Progettare la finestra ai tempi dell’nzeb: aspetti importanti sulla corretta posa in opera
In questo articolo si forniscono informazioni dettagliate sulla gestione dei tre piani funzionali e dei materiali da utilizzare durante la posa in opera del sistema finestra.
Posa serramenti: la gestione dei tre piani funzionali e i materiali utilizzare
Il presente è il settimo, e ultimo, di una serie di articoli che intendono sviscerare le tematiche legate al Sistema Finestra, assoluto protagonista di quella rivoluzione culturale e tecnica che prende avvio con il concetto di nZEB, concetto virtuoso nato in seno alle direttive europee, introdotto in Italia nel 2015 e diventato obbligatorio a partire dal 1 gennaio 2021.
In questo articolo parleremo della corretta Posa in Opera, e dunque della gestione dei tre piani funzionali e dei materiali da utilizzare.
Serramenti ed edifici nZEB: dal progetto alla posa in opera
Ecco la serie completa di articoli, a cura di Sergio Pesaresi, che ha come finalità quella di sviscerare le tematiche legate al Sistema Finestra, assoluto protagonista nella rivoluzione culturale e tecnica che prende avvio con il concetto di nZEB.
1. Progettare la finestra ai tempi dell'nZEB
2. Caratteristiche prestazionali dei serramenti
3. Trasmittanza termica dei serramenti (nZEB): cos'è e come si calcola
4. I dettagli della finestra nZEB: il telaio e il controtelaio
5. I dettagli della finestra nZEB: il vetro e il distanziatore
6. Ruoli e responsabilità nella posa in opera
7. La gestione dei tre piani funzionali e i materiali utilizzare
Sulla qualità prestazionale del serramento, dalla fabbrica alla posa in opera in cantiere
I serramenti vengono progettati e calcolati con gli algoritmi, i software applicativi e le tecniche più raffinate. Vengono realizzati in fabbrica attraverso l’uso di macchinari sofisticati a taglio numerico, con elevati standard di qualità e verificati costantemente affinché rispettino tutte le caratteristiche prestazionali previste.
Poi questi serramenti “macchine perfette” devono essere installati nei cantieri edili, posti scomodi, polverosi, poco attrezzati, dove è oggettivamente molto difficile garantire un’alta qualità della lavorazione.
Eppure, la normativa prevede che nel passaggio fra la produzione in fabbrica e l’installazione in cantiere non si debba perdere alcuna qualità prestazionale garantita dal serramento. Cioè, detto in altre parole, il serramento posato deve avere le stesse prestazioni del serramento testato in fabbrica. Infatti, il D. Lgs. 206 del 6/9/2005 Codice del Consumo all’art. 129 Conformità al contratto, al punto 5 prevede: il difetto di conformità che deriva dall’imperfetta installazione del bene di consumo è equiparato al difetto di conformità del bene quando l’installazione è compresa nel contratto di vendita ed è stata effettuata dal venditore o sotto la sua responsabilità. Tale equiparazione si applica anche nel caso in cui il prodotto, concepito per essere installato dal consumatore, sia da questo installato in modo non corretto a causa di una carenza delle istruzioni di installazione.
Possiamo esprimere questo concetto basilare anche in questo modo: la posa fa parte del prodotto e ne deve mutuare la stessa qualità garantita.
I due nodi dell'installazione del serramento
Il serramento è costituito da una parte fissa di sostegno detto “telaio fisso” e dalle parti movibili dette “telaio mobile” composto dalle ante comunque apribili (ad anta, a vasistas, a scorrimento…).
Il serramento viene progettato, dimensionato e realizzato affinché garantisca le caratteristiche prestazionali richieste dalle norme e dal cliente (stabilità meccanica per le azioni dovute al peso proprio e ai movimenti previsti per le ante, stabilità all’azione degli agenti atmosferici, tenuta esterna all’acqua e al vento, tenuta interna al passaggio dell’aria e freno al passaggio del vapore, isolamento termico, isolamento acustico, sicurezza antintrusione…) e riesce ad assolvere questi compiti grazie sia alle caratteristiche tecniche di ogni singolo elemento sia, soprattutto, alla loro reciproca integrazione funzionale. Anche al solo esame visivo, la compattezza propria del serramento appare come garante del suo buon comportamento.
Il serramento deve essere poi posato, cioè inserito nel foro-muro appositamente predisposto dall’impresa edile. Per una posa corretta si rende necessario un altro componente detto “controtelaio” che si presenta, in buona sostanza, come una cornice rettangolare da installare nel foro-muro, all’interno della quale verrà poi alloggiato il serramento.
L’installazione del controtelaio nel foro-muro e il seguente alloggiamento del serramento all’interno del controtelaio, rappresentano quell’operazione di cantiere che viene indicata come “posa in opera del serramento e dell’infisso”.
La posa in opera del serramento e dell’infisso è un’operazione complicata e delicata che richiede una conoscenza specifica e specialistica, conoscenza basata su una chiara comprensione teorica del problema e da una solida preparazione tecnico-esecutiva.
Vediamo di analizzare e di comprendere le problematiche della posa.
La posa del controtelaio
L’impresa edile o, meglio, lo stesso fornitore del serramento, posa il controtelaio all’interno del foro-muro.
Chiaramente per effettuare materialmente la posa si rende necessario che le dimensioni del foro-muro siano maggiori di almeno 1 cm per lato rispetto a quelle esterne del controtelaio. Rimane pertanto un centimetro di aria su ogni lato.
Questa connessione viene indicata della norma come nodo 1 detto anche "nodo primario". Quindi il nodo 1 rappresenta il giunto di posa, cioè l’intercapedine, fra muratura e controtelaio.
Che cosa è il controtelaio finestre
Il controtelaio finestre è l’elemento di connessione tra tamponatura e serramento è la funzione di favorire il fissaggio del telaio finestra.
E conosciuto con diversi nomi: falso telaio, cassa matta o telaio morto.
La posa del telaio fisso
Il serramentista posa il suo telaio all’interno del controtelaio: anche in questo caso di determina un’intercapedine vuota che va gestita. Questo giunto viene indicato nella norma come nodo 2 o secondario. Quindi il nodo 2 è l’intercapedine che si viene a creare fra controtelaio e telaio fisso.
I nodi possono essere rappresentati così:
Gestione dei tre piani funzionali dei nodi del serramento
Così come per il serramento stesso, anche i due nodi di posa sono sollecitati da agenti e azioni rispetto ai quali devono garantire un’opportuna risposta funzionale.
In base alla posizione dell’interfaccia coinvolta è possibile definire tre piani funzionali dei due nodi e le prestazioni che essi sono chiamati a garantire per ognuno di essi:
- Piano funzionale esterno;
- Piano funzionale intermedio;
- Piano funzionale interno.
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Nell'articolo integrale sono indicate nel dettaglio le specifiche tecniche relative alla corretta gestione dei tre piani funzionali del sistema finestra durante la posa in opera. Inoltre, l'articolo fornisce utili suggerimenti per il progetto della posa dei serramenti e riporta una serie di particolari costruttivi di dettaglio.
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