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PROFESSIONAL DAY – il giorno delle proposte

PROFESSIONAL DAY – il giorno delle proposte: Lavoro e Welfare, Giustizia Legalità Economia, Ambiente e Sicurezza e Salute

Si è parlato di Lavoro e Welfare, Giustizia Legalità Economia, Ambiente e Sicurezza e Salute all'evento organizzato ieri a Roma da Cup (Comitato unitario delle professioni), Pat (Professioni dell'area tecnica) e Adepp (Associazione degli enti di previdenza privatizzati).
I professionisti italiani sono il veicolo per rappresentare ai politici il pensiero dei cittadini e per produrre una critica costruttiva al sistema. Cittadini che hanno bisogno di veder tutelati i loro diritti, che possono essere garantiti realmente solo da chi si applica quotidianamente per trovare soluzioni concrete, e non solo teoriche, per rilanciare il Paese.
Ad aprire la manifestazione, insieme con il ministro Severino, sul palco Marina Calderone (Cup), Andrea Camporese (Adepp) e Armando Zambrano (Pat). Nelle intenzioni dei promotori il Professional day vuole andare oltre alle rivendicazioni categoriali e «dare voce alla gente di fronte alla politica».
Per questo i rispettivi presidenti hanno avanzato proposte precise: abbassamento del costo del lavoro utilizzando anche il tesoretto Inail (26 miliardi), riforme per la crescita sostenibile dell'Italia, eliminazione della doppia tassazione per la casse di previdenza dei professionisti. Proposte che hanno suscitato molto interesse da parte dei politici che sono intervenuti.
Gli Ordini si sono presentati al Professional Day con la carta della riforma. La liberalizzazione delle professioni messa in atto con la nuova riforma ha significato preventivi chiari, niente più tariffe, assicurazione professionale obbligatoria (da agosto), consigli di disciplina per rendere "terzo" il giudizio disciplinare. Un atto di responsabilità da parte degli Ordini, anche con la rinuncia a interessi di parte. Nasce anche da qui la legittimazione a un nuovo ruolo tra Ordini e politica, che ieri si è cercato di sancire con il Professional Day frequentato dai politici desiderosi di conquistare il voto e il desiderio degli Ordini, alla base del Professional Day, di andare oltre le rivendicazioni di categoria, per cercare di interpretare le esigenze della società.
«Il valore sociale ed economico delle professioni intellettuali - risponde il ministro Severino – è innegabile. La pubblica amministrazione vi fa affidamento e in futuro dovrà farlo sempre di più. Nel 2o12 abbiamo realizzato la riforma, con l'obiettivo di favorire la concorrenza, ma senza dimenticare la specificità del settore. Non è stato facile poiché il quadro delle professioni è diversificato. Devo dare atto alle rappresentanze dei professionisti di aver cercato il dialogo e il confronto e questo ci ha permesso di adottare nei tempi previsti i provvedimenti attuativi».
Davanti alla platea dei professionisti, riuniti ieri all'Auditorium della Conciliazione di Roma per la seconda edizione del Professional day, i leader dei diversi schieramenti politici hanno preso impegni per la prossima legislatura a non liberalizzare ulteriormente il comparto degli ordini.
Alla manifestazione sono intervenuti: Mario Monti (Lista civica), Angelino Alfano (Pdl), Cesare Damiano (Pd) in collegamento video. Si sono susseguiti sul palco: Renato Brunetta (Pdl), Guido Crosetto (Fratelli d'Italia), Maurizio Gasparri (Pdl), Maurizio Sacconi (Pdl), Stefano Fassina (Pd), Giovanni Maria Flick (Centro democratico), Enrico Zanetti (Lista civica per Monti).
Anche se la contraddizione emersa durante la giornata di ieri, seguita in collegamento da 110 città, è che nei programmi elettorali su un solo punto sembrano essere tutti d'accordo (tranne il Pdl): liberalizzare. La spinta liberalizzatrice sembra per tutti l’unico modo per promuovere la crescita.