Prezzi edilizia e materiali - Fondo opere indifferibili: decreto per le compensazioni del 2023
Il decreto del 6 febbraio 2023 del MEF, attuativo della Legge di Bilancio 2023, stabilisce le regole per l'ottenimento, da parte delle stazioni appaltanti, delle risorse del Fondo per l'adeguamento agli aumenti dei prezzi dei materiali edili, che poi 'a cascata' arriveranno alle imprese
Dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto del MIT del 1° febbraio 2023, che disciplina le modalità operative e le condizioni di accesso al Fondo opere indifferibili (per il caro materiali) di cui all’art.26 comma 6-quater del DL 50/2022, da parte delle stazioni appaltanti, che poi a cascata compenseranno i maggiori costi alle imprese, nella Gazzetta Ufficiale n.58 del 9 marzo scorso è arrivata anche quella del decreto del MEF (Ministero delle Finanze) del 10 febbraio 2023, rubricato "recante “Bilancio di previsione per l'anno finanziario 2023 e bilancio pluriennale per il triennio 2023-2025. Fondo opere indifferibili 2023”.
Si tratta di un decreto attuativo molto importante perché è attuativo dell'art.1 comma 377 della Legge di Bilancio 2023 (197/2022), il quale stabiliva che con decreto ministeriale sarebbero stati determinati modalità e termine di presentazione per le istanze, da parte delle stazioni appaltanti, riferite al Fondo di cui al comma 369 (Opere indifferibili).
In tal senso, va ricordato che la Manovra 2023 ha messo sul piatto 10 miliardi di euro che nell'anno corrente permetteranno di avviare le procedure di affidamento dei lavori pubblici sulla base dei prezzi aggiornati ai rincari registrati dai materiali da costruzione (prezzi dell'edilizia).
L'interesse, quindi, non è solo per le stazioni appaltanti (PA, anche i comuni) che bandiscono gli appalti, ma anche per le imprese che partecipano ai bandi e che ricevono le assegnazione dei lavori.
Decreto Opere indifferibili 2023 MEF: a cosa si riferisce
Il provvedimento, nello specifico:
- disciplina la procedura ordinaria per l'accesso, su base semestrale, al Fondo opere indifferibili 2023 da parte delle stazioni appaltanti, allo scopo di consentire l'avvio, entro il 31 dicembre 2023, delle procedure di affidamento previste dai cronoprogrammi degli interventi indicati all'art. 1, comma 375, della Legge di Bilancio 2023 nonchè di consentire la realizzazione degli stessi entro i termini previsti;
- disciplina, in relazione alla procedura di preassegnazione, su base semestrale, le modalità di verifica dell'importo effettivamente spettante, nei limiti del contributo preassegnato, e le modalità di revoca del contributo da parte dell'amministrazione statale istante o titolare, in caso di mancato rispetto del termine di avvio delle procedure di affidamento delle opere pubbliche.
Quindi: il decreto regolamenta tuttala documentazione, le scadenze e le modalità che le stazioni appaltanti, sino esse PA centrali che enti locali, devono avviare per ricevere le risorse del Fondo.
Una volta ottenuti, a cascata potranno compensare le imprese per l'aumento dei prezzi dell'edilizia.
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