PRERIT: disattivante di presa per pavimenti con la tecnica del 'ghiaietto lavato'
Azichem ha messo a punto un protocollo applicativo per realizzare splendide pavimentazioni che coniugano la grande resistenza meccanica e durevolezza del calcestruzzo con il pregio estetico di una pavimentazione naturale.
Calcestruzzo architettonico, o ghiaietto lavato: caratteristiche e vantaggi
Le pavimentazioni in calcestruzzo hanno il grande vantaggio di essere relativamente economiche, rapide da realizzare, meccanicamente resistenti e di grande durata.
Queste caratteristiche ne hanno decretato il grande successo nel campo delle applicazioni in ambito industriale ed infrastrutturale, dove le prestazioni meccaniche hanno certamente molta più importanza rispetto all’estetica. Da qualche tempo, tuttavia, le pavimentazioni in calcestruzzo stanno sempre più facendo la loro comparsa anche in ambito residenziale e commerciale.
In questo segmento di mercato, la tecnica del ‘ghiaietto lavato’ è sicuramente una delle tecniche costruttive di maggior interesse, dato che permette di realizzare pavimentazioni meccanicamente prestazionali, durevoli e facili da realizzare, ma anche che abbiano il ‘sapore’ di un percorso rivestito in ghiaietto, o di una strada naturale.
La tecnica del ‘ghiaietto lavato’ si basa su un passaggio fondamentale: l’applicazione di un disattivante o ritardante di presa (PRERIT) sulla superficie del calcestruzzo fresco, appena staggiato, il quale nell’arco di un paio d’ore è in grado appunto di disattivare il processo di indurimento dei primi 2-3 millimetri superficiali di pasta cementizia. In seguito, grazie ad un idrolavaggio a pressione, si può rimuovere questo strato superficiale ‘molle’, evidenziando l’inerte che costituisce il calcestruzzo.
I vantaggi di questa tecnica, oltre ovviamente al notevole impatto estetico del manufatto finale, adatto persino per realizzazioni in contesti naturalistici e paesaggistici, risiede nel fatto che non sono necessarie attrezzature particolari e la tecnica per la sua esecuzione non differisce di molto da quella comunemente impiegata per le normali pavimentazioni staggiate.
La definizione estetica della pavimentazione risultante, grazie a questa tecnica, può ulteriormente essere personalizzata secondo le proprie esigenze e il proprio gusto, variando ad esempio forma, colori e granulometrie degli inerti costituenti la matrice cementizia (è possibile ad esempio fare ghiaietto con sassi tondi, di un solo colore o di colori variegati). Addirittura potrà essere colorata la stessa pasta cementizia, mediante l’addizione di appositi ossidi in fase di miscelazione, per dare un sottofondo colorato nel quale si inseriranno i sassi esposti in superficie.
Soluzioni Azichem
A complemento del ciclo, Azichem, propone anche una serie di prodotti per rendere la pavimentazione ancora migliore: si tratta dell’addizione di fibre polipropileniche multifilamento antifessurative (READYMESH PM-180) direttamente nella mescola cementizia, dell’applicazione di un consolidante, indurente, antievaporante al termine dei lavori (QL NANO LITHIUM), a base di silicati di litio, che faccia da cura di stagionatura e che conferisca una maggiore impermeabilità e durezza alla superficie finale, e un sigillante elastomerico (EG 91) per la sigillatura dei giunti di contrazione e di ripresa di getto, necessari come in qualunque altra pavimentazione in calcestruzzo.
Oppure vai alle pagine dei prodotti utilizzati:
- EG 91 Sigillante elastomerico epossi-poliuretanico, bicomponente, tixotropico
- QL NANO LITHIUM Indurente chimico/meccanico, antipolvere, nano-tecnologico, non pellicolare
- PRERIT SOLUTION Ritardante di presa superficiale per pavimentazioni in calcestruzzo lavato
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