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PNRR e Opere Pubbliche: pubblicate le Linee guida per il Progetto di fattibilità tecnica ed economica

Il nuovo Progetto di Fattibilità Tecnico-Economica delle opere pubbliche (Pfte) è lo strumento predisposto per accelerare gli interventi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). Scarica il documento

É stato pubblicato dal Mims lo strumento predisposto per accelerare gli interventi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr).


 

Da dove nascono le Linee Guida

Gli articoli 44 e 48 del decreto-legge 31 maggio 2021, n. 77, stabiliscono, rispettivamente, una procedura accelerata per 10 grandi opere sulla base del Progetto di fattibilità tecnica ed economica (di seguito PFTE), nonchè la facoltà per le stazioni appaltanti di affidare congiuntamente la progettazione ed esecuzione dei relativi lavori anche sulla base del medesimo PFTE in relazione alle procedure di affidamento a valere sulle risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e del Piano nazionale per gli investimenti complementari (PNC).

Le Linee guida definiscono quelli che sono i contenuti essenziali dei documenti e degli elaborati che devono essere allegati al Progetto di fattibilità tecnica ed economica (Pfte). Documentazione necessaria alla formulazione del parere da parte del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici per le opere di competenza statale di importo pari o superiore a 100 milioni di euro.

 

Cos'è il Pfte?

Come riporta la nota del Mims pubblicata il 30 agosto nello strumento del Ptfe: "sono ricomprese tutte le informazioni necessarie per definire le caratteristiche dell’opera: non solo tutte le indagini e le diagnosi volte a definire le caratteristiche ingegneristiche e di sicurezza, ma anche la Relazione sulla sostenibilità della stessa, ovvero la sua efficienza energetica e il contributo che deve portare ai target di decarbonizzazione. Inoltre, il Ptfe punta a valorizzare gli schemi di economia circolare e i requisiti ambientali nella scelta dei materiali."

Il Progetto di Fattibilità Tecnico-Economica rappresenta un livello di progettazione rinnovato per contenuti e metodologia, che nella disciplina per l’attuazione del Pnrr consente alle stazioni appaltanti di usare una procedura integrata per aggiudicare la realizzazione dell’opera.

 

I 5 principi generali delle Linee guida Pfte

I principi generali che indirizzano i contenuti del PFTE sono i seguenti:

  1. semplificazione delle procedure finalizzate alla realizzazione di investimenti in tecnologie verdi e digitali, nonché innovazione e ricerca, anche al fine di conseguire gli obiettivi di sviluppo sostenibile (OSS) adottati dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite il 25 settembre 2015, di incrementare il grado di ecosostenibilità degli investimenti pubblici e delle attività economiche secondo i criteri di cui al Regolamento (UE) 2020/852 del Parlamento europeo e del Consiglio del 18 giugno 2020;

  2. previsione di misure volte a garantire il rispetto dei criteri di responsabilità energetica e ambientale nell'affidamento di appalti pubblici e dei contratti di concessione, in particolare attraverso la definizione di criteri ambientali minimi (CAM);

  3. previsione dei contratti collettivi nazionali e territoriali di settore stipulati dalle associazioni dei datori e dei prestatori di lavoro comparativamente più rappresentative sul piano nazionale;

  4. previsione di misure per favorire l'inclusione delle microimprese, piccole e medie imprese nella fase di realizzazione dell'opera;

  5. introduzione della digitalizzazione inerente ai processi relativi agli investimenti pubblici previsti dal PNRR e dal PNC, in funzione della riforma e della riconfigurazione delle stazioni appaltanti.

 

Modellazione digitale diventa metodologia di riferimento per la progettazione

L’innovazione tecnologica dell’infrastruttura, all’interno del Pfte, non è solo una caratteristica dell’opera, ma diventa la metodologia di riferimento per la sua progettazione, poiché l’infrastruttura dev’essere disegnata con gli strumenti elettronici di modellazione.

 

 Linee guida per il Progetto di fattibilità tecnica e economica delle Opere Pubbliche

 

Gli elaborati che compongono il Progetto di fattibilità tecnica ed economica

Il progetto di fattibilità tecnica ed economica, in relazione alle dimensioni, alla tipologia ed alla categoria dell’intervento (fatta salva diversa disposizione opportunamente adottata dal RUP in sede di DIP - documento di indirizzo della progettazione - secondo un auspicabile approccio “sartoriale”, cucito addosso al caso in specie) è in linea generale composto da 19 elaborati:

