Progettazione impiantistica con il BIM: l’esperienza di ESA Engineering Srl nei progetti complessi
Il BIM applicato alla progettazione impiantistica MEP consente maggiore controllo, riduzione degli errori in cantiere e coordinamento tra team multidisciplinari. L’ing. Tommaso Lorenzi (BIM Manager MEP Dept. di ESA Engineering Srl) evidenzia l’importanza di interoperabilità, gestione modifiche architettoniche, librerie standardizzate e formazione per una progettazione efficiente e sostenibile.
Come il BIM ha rivoluzionato la progettazione impiantistica nei progetti complessi
In questa intervista della redazione di Ingenio, l’Ing. Tommaso Lorenzi, BIM Manager MEP Dept. di ESA engineering Srl racconta come il BIM abbia trasformato radicalmente l’approccio alla progettazione impiantistica nei progetti complessi, migliorando coordinamento, efficienza e qualità. Leggi l'intervista.
State già utilizzando il BIM nelle attività di progettazione e direzione lavori? Se sì, con quale frequenza e in quali tipologie di progetti?
Sì, utilizziamo la metodologia BIM da oltre 10 anni per lo sviluppo di progetti MEP. Negli ultimi anni, è diventato lo standard operativo per la maggior parte delle commesse di grande entità, in particolare per hotel, edifici direzionali e polifunzionali. L'approccio BIM viene adottato ogni volta che il contesto progettuale lo consente e quando tutti i partner coinvolti sono allineati, permettendo una gestione integrata ed efficiente del progetto.
BIM nella termotecnica: più controllo, meno errori e cantieri più efficienti
Secondo la vostra esperienza, quali sono i principali vantaggi derivanti dall’uso del BIM nella progettazione degli impianti termotecnici rispetto agli approcci tradizionali?
Il BIM non rende i progettisti intrinsecamente migliori, ma ne amplifica le capacità offrendo un livello di controllo e gestione del progetto impensabile con metodi tradizionali. Il vantaggio principale risiede nella gestione integrata delle informazioni, sia geometriche che tecniche, che vengono tracciate e condivise in un unico ambiente.
Questo permette un monitoraggio costante di quantità, output e interferenze fin dalle prime fasi, consentendo di intercettare e correggere subito errori o criticità che altrimenti emergerebbero solo in cantiere, con un relativo aumento dei costi e ritardi.
Come il BIM aiuta concretamente a migliorare la collaborazione e il coordinamento tra i diversi professionisti coinvolti in un progetto (architetti, strutturisti e progettisti MEP)?
La vera potenza del BIM risiede nella sua capacità di strutturare la collaborazione. Definire regole chiare nello scambio e formato dei dati permette una gestione organizzata delle informazioni. Diventa così possibile evidenziare facilmente elementi con requisiti specifici (es. partizioni REI, masse strutturali rilevanti), valutare e richiedere forometrie o spazi tecnici, migliorando il coordinamento interdisciplinare. Le piattaforme di collaborazione e issue tracking (come BIM Collab) diventano inoltre strumenti di project management efficaci per tracciare, discutere e risolvere le criticità in modo trasparente e condiviso.
Modifiche architettoniche e aggiornamento MEP: come gestirle efficacemente nel processo BIM
Quando avvengono modifiche architettoniche durante le varie fasi progettuali, quanto è complesso aggiornare e adattare i modelli BIM relativi alla parte impiantistica? Avete suggerimenti o strategie per semplificare e migliorare questo processo?
L'adeguamento dei modelli MEP alle modifiche architettoniche resta una delle sfide principali nel flusso BIM. Se da un lato gli strumenti BIM permettono analisi dettagliate, il tempo necessario per recepire le modifiche è notevolmente superiore rispetto a un approccio tradizionale, dove molte complessità rimarrebbero nascoste fino al cantiere.
Questo è accentuato dal fatto che molti software di authoring, pur consentendo la modellazione MEP, nascono con un focus civile/edile. Per mitigare l'impatto, è fondamentale una comunicazione costante e la sensibilizzazione dei partner architettonici e strutturali sull'importanza di definire delle priorità e "congelare" le scelte impattanti il prima possibile.
In Italia, forse, dovremmo anche riflettere sull'adeguare le aspettative delle diverse fasi progettuali alle reali potenzialità e ai costi della metodologia BIM con la quale si producono non più solo elaborati grafici, ma si costruiscono dei veri e propri database informativi di progetto.
