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Progetto "Cambio": Milano realizzerà 800km di piste super-ciclabili

800 km di super piste ciclabili, con un investimento di circa 300 mln di euro che permetterà all'80% della popolazione milanese di avere questa infrastruttura nel raggio di 1 km. I dettagli del Biciplan Cambio nell'intervista alla Consigliera della Città Metropolitana di Milano Beatrice Luigia Elena Uguccioni.

Obiettivo: in bici il 20% del totale degli spostamenti entro il 2035

La Città Metropolitana di Milano punta forte sulla mobilità lenta, attraverso il Biciplan Cambio, che prevede la realizzazione di oltre 800 km di super piste ciclabili in sede propria, separate sia dai pedoni che dalle automobili, larghe 4 metri, dove possibile, per permettere l'uso a tutte le utenze secondo le proprie velocità. L'estate scorsa sono stati inaugurati i primi km. Il nostro Editore e Direttore Andrea Dari ne ha parlato in questa intervista con la Consigliera Delegata a Mobilità e Infrastrutture della Città Metropolitana di Milano Beatrice Luigia Elena Uguccioni.

Andrea Dari:

Consigliera, l’ex ministro Giovannini aveva fortemente creduto sul tema della mobilità lenta lanciando un piano per la realizzazione delle Ciclabili. Ci sembra che la Città Metropolitana di Milano abbia fatto suo questo piano, forse giocando anche di anticipo. Può dirci qualcosa di più su Biciplan Cambio?

Beatrice Uguccioni:

Il Biciplan "Cambio" nasce con l'obiettivo di Cambiare il modo in cui le persone si spostano quotidianamente nel territorio della Città metropolitana di Milano. Aumentare la quota di spostamenti che vengono fatti in bicicletta può trasformare positivamente non solo il settore dei trasporti ma l’intera società e l'economia che ruota intorno al capoluogo milanese.

Vogliamo raggiungere entro il 2035 una ripartizione modale in bicicletta pari al 20% del totale degli spostamenti e al 10% per gli spostamenti inter-comunali, per rendere la bicicletta la scelta di mobilità più veloce, sicura, divertente e attrattiva. Una scelta sostenibile per ogni persona e per tutti gli spostamenti quotidiani, anche inter-comunali. Il Biciplan punta, inoltre, a raggiungere importanti cambiamenti secondo diversi aspetti: ridurre le emissioni di sostanze inquinanti, il numero degli incidenti stradali e la loro gravità, stimolare la creazione di posti di lavoro nel settore della sostenibilità, e diminuire in maniera consistente i livelli di inattività fisica e di sedentarietà, che sono responsabili in Italia del 15% di tutte le morti e hanno costi sociali associati stimati in oltre 12 miliardi di euro all’anno.

Andrea Dari:

Quali sono i numeri di Biciplan: investimenti, lunghezza, territori, piano di sviluppo?

Beatrice Uguccioni:

Puntiamo alla costruzione di quasi 800 chilometri di piste super-ciclabili suddivise in 16 radiali, 4 circolari nei comuni di prima e seconda cintura, e 4 greenways che formano una quinta circolare che lambisce i parchi regionali del territorio metropolitano. Il progetto prevede principalmente la realizzazione di infrastrutture per permettere alle cittadine e ai cittadini di compiere una scelta di cambiamento in sicurezza: piste ciclabili in sede propria, separate sia dai pedoni che dalle automobili, larghe 4 metri, dove possibile, per permettere l'uso a tutte le utenze secondo le proprie velocità (bici muscolari ed e-bike), con pavimentazione drenante di colore rosso per essere identificabile, con segnaletica appropriata e riconoscibile e sempre illuminate con impianti di tipo adattivo, che aumentano la loro intensità al passaggio dell'utente.

Prevediamo di fare investimenti importanti stimati in 300milioni di euro, che coinvolgono tutti 133 comuni che compongono la Città Metropolitana; quando l'infrastruttura verrà ultimata l'80% della popolazione metropolitana nel raggio di 1 km sarà raggiunta dalla rete principale di CAMBIO

L'estate scorsa è stata inaugurata la prima parte della linea 6 dal confine con il Comune di Milano all'Idroscalo (4 chilometri). Abbiamo le risorse per la realizzazione delle linee 2 che passa per Bresso, Cinisello Balsamo e Sesto San Giovanni; 5 (che passa per Segrate, Pioltello, Cernusco sul Naviglio, Vignate, Melzo, Pozzulo Martesana e Cassano d’Adda,); 7 (che passa da Peschiera Borromeo, Pantigliate, Mediglia, Paullo e Colturano); 12 (che passa da Cesano Boscone, Cusago, Cisliano, Albairate e Abbiategrasso); 15 (che passa da Pero, Rho, Pogliano Milanese, Lainate, Nerviano, Parabiago, Canegrate, San Vittore Olona e Legnano) per uno stanziamento di 60 milioni circa.

