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Progetto Dhomo: la sfida del costruire per migliorare la qualità dell'abitare

Non c’è evoluzione senza ostacoli, non esiste sviluppo che non contempli difficoltà da superare: sono le grandi sfide a marcare crescita e progresso, e in edilizia è così da sempre. Se da una parte c’è chi ancora concorre all’eterna gara per il palazzo più alto, lussuoso o dalla planimetria più ambiziosa, oggi la vera sfida per progettisti e costruttori è rappresentata dalla qualità dell’abitare.

Progetto Dhomo, dunque, nasce e affonda le sue radici da un’esigenza di un gruppo di aziende che non solo ha deciso di evolvere e cambiare il proprio approccio, ma portare concretamente sul mercato soluzioni nuove, concrete e scientifiche.

 

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Il mondo delle costruzioni sta spostando l’accento sul tema del comfort abitativo, ma come misurarlo scientificamente? E come definire dei parametri replicabili in progetti veramente sostenibili e garanti del benessere? Il mercato edilizio parla ed agisce ancora troppo poco di come soluzioni architettoniche, costruttive e di design possano realmente influenzare non solo il nostro stato di salute, ma anche la nostra reale percezione di benessere. Dhomo, dunque, si pone come obiettivo quello di rispondere a queste domande conducendo una ricerca su aspetti finora poco analizzati, nell’ottica di poter condividere l’esperienza con gli attori del processo.

 

Misurare e definire parametri per il comfort abitativo: gli obiettivi del progetto Dhomo

La ricerca sul comfort abitativo trova sperimentazione concreta nel progetto Dhomo, un cantiere-laboratorio a scala reale costituito da sei edifici, denominati A, B, C, D, E ed F, realizzati con tecniche costruttive diverse. Prima di addentrarsi nelle specifiche del progetto è bene riportare una definizione di comfort abitativo:

ll comfort abitativo è una condizione psicofisica in cui un individuo esprime soddisfazione nei confronti del microclima.

Scopo del progetto è quello di individuare le soluzioni che meglio rispondono alle esigenze di comfort degli abitanti moderni e di tracciare delle linee guida sulla buona progettazione e costruzione degli edificati per essere in grado di fornire soluzioni di qualità. Questa è la voce di una nuova edilizia che desidera andare oltre i rigidi protocolli per l’efficienza energetica degli edifici mettendo al centro l’uomo e il suo desiderio di stare bene, di abitare bene.

 

3 aspetti fondamentali del progetto Dhomo

Ci sono tre aspetti fondamentali del progetto che lo rendono un unicum nel panorama della ricerca:

  1. la realizzazione di edifici reali e preposti all’abitazione, in contrapposizione ai classici moduli-studio usati per esperienze simili, che permetterà di analizzare il comportamento di materiali e impianti in un ambiente reale e complesso, perfettamente aderente alle condizioni d’esercizio comuni ad ogni fabbricato;
  2. la perfetta confrontabilità degli edifici oggetto di studio: si tratta infatti di edifici confrontabili per forma, dimensione, superficie ed esposizione, così da eliminare il maggior numero di variabili e raccogliere dati il più certi e paragonabili possibile, per effettuare un’analisi accurata e trarre conclusioni scientificamente spendibili;
  3. l’approccio globale al comfort, in tutti i suoi aspetti, soggettivi ed oggettivi: è importante prendere coscienza della diversa natura dei parametri da monitorare: da una parte ci sono infatti parametri fisiologici, riconducibili a quattro aree principali che sono l’aspetto termoigrometrico, visivo, acustico e della qualità dell’aria, dall’altra ci sono parametri legati ad un aspetto qualitativo, come ad esempio la vista verso l’esterno.

 

Il progetto è quindi partito da un’attenta ricerca e progettazione nei minimi dettagli, sia per portare gli edifici ad elevate prestazioni energetiche, sia per garantire la confrontabilità degli edifici e quindi la bontà del progetto. Molto importante lo studio delle stratigrafie murarie e dei solai, le quali sono state realizzate per avere lo stesso spessore e la stessa trasmittanza seppur realizzate con materiali diversi. Questo permetterà di analizzare l’influenza che hanno altri parametri, come smorzamento e sfasamento del flusso termico o la capacità termica areica interna, potendo essere sicuri che i risultati non dipendano dalla trasmittanza dell’elemento.

 

Soluzioni e tecnologie costruttive applicate agli edifici

Gli edifici A e C sono realizzati con struttura intelaiata in legno, mentre B e D con struttura in calcestruzzo armato e tamponamenti in laterizio; questi quattro fabbricati, come accennato, hanno identica esposizione solare, superficie, volume e forma così da essere confrontabili tra loro. I loro aspetti differenti che verranno messi a confronto per analizzarne i comportamenti riguardano le finiture interne, gli impianti e le scelte relative alla domotica.

