Progettazione di infrastrutture idriche e aumento volumi invasi: il Governo vara il Decreto Siccità

Il Consiglio dei Ministri n.27 del 6 aprile 2023 ha varato il decreto-legge "Siccità", poi pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n.88 del 14 aprile come DL 39/2023.

Si tratta di un provvedimento che dovrà comunque essere convertito in legge dal Parlamento - contiene disposizioni urgenti per la prevenzione e il contrasto della siccità e per il potenziamento e l’adeguamento delle infrastrutture idriche.

Gli obiettivi del Decreto Siccità

Velocizzare le procedure autorizzative per realizzare le infrastrutture idriche e avere iter più veloci per la sicurezza della gestione degli invasi.

Invasi, vasche di raccolta, progettazione infrastrutture

Per raggiungere questi obiettivi, dentro il provvedimento sono presenti alcune misure volte ad aumentare la resilienza dei sistemi idrici ai cambiamenti climatici e a ridurre dispersioni di risorse idriche. Tra queste:

• un regime semplificato per le procedure di progettazione e realizzazione delle infrastrutture idriche che rinvia al modello PNRR;
• l'aumento dei volumi utili degli invasi;
• la possibilità di realizzare liberamente vasche di raccolta di acque meteoriche per uso agricolo entro un volume massimo stabilito;
• il riutilizzo delle acque reflue depurate per uso irriguo;
• l'introduzione di notevoli semplificazioni nella realizzazione degli impianti di desalinizzazione.

La Cabina di regia e il Commissario straordinario

Il decreto prevede, per la realizzazione di quanto enunciato sopra, la nascita della Cabina di regia – la prima riunione ci sarà entro un mese - incardinata presso la presidenza del Consiglio dei ministri e presieduta, per delega, dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Salvini e dal Commissario straordinario nazionale per l’adozione di interventi urgenti connessi al fenomeno della scarsità idrica.

 Nel caso di ritardi o di altre criticità nella realizzazione di singoli interventi infrastrutturali del settore idrico, la Cabina di regia attiva procedure volte a superare i ritardi o le criticità emerse e può anche nominare singoli Commissari ad acta.

Come enunciato dal MIT nella nota ufficiale emanata a seguito dell'approvazione del decreto, con l'applicazione delle semplificazioni previste per gli investimenti pubblici finanziati con fondi nazionali ed europei, si promuoverà una rimodulazione delle risorse per il settore, con l’intento di promuovere la realizzazione degli interventi più urgenti e di rapida attuazione.

Il Commissario straordinario, in carica fino al 31 dicembre 2023, e prorogabile di un anno, interverrà, invece, con poteri sostitutivi in caso di inerzia o ritardo nella realizzazione degli interventi e sulla gestione delle risorse idriche. Su delega del presidente del Consiglio dei ministri, poi, potrà intervenire adottando, in via sostitutiva, gli atti o i provvedimenti o, se necessario, dando esecuzione ai progetti.

Le tempistiche

Alle opere ritenute urgenti per il contrasto della crisi idrica si applicheranno procedure semplificate e si ridurranno i tempi per le attività di verifica dell’impatto ambientale.

Entro il 30 settembre 2023, le Regioni potranno intervenire per mettere in efficienza gli invasi esistenti, in particolare attraverso le attività di manutenzione da fanghi e sedimenti.

IL DECRETO-LEGGE 39/2023 PUBBLICATO IN GAZZETTA UFFICIALE E' SCARICABILE IN ALLEGATO PREVIA REGISTRAZIONE AL PORTALE