Abbiamo finanziato la progettazione della Linea 8 (da San Donato a San Zenone al Lambro) e abbiamo ricevuto un interessamento di un privato per la realizzazione della circolare 3 transitante per tutti i comuni della prima cintura intorno a Milano. Inoltre parte della rete esistente verrà messa a sistema, attraverso la riqualifica dei tracciati per cui lavoriamo in sinergia con i Comuni al fine di convogliare le risorse sugli assi di maggior interesse.

Andrea Dari:

Non tutti i cittadini hanno reagito bene alla creazione delle ciclabili, qualcuno evidenziando il conseguente restringimento delle carreggiate per auto. Perchè è stato importante prendere questa decisione post pandemica, che risultati vi aspettate porti, e in che modo sarà possibile fare cambiare opinione a queste persone?

Beatrice Uguccioni:

Le reazioni a cui fa riferimento di solito riguardano le piste ciclabili realizzate all'interno dei perimetri comunali, invece il progetto Cambio si sviluppa prevalentemente in aree extraurbane. Nonostante siano previsti restringimenti di carreggiata, questi non toglieranno spazio di percorrenza stradale: lasceremo sempre spazio sufficiente per il transito dei mezzi del trasporto pubblico, sistemeremo le fermate dei mezzi del TPL a protezione degli utilizzatori, creando i percorsi pedonali oggi mancanti; in alcuni punti verrà tolta la sosta abusiva delle auto, pericolosa per la circolazione.

Andrea Dari:

Nelle sfide o si vince insieme o si perde da soli. Io l'ho scritto più volte, per poter rendere attuabile un cambiamento sulla mobilità occorre anche un impegno dei privati. In alcuni paesi le aziende hanno realizzato i parcheggi protetti, gli spogliatoi con docce, i premi per chi usa messi ecologici. Su Milano avete previsto un piano collaborativo con i privati?

Beatrice Uguccioni:

Con le amministrazioni locali stiamo ragionando sulle velostazioni. Molti Comuni hanno già realizzato parcheggi protetti alle stazioni ferroviarie e la rete di Cambio passa sempre da questi punti per avvicinare al servizio pubblico su ferro i cittadini che non hanno la stazione vicino alla loro residenza o presso la sede di lavoro. La creazione di sinergie con i soggetti privati sarà uno degli aspetti su cui lavoreremo durante la realizzazione delle infrastrutture.

Andrea Dari:

La cronaca ci racconta purtroppo di incidenti tra mezzi e biciclette, come l’ultimo con l’auto betoniera in città. Ritiene che sarebbe utile rivedere anche il codice della strada per aiutare l’evoluzione della mobilità lenta?

Beatrice Uguccioni:

Il codice ha avuto recenti cambiamenti che si stanno applicando ora, a cominciare dalla disciplina della circolazione di tutti i mezzi di micromobilità (monopattini e altri mezzi monoruota che possono andare sulle piste ciclabili). Forse è presto per tirare delle conclusioni.
Il comune di Milano sta raccogliendo numerosi dati, tra cui il numero dei ciclisti in città e i relativi incidenti.

Risulterebbe che il numero di incidenti sia rimasto invariato a fronte di un più che raddoppio, in alcuni casi triplicato, uso della bicicletta e pertanto i numeri dicono che la realizzazione di piste e anche solo corsie dedicate ha migliorato la situazione generale. Ciò che non è cambiato sono le abitudini degli automobilisti: nel momento in cui capiranno che ci sono i ciclisti saranno maggiormente in grado di rispettare gli spazi per i ciclisti, causa appunta degli incidenti mortali...ci vorrà un po' più di tempo... forse più che cambiare il codice in questo momento bisognerebbe intervenire con controlli finalizzati.

Andrea Dari:

State monitorando l’andamento dell’uso della bicicletta per la mobilità? che risultati vi aspettate?

Beatrice Uguccioni:

Adesso stiamo lavorando per realizzare le infrastrutture. Abbiamo iniziato a fare dei conteggi spot per capire se le piste ciclabili vengono utilizzate da pedoni e ciclisti e in che proporzione. Per ora non abbiamo numeri significativi che ci permettano di fare delle adeguate valutazioni.
Tuttavia nelle poche indagini effettuate sta emergendo un uso crescente della bicicletta e ci aspettiamo che nel momento in cui le piste si configureranno come una rete continua e connessa, l'uso della bicicletta vedrà un ulteriore incremento.

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