 

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Accanto ai quattro edifici sorgono anche E ed F, orientati diversamente e perciò non perfettamente confrontabili con gli altri.   
L’edificio E sarà realizzato in calcestruzzo con calce idraulica naturale a vista, sia in interno che in esterno, trovando il materiale isolante compreso tra i due parametri murari. L’edificio F, invece, sarà realizzato con uno strato monolitico di mattoni in laterizio, sorretto da una struttura con telaio in calcestruzzo, semplicemente intonacato in interno ed esterno. Questa configurazione ci permetterà di studiare il livello di comfort e le prestazioni raggiungibili senza cappotto esterno.

 

Qual è la soluzione più vantaggiosa?

Entrando nel merito della ricerca, quattro sono i principali aspetti che preme analizzare e confrontare per ottenere una risposta su quali pro e contro presenti ciascuna soluzione, in quali situazioni possa essere applicata e come essa influisca nei confronti del comfort ambientale interno:

  • scelta della finitura interna: pesante (intonaco) o leggera (cartongesso)
  • tipologia di ventilazione: naturale o meccanica
  • tipologia impianto di riscaldamento: radiante o convettivo
  • livello di controllo su luci e oscuranti: da domotico a manuale

Si ritiene di secondaria importanza il confronto del sistema costruttivo strutturale (legno o calcestruzzo e laterizio), in quanto non è scopo del progetto indicare il migliore tra i due ma dimostrare come entrambe le tecnologie siano in grado di portare ad elevatissimi livelli di comfort con i dovuti accorgimenti e che le differenze che ciascuna evidenzia sono anche da considerare in funzione alla locazione e all’uso del fabbricato.

Il progetto impiantistico vede la presenza di più impianti concorrenti, radianti e convettivi, così da poter eseguire una serie di paragoni tra il funzionamento delle due tecnologie, analizzare il livello di comfort interno ottenuto ed i consumi necessari a mantenerlo.

 

Il sistema di monitoraggio del progetto Dhomo

Per essere in grado di tradurre queste aspettative teoriche in dati concreti è stato messo in opera un complesso sistema di monitoraggio degli edifici, costituito sostanzialmente da 5 diverse tipologie di sonde:

  • sonde ambientali puntuali: precise, disposte al centro della stanza interessata e in grado di analizzare specifici dati come Temperatura Operante, PMV (predicted mean vote) e PPD (percentage people dissatisfied), utilizzati nella definizione di alcuni modelli di comfort;
  • sonde ambientali capillari: meno precise, non ottimamente posizionate ma presenti in ciascun ambiente e in grado di fornire differenti e grandi set di dati, che spaziano su tutti i campi interessati;
  • sonde interstiziali: apposite sonde progettate per Dhomo, in grado di essere posate durante la realizzazione delle chiusure orizzontali e verticali, che restituiscono la misura di temperatura e umidità all’interno della stratigrafia muraria, permettendoci di gettare uno sguardo su un aspetto degli edifici che solitamente sfugge;
  • sensori e parametri impiantistici: in grado di fornire una completa visuale del funzionamento degli impianti;
  • sensori meteo esterni: apparecchiature per il rilevamento del meteo esterno necessarie a contestualizzare i dati ambientali interni raccolti ed analizzati.
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Questo complesso sistema di sensoristica è cablato lungo l’edificio e fino ad un ponte radio posto esternamente che invia i dati al server di Covi Costruzioni dove questi sono immagazzinati e resi accessibili tramite un’interfaccia online che permette ai ricercatori di Dhomo e dell’Università di Trento, nonché ai partner del progetto, di accedere ai dati ed analizzarli. I dati acquisiti sono circa 4000 variabili con un intervallo di 15 minuti.   

Oltre al monitoraggio degli edifici in costruzione, verrà realizzato in parallelo un modello dinamico, con il software TRNSYS, dall’Università di Trento, che permetterà di fare simulazioni dinamiche sul comportamento degli edifici in altre condizioni. La possibilità di tarare questo modello tramite i dati acquisiti dagli edifici reali garantirà che i risultati dati dal modello siano il più possibile aderenti alla realtà.

 

Un'analisi accurata che richiederà due anni di tempo

Il monitoraggio si svolgerà in due fasi: nella prima fase l’edificio verrà analizzato per un anno “a vuoto”, dunque non abitato, per permettere di studiare in maniera indisturbata i comportamenti dell’involucro, delle finiture e degli impianti; successivamente si effettuerà un anno “abitato”, dunque in condizioni reali, vissuti in autonomia dalle famiglie a cui sono destinati.

Se durante il primo anno si analizzeranno solamente i dati numerici rilevati dalle sonde e si produrrà un report scientifico di quanto succede, nell’arco del secondo anno di monitoraggio si sottoporranno gli utenti a dei questionari di gradimento che permetteranno di coprire anche la parte soggettiva-percettiva del comfort. I dati delle sonde saranno comunque sempre analizzati, proprio per individuare la differenza tra simulazioni controllate e l’attività umana reale.

Attraverso questo complesso incrocio di dati si arriverà a stabilire un vero e proprio indice olistico integrato, ovvero una sorta di unità di misura con la quale misurare il comfort abitativo. L’idea è proprio quella di redigere delle linee guida su come costruire edifici ai fini del comfort, un manuale di supporto alla progettazione e ai costruttori per costruire edifici confortevoli e sostenibili.

 

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