Interoperabilità BIM: come evitare perdite di dati nel passaggio tra software
Il trasferimento di dati tra diverse piattaforme software BIM può causare perdite di informazioni o problemi di compatibilità. Quali soluzioni o strategie adottate per affrontare e superare questa criticità?
L'interoperabilità è un nodo cruciale. Ad oggi, il formato IFC è lo standard de facto per lo scambio aperto, ma bisogna essere onesti: per molti software è un formato difficilmente editabile e che non garantisce un flusso di lavoro snello. La strategia vincente è definire fin dall'inizio un flusso di lavoro chiaro e condiviso, formalizzato in un Piano di Gestione Informativa (pGI), che specifichi software, formati, modalità e tempistiche di scambio, tenendo conto delle esigenze di tutti i team coinvolti. Un buon pGI e l'uso di un Ambiente di Condivisione Dati (ACDat) strutturato aiutano a garantire la continuità informativa, sebbene ci sia ancora molta strada da fare da parte delle software house per una interoperabilità realmente fluida.
Prevenire errori progettuali con il BIM: l'esperienza concreta di un progetto a Milano
Uno dei punti di forza del BIM è la riduzione degli errori progettuali e delle interferenze tra impianti e struttura. Potreste raccontarci un esempio pratico in cui l’uso del BIM ha permesso di prevenire problemi significativi durante la fase di cantiere?
Potremmo citare molti progetti, ma la recente ristrutturazione di un complesso ad uso uffici a Milano è stata emblematica. Fin dalle fasi preliminari, abbiamo impostato un rigoroso processo di clash detection, utilizzando una clash matrix con tolleranze e priorità differenziate fra le varie categorie d’opera in modo da rilevare puntualmente le interferenze tra le varie discipline (impianti, strutture, architettura). L'uso combinato di Navisworks per l'analisi delle interferenze e di BIM Collab per la gestione e tracciabilità delle issue ci ha permesso di discutere e risolvere le criticità durante le riunioni di coordinamento settimanali, sfruttando la metodologia BIM a supporto del processo decisionale tecnico. Questo ci ha permesso di arrivare in cantiere con un modello coordinato e un numero minimo di interferenze residue, facilmente gestibili dall'impresa, con evidenti benefici su tempi e costi.
Più che un modello: il BIM come piattaforma di analisi per la progettazione tecnica
In altri ambiti della progettazione è sempre più sentita l’esigenza di creare “workflow virtuosi” che integrano modellazione, collaborazione, verifica normativa e, più recentemente, analisi della sostenibilità (LCA). Anche nel campo della progettazione impiantistica si percepisce questa esigenza? Se sì, come state affrontando o prevedete di affrontare questa evoluzione?
Limitare il BIM alla sola modellazione 3D ne sminuisce il valore. È fondamentale creare workflow che integrino verifiche (normative, progettuali) e analisi (energetiche, LCA). Il presupposto è quello di definire chiaramente i fabbisogni informativi e strutturare i modelli di conseguenza: dati ben organizzati sono la base di qualsiasi analisi.
Una volta arricchiti i modelli, si possono impostare workflow di verifica sia internamente ai software di authoring (con abachi o viste dedicate) sia tramite piattaforme specializzate nell’analisi del dato o nel model checking (come Solibri o Power BI). Questo richiede competenze nella gestione e manipolazione dei dati, ma è essenziale per trasformare il modello da elemento di semplice rappresentazione a strumento decisionale.
Librerie BIM impiantistiche: i progettisti chiedono più coerenza tra produttori
Molte aziende produttrici stanno aggiornando le proprie librerie di sistemi impiantistici per il BIM. Quali suggerimenti potreste fornire ai produttori per migliorare queste librerie? Quali sono attualmente le principali criticità che riscontrate (ad esempio: mancanza di dettagli sufficienti nei modelli, limitata disponibilità di sistemi, librerie disponibili solo per alcuni software specifici)?
La disponibilità di librerie MEP è in crescita, ma la criticità maggiore è la mancanza di standardizzazione. Ogni produttore sviluppa oggetti BIM, spesso di buona qualità, ma con parametri, livelli di dettaglio e strutture dati eterogenei se confrontati con gli altri.
