappresenta una sperimentazione – spiega Michela Arnaboldi, Docente di Accounting Finance and Control al Dipartimento di Ingegneria Gestionale – per raccogliere una sfida comune a molti decisori: come analizzare e rendere fruibili dati di natura diversa (digitali e tradizionali) per affrontare un contesto sempre più veloce e complesso. Siamo circondati da dati, ma abbiamo bisogno di processi che sistematizzino, e di strumenti che li visualizzino in modo nuovo, rendendoli disponibili in tempo utile ad agire”, conclude la docente.
 
Fonte: Politecnico di Milano