Sono giunti a conclusione i lavori della norma europea che riguarda le competenze dei professionisti del settore ICT (Information and Communications Technology) condotti dal Project Committee CEN/TC 428 “e-competences and ITC Professionalism” che si è riunito recentemente a Milano sotto la presidenza dall’italiano Fabio Massimo (rappresentante di CNA Nazionale).
Sono giunti a conclusione i lavori della norma europea che riguarda le competenze dei professionisti del settore ICT (Information and Communications Technology) condotti dal Project Committee CEN/TC 428 “e-competences and ITC Professionalism” che si è riunito recentemente a Milano sotto la presidenza dall’italiano Fabio Massimo (rappresentante di CNA Nazionale).
Sul Canale UNI di YouTube pubblicata una intervista al Presidente del Project Committee CEN/PC 428 Fabio Massimo in cui spiega di che cosa si occupa esattamente la norma, quali le novità e quali i possibili scenari futuri in questo settore.
“La norma – spiega Fabio Massimo – stabilisce le competenze all’interno del settore ICT definendo un framework di riferimento che permetterà di utilizzare un linguaggio comune in tutta Europa”. “La norma – prosegue – definisce 40 competenze che possono essere utilizzate per costruire le diverse figure professionali che operano nel settore delle tecnologie informatiche”.
L’Italia è stata uno dei primi paesi ad aver utilizzato il framework europeo e a dotarsi di una norma nazionale, pubblicando di fatto nel 2013 la UNI 11506 “Attività professionali non regolamentate - Figure professionali operanti nel settore ICT - Definizione dei requisiti di conoscenza, abilità e competenze” che sarà sostituita dalla futura norma europea.
Secondo il presidente “la norma europea può essere considerata a tutti gli effetti un’evoluzione della norma italiana, per cui non dovrebbero esserci particolari difficoltà ad adottarla nel nostro Paese".
“La Commissione europea - conclude - è stata uno dei principali promotori di questo framework proprio per dotare l’Europa di uno strumento in grado di supportare lo sviluppo del settore industriale e al fine di costruire un mercato unico europeo per il digitale”.