In un progetto reale, dove si usano componenti multimarca, questo costringe i progettisti a un oneroso lavoro di "pulizia" e ri-parametrizzazione per rendere i modelli coerenti e funzionali. Il suggerimento principale ai produttori è collaborare, magari partendo da quanto già fatto da Building Smart sul formato IFC, per definire set di parametri condivisi, strutture dati comuni e livelli di dettaglio standardizzati.
Solo così le librerie diventeranno un reale vantaggio operativo e non una fonte di lavoro aggiuntivo.
L’efficienza si costruisce in fase di progetto: l’approccio integrato secondo Esa Engineering
Il BIM consente di integrare efficacemente la progettazione impiantistica con l’analisi delle prestazioni energetiche dell’edificio. Quanto considerate importante questa integrazione per il futuro della progettazione sostenibile e della gestione energetica degli edifici?
L'integrazione tra progettazione MEP e analisi energetica nei modelli BIM è fondamentale per ottenere una progettazione sostenibile. Permette, infatti, di efficientare il processo, riducendo le iterazioni manuali e consentendo analisi più rapide e approfondite fin dalle prime fasi.
La criticità principale, tuttavia, risiede nel dialogo multidisciplinare: i modelli architettonici e strutturali devono essere sviluppati tenendo conto anche delle esigenze dei software di simulazione energetica usati dagli impiantisti. Costruire un dialogo efficace per garantire che i modelli siano "pronti" per l'analisi energetica è cruciale per velocizzare lo studio di soluzioni performanti e sostenibili.
BIM e MEP, il gap della formazione: mancano competenze ibride tra tecnica e digitale
Formazione specialistica: oggi il personale tecnico deve acquisire e mantenere aggiornate competenze sia in ambito MEP che nell’uso delle tecnologie BIM. Secondo voi, questo aspetto è ormai consolidato e operativo oppure rappresenta ancora una sfida che richiede tempo, risorse e ulteriori investimenti?
La formazione rappresenta ancora una delle sfide più rilevanti. Negli ultimi anni sono stati fatti passi avanti importanti anche a livello accademico, ma spesso i percorsi formativi non riescono ancora a coprire in modo completo sia gli aspetti metodologici del BIM sia le competenze tecniche specifiche. Ne consegue che molte realtà professionali si trovano a dover affiancare i nuovi inserimenti con un percorso formativo interno che integri entrambi gli ambiti.
È fondamentale trovare un equilibrio: da un lato evitare che il BIM venga appreso solo come esercizio tecnico legato al software, e dall’altro non perdere di vista l’importanza delle competenze ingegneristiche e progettuali di base. Il BIM deve rimanere uno strumento al servizio del progettista (architetto, strutturista, impiantista), non il contrario. È indispensabile uno sforzo congiunto tra mondo accademico e professionale per dare il giusto peso al BIM nella formazione tecnica, mantenendo il giusto equilibrio tra competenze digitali e ingegneristiche/architettoniche.
Si ringrazia la gentile collaborazione di ESA engineering
ESA engineering è una società di servizi di ingegneria operante a livello internazionale nell’ambito della Progettazione Impiantistica, Design Management, Technical Arch Engineering, P&C Management e di molti altri Servizi di Consulenza specialistica nell’ambito della progettazione Illuminotecnica, acustica, antincendio, strutturale, BIM design integrato per edifici residenziali e commerciali.
I nostri professionisti saranno al vostro fianco durante ciascuna fase del progetto, dalla pianificazione e progettazione fino alla successiva fase di manutenzione, con particolare attenzione all’utilizzo di risorse sostenibili e nel rispetto dei costi stabiliti.
Con uffici in Italia, nel Regno Unito, in Medio Oriente, in Francia, in Svizzera, e in USA, mettiamo la nostra esperienza al servizio di una vasta gamma di progetti in tutto il mondo. Grazie a una rete internazionale di ingegneri professionisti, garantiamo la nostra presenza in sito durante ogni fase del progetto e collaboriamo con consulenti esterni e con i clienti per raggiungere gli obiettivi nei tempi e ai costi prefissati.
Architettura
L'architettura moderna combina design innovativo e sostenibilità, mirando a edifici ecocompatibili e spazi funzionali. Con l'adozione di tecnologie avanzate e materiali sostenibili, gli architetti moderni creano soluzioni che affrontano l'urbanizzazione e il cambiamento climatico. L'enfasi è su edifici intelligenti e resilienza urbana, garantendo che ogni struttura contribuisca positivamente all'ambiente e alla società, riflettendo la cultura e migliorando la qualità della vita urbana.

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