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Progettazione BIM MEP di un Data Center ad alta efficienza per un Centro Direzionale

Lo staff di Polistudio A.E.S., insieme a VEM Sistemi, sono stati protagonisti dell'ammodernamento di un Data Center di un Centro Direzionale a Modena. L'impianto originale risaliva agli anni '70 e l’obiettivo del progetto era quello di un potenziamento dell’infrastruttura elettrica, nonchè dei sistemi di condizionamento. Vediamo di seguito le soluzioni adottate.

Nella progettazione ci si è avvalsi di progetti innovativi e la modellazione è stata fatta interamente in BIM.


Tante cose da tenere in considerazione quando si progetta un data center 

Progettare un data center è un processo complesso e importante per proteggere i dati aziendali e per conservare applicazioni. Si tratta di veri e propri centri di elaborazione dati, che veicolano il traffico fra i server. All’interno dei data center ci sono sistemi di archiviazione dati, sistemi informatici di monitoraggio, di controllo, di gestione macchine e impianti di telecomunicazione.

Router, switch, firewall, sistemi di archiviazione, server e controller di distribuzione delle applicazioni sono componenti essenziali per la progettazione di data center. Vengono ospitate tutte le apparecchiature che dominano i processi e le comunicazioni di ogni sistema informativo aziendale. Nell'era del multicloud, il centro elaborazione dati sta diventando sempre più fondamentale e per progettarlo sono richieste competenze specifiche.

 

Il caso studio di un Centro Direzionale 

In questi anni Polistudio ha implementato le proprie competenze nella progettazione di data center per grandi realtà aziendali. Ne è un esempio la progettazione impiantistica elettrica e meccanica per il Data Center di un Centro Direzionale a Modena. Un progetto articolato e che ha dato ottimi risultati, particolarmente apprezzato dalla committenza e che è stato realizzato con VEM Sistemi SpA, responsabile del progetto.

VEM sistemi ha sostituito le strutture informatiche già esistenti con un nuovo sistema data center centralizzato, ad alta efficienza e affidabilità. Infatti, una possibile causa di sprechi di energia è un cablaggio mal gestito, che non permette il corretto funzionamento del sistema di raffreddamento, con aumento di costi e con eventuali momenti di inattività.

Si è trattato, quindi anche di un vero e proprio adeguamento dell’impianto elettrico alle mutate esigenze

 

Riqualificazione per rispondere alle nuove esigenze

Si è intervenuti sulla climatizzazione e sul layout dei locali, sui sistemi di compartimentazione dei flussi di aria, sul cablaggio strutturato dei dati, nonché sui sistemi di sicurezza attualmente implementati, quali la rivelazione incendi e la videosorveglianza, in funzione della nuova configurazione degli ambienti.

Approfondiamo il progetto grazie al contributo del per. ind. Mirco Piccari di Polistudio A.E.S., che si è occupato nello specifico della progettazione impiantistica elettrica.

 

Il progetto

L’obiettivo del progetto era quello di un potenziamento dell’infrastruttura elettrica in grado di sostenere un carico massimo di 175kW.

Si dovevano eliminare le principali criticità evidenziate in fase di indagine iniziale, doveva avvenire una trasformazione dell’infrastruttura elettrica, passando da un sistema con ridondanza passiva (N+1 con commutazione statica su IT e manuale su facility) ad uno con ridondanza attiva (2 x N+1).

Doveva essere potenziato il sistema di climatizzazione nelle sale di networking, nelle sale server e nelle rimanenti sale. Si doveva potenziare la flessibilità dei carichi informatici, nonché riorganizzare gli ambienti e ottimizzare i consumi energetici.

 

Sistemi innovativi

Nella progettazione ci siamo avvalsi di software innovativi, tra cui una modellazione realizzata interamente in BIM. Sono stati effettuati ulteriori rilievi di dettaglio indispensabili per la sua redazione: il progetto da definitivo è stato sviluppato in costruttivo e poi trasformato in AS-BUILT, stato di fatto.

 

Soluzioni

Abbiamo razionalizzato gli spazi, sfruttando i volumi al di sopra delle parti di controsoffitto ispezionabili per l’allestimento di nuove vie cavi, in modo da minimizzare i disservizi per il raggiungimento della configurazione finale d’impianto. 

Il miglioramento delle condizioni di continuità è avvenuto, realizzando due reti di distribuzione indipendenti fra di loro, dimensionate per l’intero carico del Data Center e costituite da un gruppo elettrogeno collegato ad una rete elettrica di soccorso, integralmente indipendente da quella principale.

 

Planimetria generale

 

Reti di sicurezza

Per giungere a una miglior continuità di servizio per i locali del CED, si sono separati gli impianti della palazzina uffici, collegandoli a coppie di UPS di recupero dalla vecchia rete di soccorso. Mentre i locali del CED sono stati collegati ad una coppia di UPS, per ciascuna rete.

I gruppi di continuità della rete A sono installati all’interno del medesimo locale a piano seminterrato. In tal modo è stato possibile allestire un quadro di distribuzione per ripristinare le linee esistenti. La seconda rete di alimentazione a servizio del Data Center (ramo B) è del tutto simmetrica a quella del ramo principale (ramo A), pareggiando i valori dimensionali della potenza dei gruppi di continuità ed elettrogeni di nuova fornitura.

 

Progettazione BIM MEP di un Data Center ad alta efficienza per un Centro Direzionale

Sala Ups in Revit

 

Funzionamento

Il carico IT e il condizionamento del Data Center sono equamente ripartiti sui due rami di alimentazione, condizione necessaria per l’avviamento dei rispettivi gruppi elettrogeni in caso di mancanza rete.

L’energia elettrica proviene dal quadro principale di edificio QGBT, da cui derivano le due reti di alimentazione: rete normale A e rete normale B.

Sulle due reti sono installati due gruppi elettrogeni per trasformare la rete da normale a privilegiata (entrano in servizio entro 15 secondi dalla mancanza di rete), in caso di mancanza di energia elettrica. Questi gruppi alimentano tutti gli impianti presenti all’interno del CED. In tal modo si cerca di evitare che vengano persi i dati e che si blocchi l’impianto di condizionamento. 

Le due reti di privilegiate vengono trasformate in reti di continuità (entro 0,5 secondi commutato sulle batterie) da una coppia di gruppi continuità (UPS) per ciascuna rete.

Le due reti sono completamente indipendenti fra di loro: in caso di guasto di una delle due reti, si ha l’altra rete di riserva che garantisce la continuità di servizio sull’intera area.

Perciò, in caso di mancanza di energia elettrica, la continuità sarebbe garantita dai due gruppi elettrogeni e dalle due coppie di UPS.

In caso di rottura di un UPS, gli impianti sensibili risultano alimentati dal secondo UPS della coppia. 

 

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