  1. relazione generale;
  2. relazione tecnica, corredata da rilievi, accertamenti, indagini e studi specialistici;
  3. relazione di verifica preventiva dell’interesse archeologico (art. 28 comma 4 del D.Lgs. 42/2004, per la procedura D. Lgs. 50/2016 art. 25, c. 1) ed eventuali indagini dirette sul terreno secondo quanto indicato nell’art. 25, c. 8 del D.Lgs. 50/2016;
  4. studio di impatto ambientale, per le opere soggette a VIA;
  5. relazione di sostenibilità dell’opera;
  6. rilievi plano-altimetrici e stato di consistenza delle opere esistenti e di quelle interferenti nell’immediato intorno dell’opera da progettare;
  7. elaborati grafici delle opere, nelle scale adeguate;
  8. computo estimativo dell’opera, in attuazione dell’articolo 32, comma 14 bis, del Codice;
  9. quadro economico di progetto;
  10. piano economico e finanziario di massima, per le opere da realizzarsi mediante Partenariato Pubblico-Privato;
  11. schema di contratto;
  12. capitolato speciale d’appalto;
  13. cronoprogramma;
  14. piano di sicurezza e di coordinamento, finalizzato alla tutela della salute e sicurezza dei lavoratori nei cantieri, ai sensi del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81 e successive modificazioni ed integrazioni, nonché in applicazione dei vigenti accordi sindacali in materia. Stima dei costi della sicurezza;
  15. capitolato informativo (facoltativo);
  16. piano preliminare di manutenzione dell’opera e delle sue parti;
  17. piano preliminare di monitoraggio geotecnico e strutturale;
  18. per le opere soggette a VIA, e comunque ove richiesto, piano preliminare di monitoraggio ambientale;
  19. piano particellare delle aree espropriande o da acquisire, ove pertinente.

Al progetto di fattibilità tecnica ed economica è allegato il DOCFAP, al fine di dare testimonianza e tracciabilità del processo progettuale condotto. Il documento di fattibilità delle alternative progettuali (DOCFAP) sviluppa un confronto comparato tra alternative progettuali che perseguono i traguardati obiettivi.

 


Cos'è il DIP - documento di indirizzo alla progettazione?

Il documento di indirizzo della progettazione (DIP) è redatto dal responsabile unico del procedimento della Stazione Appaltante prima dell’affidamento della redazione del progetto di fattibilità tecnica ed economica, sia in caso di progettazione interna che di progettazione esterna all’amministrazione ai sensi dell’articolo 24 del Codice. In quest’ultimo caso, il DIP dovrà essere parte della documentazione di gara per l’affidamento del contratto pubblico di servizi, in quanto costituisce parte integrante del “capitolato del servizio di progettazione”.

Il documento di indirizzo della progettazione, oltre ai contenuti stabiliti, può contenere, in materia di digitalizzazione dei processi e di modellazione informativa, ulteriori riferimenti alla fase esecutiva, anche con riferimento alla pianificazione e alla programmazione prevista dalla norma UNI ISO 21502:2021, in tema di Project Management.

Il documento di indirizzo della progettazione indica, in rapporto alla dimensione, alla specifica tipologia e alla categoria dell’intervento da realizzare, secondo quanto stabilito dall’articolo 23, comma 4 del Codice, gli obiettivi, i requisiti tecnici (sia prescrittivi che prestazionali) e l’elenco degli elaborati progettuali necessari per la definizione di ogni livello della progettazione.

Il DIP potrà, infine, includere il Capitolato Informativo (CI), secondo la normativa UNI 11337 e/o la normativa UNI EN ISO 19650, così come previsto dal D.M. 560/2017, in materia di metodi e di strumenti elettronici. 

 

PNRR Academy: i corsi di formazione per il personale tecnico delle Stazioni appaltanti

Dopo le consultazioni con le parti sociali ed economiche svolte nel mese di luglio in fase di predisposizione del documento, nel mese di settembre partiranno i percorsi formativi della Pnrr Academy, finalizzati ad aggiornare il personale tecnico delle grandi stazioni di committenza sulle novità del nuovo sistema.

 

Nota: Le linee guida sono state oggetto di consultazione pubblica nell’ambito della Consulta per le infrastrutture e la mobilità sostenibili insediata presso il Ministero con decreto del Ministro n.167 del 2021. Nell’ambito di tale consultazione, una versione preliminare delle linee guida è stata inviata ai componenti della Consulta, discussa in una seduta convocata ad hoc in data 22 luglio 2021 e, infine, integrata sulla base della discussione svolta e dei documenti elaborati dai componenti della Consulta stessa. Con voto n. 66, emanato nel corso della seduta del 29 Luglio 2021, l’Assemblea Generale del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici ha espresso parere favorevole, all’unanimità, sulle presenti Linee guida.

 

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