Progettisti più aggiornati per realizzare PAVIMENTI POST-TESI

Intervista all'ingegner Pierpaolo Cicchiello dell'Ordine degli Ingegneri di Monza e Brianza

Effettivamente anche per gli addetti ai lavori l’utilizzo della tecnologia della post –tensione nella realizzazione di pavimentazioni continue risulta essere ancora troppo poco applicata.
Troppo poco per i vantaggi che essa può dare e che non tutti conoscono con esattezza. Questa tecnologia infatti consente di risolvere positivamente quelli che sono i problemi costruttivi tradizionali di ogni pavimentazione, garantendo l’eliminazione dei giunti, l’assenza di fessure da ritiro, l’eliminazione dei fenomeni di imbarcamento, l’annullamento dei dislivelli tra i bordi delle piastre, l’elevata planarità ed il raccordo tra le piastre. A questi vantaggi possiamo aggiungere la riduzione degli spessori, il sicuro abbattimento dei costi di manutenzione, il superiore confort di utilizzo ed il migliore effetto estetico dell’opera.

Sull’argomento si è tenuto lo scorso febbraio un convegno organizzato dall’Istituto Italiano del Calcestruzzo e dedicato al primo pavimento post-teso in Italia, durante il quale INGENIO ha intervistato l'ingegner Pierpaolo Cicchiello dell'Ordine degli Ingegneri di Monza e Brianza a cui ha rivolto alcune domande per comprendere meglio il ruolo del progettista nella progettazione di queste pavimentazioni.

Basta una conoscenza degli elementi di calcolo o è necessaria una conoscenza più approfondita?
“La conoscenza necessaria per operare in questo ambito mette in campo la necessità per il progettista di stare al passo coi tempi che in questo caso, oltre alla conoscenza degli elementi di calcolo, corrisponde con una conoscenza della tecnologia costruttiva e dell’intera filiera produttiva, che inizia con la concezione del sistema e vede la sua esplicazione pratica in cantiere”.

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